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Gears of War: Judgment - review

Epic può dormire sonni tranquilli.

Quando mesi fa portammo a termine Gears of War 3 non pensammo nemmeno per un secondo che Microsoft avrebbe abbandonato la serie per passare ad altro. Erano troppi, infatti, i soldi che l'esclusiva creata da Epic per Xbox 360 era in grado di muovere con grande naturalezza, convincendo sia sul fronte del single player che (soprattutto) in multiplayer con gli amici.

Ecco quindi che, puntuale come un orologio svizzero (o polacco, in questo caso), è arrivato Gears of War: Judgment, prevedibile prequel della trilogia originale che racconta gli eventi immediatamente successivi all'inizio dell'invasione delle Locuste.

La cosa interessante è che questa volta il gioco non è stato sviluppato direttamente da Epic ma dai ragazzi di People Can Fly, già responsabili di Painkiller e del tanto spassoso quanto esagerato Bulletstorm.

"I People Can Fly hanno avuto il coraggio di metter mano a una saga tanto famosa senza rinunciare ad adattarla alla propria visione"

A differenza di quanto molti si sarebbero potuti aspettare, il talentuoso team polacco ha avuto il coraggio di metter mano a una saga tanto famosa senza rinunciare ad adattarla alla propria visione, portando così a una piacevole evoluzione del gameplay originale a vantaggio del divertimento.

Nelle modalità Survival e OverRun l'ingegnere può passare in qualunque momento al kit di riparazione premendo il tasto Y.

La prima novità che i veterani della serie riscontreranno immediatamente riguarda la gestione delle armi trasportate dai personaggi, limitate sempre a un massimo di due, ma questa volta selezionabili tramite la semplice pressione del tasto Y invece della macchinosa configurazione originale che prevedeva l'uso della croce direzionale.

L'altra variante sul tema riguarda il design vero e proprio del gioco, ora molto più frenetico e meno incentrato sul sistema di copertura, da sempre marchio di fabbrica della serie. Questo non vuol dire, ovviamente, che il team abbia completamente eliminato la celebre meccanica, ma che ha trovato un nuovo bilanciamento utile a rendere le partite a Gears of War: Judgment più veloci, frenetiche e, soprattutto, divertenti.

Quello di divertire il giocatore è stato l'obiettivo principale di People Can Fly e, dopo diverse ore di gioco, possiamo dire con una certa tranquillità che l'impegno degli sviluppatori ha dato ottimi frutti. Giocare a Gears of War: Judgment, sia in single player che in multiplayer competitivo o cooperativo, è davvero un piacere a cui sarebbe un peccato rinunciare.

"Il gioco è ora molto più frenetico e meno incentrato sul sistema di copertura, da sempre marchio di fabbrica della serie"

Sebbene l'impronta generale sia molto simile a quella inaugurata da Epic, infatti, i ritmi di gioco, la distribuzione dei ripari e delle armi e lo stesso level design sono stati modificati in modo sensibile rendendo l'azione generalmente più fluida e godibile.

Le classi più potenti non vengono immediatamente messe a disposizione delle Locuste, in Survival e OverRun.

Parte dello snellimento è dovuto alla minor presenza di filmati narrativi, limitati a poche occasioni utili a collegare tra loro i racconti dei membri della squadra Kilo durante un improbabile processo militare tenuto nel bel mezzo della battaglia contro migliaia di locuste vomitate dall'Inferno.

La Campagna principale di Gears of War: Judgment è divisa in capitoli legati alle testimonianze di ogni membro del team Kilo, durante le quali al giocatore è richiesto di vestire i panni del narratore di turno. Ogni capitolo è diviso in brevi missioni caratterizzate da obiettivi di vario genere, dove la squadra d'assalto è chiamata ad avanzare tra battaglioni nemici per raggiungere gli obiettivi indicati dai superiori, oppure a tenere posizione arrestando l'avanzata di orde di Locuste.

Tutto ciò è reso decisamente più frizzante e movimentato da due idee introdotte da People Can Fly, ovvero lo Smart Spawn System e le Declassified Mission. Il primo fa in modo che affrontando più volte il medesimo frammento di storia, le tipologie di nemici da affrontare siano sempre diverse, aumentando a dismisura la rigiocabilità anche nella sempre più spesso bistrattata Campagna single player.

