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Grand Slam Tennis 2 - hands on

EA impugna la racchetta.

Insieme allo storico Virtua Tennis, il mondo delle simulazioni di tennis è ormai quasi interamente monopolizzato dalla serie di Top Spin. Solo il primo Grand Slam Tennis per Wii ha cercato con scarso successo di scalfirne il dominio, proponendo una delle migliori simulazioni di tennis mai viste per la console di Nintendo.

Forse è proprio per questo che EA ha deciso di portare la serie sulla current-gen, rivoluzionando com'era ovvio la veste grafica ma anche affiancando al motion control il classico vecchio pad. Il risultato è Grand Slam Tennis 2, un gioco con due anime ben distinte, una "casual" e una più simulativa, che si alternano in base al tipo di controllo utilizzato.

La resa grafica dei giocatori è di tutto rispetto.

Per quanto riguarda la versione provata col pad, il sistema di controllo si ispira, in un certo senso, alla serie di Fight Night. Per impostare il tipo di colpo e la direzione, infatti, dovrete utilizzare lo stick analogico (anche se sarà sempre possibile utilizzare i tasti), muovendolo col giusto tempismo in base alla posizione dei due giocatori e a quella della pallina.

Più nello specifico, toccando l'analogico in avanti si esegue un diretto o un rovescio, e volendo si può angolare il colpo a destra o a sinistra. Se invece si ha più tempo a disposizione, per esempio nel gioco da fondo campo, tirando la leva indietro si carica un colpo più potente. A questo punto potete lasciare lo stick ed eseguire un colpo di taglio o spostare la leva in avanti per eseguire un pallonetto, ovviamente sempre angolando il colpo come volete, ma stavolta la direzione va data in fase di caricamento.

Avrete capito che per sfruttare bene questo sistema bisogna controllare attentamente ogni fase del gioco, cercando di trovarsi sempre nella posizione ideale per eseguire il colpo perfetto. L'intelligenza artificiale, almeno nella versione provata, ci ha aiutati a capire se stavamo facendo bene, sottolineando ogni voto con un giudizio sul tempismo, un'opzione che aiuta senza dubbio i meno esperti ma che potrà essere tolta una volta presa la mano.

Particolarmente diverso rispetto al solito è il sistema di battuta. Tirando verso di noi la levetta comparirà una parabola sinusoide, in cui la velocità massima e la posizione perfetta sono posizionate ovviamente nel punto più alto, con una barra che si sposta velocemente da destra a sinistra. Più tiriamo indietro la levetta, più la curva si farà acuta, e più sarà difficile colpire la palla al momento giusto. Starà quindi a noi decidere se giocare una battuta sicura, o se forzare la mano in cerca dell'Ace, o anche solo per sbilanciare l'avversario.

La Sharapova in tutta la sua grazia.

Nel complesso questo sistema di controllo, dopo un inevitabile periodo di rodaggio, è decisamente appagante, visto che consente un controllo sul colpo e sulla direzione quasi totale, e che premia i giocatori che si impegneranno nell'impararlo.

Il discorso si fa completamente diverso quando si impugna il Move. In fase di prova è impossibile non notare come, nonostante la più volte decantata precisione del sistema, basti muovere il controller quasi a caso per effettuare colpi più che decenti. Aldilà della semplice decisione tra un tiro incrociato, un diretto o un pallonetto, è praticamente impossibile controllare la destinazione della palla, e non è raro muovere il Move per effettuare un rovescio e vedere il proprio alter ego eseguire un colpo completamente diverso.

La cosa non cambia in fase di servizio, visto che le dinamiche sono identiche a quanto accade col controller normale, solo che invece di eseguire il movimento in maniera corretta, dovrete anticipare il vostro gesto rispetto all'animazione del personaggio, altrimenti collezionerete più doppi falli di un tennista della domenica.

Nella versione provata inoltre era impossibile comandare direttamente il personaggio, funzione demandata al controller secondario, che purtroppo era assente. In questo modo era impossibile non notare le lacune del movimento automatico, che troppo spesso manda a spasso il giocatore o peggio ancora lo inchioda sul posto invece di anticipare il movimento, regalando all'avversario punti fin troppo facili. Non sappiamo come sia la situazione nel caso in cui si possa sfruttare il Navigation Controller, ma l'idea di doversi barcamenare con due controller ed effettuare nello stesso momento colpi col giusto tempismo, ci pare difficoltosa.

Vediamo i campioni di Grand Slam Tennis 2.

Chiudiamo questa nostra prima valutazione con una nota positiva: l'intelligenza artificiale dei giocatori. Non solo il roster presentato è di tutto rispetto, con oltre 20 giocatori che vanno dai grandi nomi del momento fino alle glorie del passato come Becker o Borg, ma ogni personaggio sarà dotato di un comportamento unico, che rispecchierà, per quanto possibile, le attitudini e la mentalità della controparte reale. Per quando abbiamo potuto vedere, alcuni giocatori tendono a essere più aggressivi e ad arrivare spesso sotto rete, mentre altri preferiscono cercare di sfiancarti con lunghi scambi da lontano. È ancora presto per valutare l'effettiva bontà di questa IA, ma possiamo dire che i presupposti sono più che buoni.

Concludendo, Grand Slam Tennis 2 ci è parso un titolo interessante e divertente, in grado di appassionare i fan di palline e racchette, ma con alcune ombre. Ancora bisogna valutare in maniera approfondita l'IA degli avversari e il livello di divertimento offerto dalla modalità carriera, ma siamo fiduciosi.

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Lorenzo Fantoni

Contributor

Dentro un rugbista di 110kg dedito agli stravizi, batte il cuore di nerd vecchio stampo con lo sguardo perennemente abbronzato da uno schermo, anche d'estate.

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