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Borderlands 2 - prova

Abbiamo giocato la modalità co-op e vi diciamo che…

Quando Gearbox ha annunciato di voler creare Borderlands 2 in molti hanno gioito ma almeno altrettanti hanno storto il naso. Per gli amanti degli FPS e del loot, Borderlands ha rappresentato il nirvana, il titolo su cui passare ore e ore che rischiavano di finire impiegate in attività sociali e costruttive, carico di umorismo e sarcasmo, visivamente interessante, longevo e in una parola perfetto.

La perfezione però è un bel problema, perché quando qualcuno si mette in mente che è un'ottima base per fare qualcosa di ancora più bello, la gente si comincia a domandare se sia veramente possibile, se valga la pena rischiare di rovinare tutto per una manciata di soldi e per la soddisfazione personale.

Zer0 se la cava bene con i fucili di precisione, ma non sottovalutate le sue abilità in corpo a corpo.

Se pensate sia troppo catastrofico, ho un nome per voi: George Lucas. Ho perso il conto delle volte in cui ha messo mano alla trilogia originale di Star Wars, ogni volta assicurando che i cambiamenti erano fatti solo per migliorare l'esperienza globale, e ogni volta ottenendo solo di far incazzare sempre di più i fan.

E se è successo a Star Wars, perché non dovrebbe succedere con Borderlands 2? I giochi non sono certo immuni ai seguiti sotto tono. Pensate, e parlo a parere personale, a Dragon Age, che ha quasi rischiato di cancellare l'affetto dei fan per la serie.

Tuttavia, vedendo i primi filmati apparsi in rete, non si poteva non rimanere piacevolmente impressionati dal cel-shading fresco e colorato, dall'azione continua e da una vena umoristica che pareva arrivare dritta dal primo capitolo.

È anche vero però che tutto sembra bellissimo quando ci gioca qualcun altro, qualcuno che sa esattamente cosa fare, come farlo e quando farlo per far sembrare il gioco il più bello possibile. Ci voleva dunque una prova su strada, che puntualmente è arrivata durante l'E3. Ci siamo dunque recati allo stand di 2K, dove ci è stato presentato un collega straniero, che sarebbe stato il nostro compare nella demo cooperativa presentata alla fiera, e via al divertimento!

Non si può dire che il design delle armi di Borderlands 2 non sia ispirato.

Non volendo andare tanto per il sottile ho scelto di utilizzare Salvador, il Gunzerker, ovvero l'omaccione barbuto che potrete vedere qua e là sparso per le immagini del gioco.

"Per gli amanti degli FPS e del loot, Borderlands ha rappresentato il nirvana"

La decisione si è rivelata azzeccata, perché una volta scelte le mie armi (un lanciarazzi, un fucile pesante, una pistola a veleno e una normale) e dopo avere piazzato 25 punti esperienza nel più classico degli skill tree, mi sono ritrovato a fare a pezzi robot pesanti in giro per la mappa, mentre il collega, che aveva scelto un Zer0, una specie di ninja in grado di diventare invisibile e colpire sia in corpo a corpo che da lontano, mi copriva le spalle.

Gli altri due personaggi disponibili erano Maya, una ragazza dotata di poteri psichici in grado di far levitare in nemici, stordirli, ecc., e Axton, un soldato multiruolo in grado di piazzare una torretta di sorveglianza a coprirgli le spalle.

Il primo impatto col mondo di gioco è senza dubbio piacevole: certo, si deve apprezzare il cel-shading perché piaccia, ma non si può negare che tutto sia brillante, colorato, definito, privo tearing o altri di effetti fastidiosi.

"Il gameplay è più o meno identico al primo Borderlands: si spara, si fa esperienza e si raccoglie il loot"

Il gameplay è più o meno identico al primo Borderlands: si spara, si vedono i danni comparire sulle teste dei nemici, e quando sono morti si raccolgono punti esperienza e il loot, la cui rarità si basa sulla scala di colori che ormai tutti conosciamo.

La missione testata prevede la distruzione di alcune statue dorate di Handsome Jack, il principale antagonista del secondo capitolo, su ordine di un ClapTrap, uno dei tanti robot che affollano l'universo di Borderlands, affetto da manie di grandezza. Per abbattere le statue bisogna prima attivare un robot che vola a mezz'aria ed è in grado di fonderle con il proprio laser, solo che per farlo dovremo eliminare un incredibile numero di umani e robot, che puntualmente si ripresenteranno a ogni statua che cercheremo di abbattere, fino allo scontro finale.

Se amate far saltare in aria le cose, Borderlands 2 è il vostro gioco.

Per rimanere pienamente nello spirito di Borderlands ogni dialogo era l'occasione per una battuta o una scenetta comica, sia che fossero i lamenti sprezzanti e sarcastici di Handsome Jack, sia che a parlare fosse ClapTrap in preda a un delirio di onnipotenza.

Sinceramente non sappiamo su che livello di difficoltà fosse impostata la partita, ma arrivare alla fine è stato molto, molto difficile, e ha comportato un numero di morti e resurrezioni abbastanza alto. Questo nonostante il Gunzerker sia pesantemente armato e l'utilità della sua abilità principale, una modalità "furia" in cui si può utilizzare un'arma pesante per mano, raddoppiando di fatto i danni per un breve lasso di tempo.

Fortunatamente la nostra capacità di scaricare addosso ai nemici una quantità di danni altissima in poco tempo è stata la caratteristica che più spesso ci ha salvato la pellaccia.

Quando si viene feriti a morte, infatti, non si viene immediatamente trasportati al punto di respawn: per un breve lasso di tempo il nostro personaggio agonizzante può ancora muoversi o sparare (ma non farlo contemporaneamente), aspettando che il compagno venga a resuscitarlo, oppure cercando di uccidere un mob, azione che darà qualche punto vita e che permetterà di rialzarsi in piedi da soli.

Il dettaglio di ogni nemico e dell'ambiente è veramente impressionante.

"La modalità co-op di Borderlands 2 si è rivelata divertente come ogni co-op dovrebbe essere"

Nonostante il livello di difficoltà proibitivo, la modalità co-op di Borderlands 2 si è rivelata divertente come ogni co-op dovrebbe essere, sempre in cerca del giusto feeling, aiutandosi a vicenda, coprendosi a vicenda e cercando di attirare l'attenzione del nemico al momento opportuno per evitare una prematura morte al proprio compare.

Ovviamente, Borderlands 2 sarà molto, molto di più, ma l'impressione è che la risposta di Gearbox al quesito su come migliorare la perfezione sia di riproporre la stessa formula, ripulendo un po' la grafica e fornendo al giocatore nuove sfide da affrontare in un ambiente a lui familiare.

Tutto quindi si baserà su ciò che di Borderlands 2 non abbiamo visto: la varietà delle quest, i dialoghi, le situazioni assurde, la caratterizzazione dei personaggi e la lunghezza della trama. Forse sbilanciarsi ora è troppo, ma siamo convinti che Gearbox non abbia alcun interesse a sbagliare il colpo, e che sia dotata gli strumenti necessari per rendere il suo gioco un piccolo classico, così come il suo predecessore.