"Le Declassified Mission aggiungono alle missioni dei modificatori di ogni genere"

Le Declassified Mission, invece, aggiungono alle missioni dei modificatori di ogni genere giustificati dall'espediente narrativo delle informazioni secretate. Accettando le Declassified Mission (attivabili all'inizio di ogni fase di gioco semplicemente avvicinandosi all'enorme marchio dei COG piazzato in zone piuttosto evidenti delle ambientazioni) all'azione tradizionale si aggiungono elementi più o meno penalizzanti.

Gears of War: Judgment presenta la squadra Kilo.

Si va dalla ridotta visibilità dovuta a una fitta coltre di cenere nell'aria, all'impossibilità di rigenerare la salute dei membri del gruppo, passando per l'obbligo di affidarsi unicamente alle pistole o ad altri tipi di armi. Oppure, nei casi più impegnativi, si dovrà completare la sezione entro un tempo limite per sfuggire a morte certa.

Al termine di ogni missione l'operato del giocatore viene valutato in base al numero di uccisioni, esecuzioni o headshot eseguiti, alla quantità di Ribbon ottenuti (anch'essi legati alle prestazioni, con un occhio di riguardo verso operazioni specifiche come l'eliminazione di più nemici con un'unica granata, lo spargimento del primo sangue sul campo di battaglia e via dicendo), al gioco di squadra e, ovviamente, all'eventuale attivazione delle suddette Declassified Mission, capaci di fornire sostanziosi bonus se portate a termine con successo.

Grazie a questa struttura e alla possibilità di affrontare ogni missione assieme a tre amici in entusiasmanti sessioni co-op, la Campagna di Gears of War: Judgment è molto più interessante della triste modalità ormai accessoria che tanti sviluppatori preparano controvoglia prima di dedicarsi al multiplayer.

"Completando la Campagna principale si sblocca la modalità Aftermath, che racconta gli ultimi momenti di Gears of War 3"

Come se questo non fosse già abbastanza, completando la Campagna principale almeno una volta si sblocca la modalità Aftermath, che racconta gli ultimi momenti di Gears of War 3 dal punto di vista di Baird e Cole. Rispetto alla Storia principale in Aftermath mancano le Declassified Mission, ma le ambientazioni presentano alcune strade alternative che lasciano al giocatore un minimo di libertà extra rispetto a quanto visto nella trilogia classica di Gears.

Ebbene sì! Nella Campagna di Judgment verrete trascinati davanti ai giudici anche se avrete la congiuntivite!

Fin qui abbiamo parlato quasi esclusivamente del single player (se escludiamo i riferimenti alla campagna co-op), ma chi conosce un minimo la saga di Gears sa bene quanto questa offra il meglio nelle sessioni multiplayer, una tendenza rimasta invariata anche in Gears of War: Judgment.

Ed è proprio nel multi che l'impronta di Peolpe Can Fly emerge con maggior decisione, visto che per la prima volta nella storia di Gears of War è stata introdotta una modalità arricchita dalla presenza delle classi, già apparse in altri giochi multiplayer più o meno celebri.

Partecipando alla modalità OverRun (o alla variante non competitiva chiamata Survival) i giocatori vengono divisi in due fazioni, COG e Locuste, e si affrontano su mappe piuttosto vaste con l'obiettivo di difendere o distruggere una serie di obiettivi, in perfetto stile Battlefield.

Per portare a termine il compito entrambe le fazioni hanno a disposizione diverse classi da far scendere in campo, ognuna caratterizzata da abilità e caratteristiche uniche da mettere a disposizione della squadra. Tra i COG militano ingegneri, soldati, scout e medici, mentre tra le Locuste è possibile scegliere fra una rosa più ampia di possibilità legate alle creature presenti anche nel single player.

"Per la prima volta nella storia di Gears of War è stata introdotta una modalità multiplayer arricchita dalla presenza delle classi"

Nel corso della campagna scoprirete tanti dettagli delle individualità del team Kilo, ma alcuni personaggi rimangono comunque appena abbozzati.

Sotto molti punti di vista OverRun sembra una fusione tra il multiplayer di Battlefield (per la struttura a obiettivi) e quelli competitivi di Left 4 Dead e Dead Space 2, il tutto caratterizzato da un level design convincente e da ritmi sempre molto alti.

Rispetto alla versione competitiva di questa modalità, tuttavia, la variante co-op chiamata Survival ci è sembrata più interessante, andando di fatto a sostituire le vecchie Orde con un'alternativa ben più ricca e impegnativa. In Survival i giocatori possono scegliere unicamente la fazione dei COG, mentre il controllo delle varie ondate di Locuste è affidato alla CPU.

Per ottenere risultati degni di nota e sopravvivere a tutte le ondate nelle varie mappe è necessario un grandissimo lavoro di squadra e una profonda conoscenza delle arene, in modo da sapere esattamente le zone da far sorvegliare ai cecchini, i punti dove piazzare le torrette degli ingegneri (e le fortificazioni da difendere, riparandole anche a costo della vita) e le aree dove far gestire a soldati e medici gli scontri a fuoco più violenti.

"Il nuovo capitolo di Gears of War contiene anche le modalità più tradizionali e imprescindibili"

Ma il multiplayer di Gears of War: Judgment non finisce qui, visto che il nuovo capitolo di Gears of War contiene anche le modalità più tradizionali e imprescindibili, Team Deathmatch, Free For All e Domination, che offrono un gameplay rodato all'interno di mappe ricche e caratterizzate da elementi interattivi (funivie, elicotteri e altro ancora) da sfruttare a proprio vantaggio. Rispetto al passato il level design appare più aperto e spazioso, offrendo anche dislivelli piuttosto importanti che costringono i giocatori a scovare preziose scorciatoie per tagliare la ritirata agli avversari o per raggiungere per primi le zone da conquistare o difendere nelle sfide in Domination.

Alcuni elementi delle mappe multiplayer possono essere sfruttati a proprio vantaggio, come l'elicottero e la sua letale mitragliatrice fissa.

Durante le nostre partite online, tutte giocate con utenti internazionali, siamo stati favorevolmente colpiti dalla qualità del netcode, che non ha mai mostrato la minima incertezza. Naturalmente le cose potrebbero cambiare con il lancio, quando migliaia di utenti si riverseranno contemporaneamente nei server. Le ore di gioco a nostra disposizione prima della recensione non hanno evidenziato bug o problemi di bilanciamento particolarmente evidenti (lo shotgun è ancora potente ma difficilmente è in grado di uccidere con unico colpo a bruciapelo come accadeva in passato), ma tra tutti i Gears che abbiamo giocato negli ultimi anni questo è quello che ci ha dato le soddisfazioni più immediate in termini di divertimento e di qualità delle prestazioni.

Come avrete capito, di carne al fuoco in questo nuovo episodio della saga di Gears Of War ce n'è davvero in abbondanza e la ciliegina sulla torta è rappresentata dal sistema con cui il gioco premia le prestazioni del giocatore, offrendo una serie di misteriose casse che, una volta aperte nell'apposito menu, rivelano skin per la personalizzazione del proprio avatar, punti esperienza extra e altro ancora.

"Fortunatamente le microtransazioni riguardano unicamente extra che fanno leva sulla vanità degli utenti"

Peccato solo per la presenza di un gran numero di sbloccabili associati alle sempre più diffuse microtransazioni. Al di là degli elementi resi disponibili man mano che si accumula esperienza, infatti, sono molte le skin che possono essere ottenute solo investendo Microsoft Point. Fortunatamente si tratta unicamente di extra che fanno leva sulla vanità degli utenti e che, di conseguenza, non vanno a intaccare il bilanciamento del gioco.

Il trailer di lancio di Gears of War: Judgment.

Dal punto di vista tecnico il lavoro svolto dai ragazzi di People Can Fly si assesta su livelli decisamente elevati, con ambientazioni epiche e ricche di dettagli, effetti grafici azzeccati (soprattutto durante le Declassified Mission), il tutto senza sacrificare quasi mai la fluidità dell'azione. Anche durante le battaglie più intense, infatti, il motore di Gears of War: Judgment reagisce con prontezza, salvo mostrare qualche incertezza in concomitanza dei caricamenti. Il medesimo livello qualitativo è stato raggiunto anche sul fronte delle musiche e del doppiaggio, potenti al punto giusto e sempre adeguato a quanto accade sullo schermo.

Gears of War: Judgment, in sostanza, è l'equivalente per Xbox 360 di ciò che God of War: Ascension rappresenta per la PlayStation 3, ossia l'evoluzione riuscita di un'esclusiva storica attraverso un prequel ben studiato, ricco di novità e in grado di spremere a dovere un hardware giunto al termine del proprio ciclo vitale.

9 / 10

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Filippo Facchetti

Contributor

Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.

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