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Il Professor Layton e il Richiamo dello Spettro - review

È da qui che tutto ha avuto inizio.

Negli ultimi tempi mi sono specializzato in sequel e in particolare in seguiti di giochi dannatamente belli e quindi difficili da replicare. Se vogliamo andare ancora più a fondo, alcuni di essi hanno una formula che davvero rende quasi impossibile inventarsi delle novità.

In cima alla piramide composta da tutte queste categorie siede sicuramente anche la saga del Professor Layton, che nel corso degli ultimi anni, pur mantenendo un livello qualitativo medio molto alto, ha proposto pochissime novità al gameplay originale. In effetti pensare di poter proporre qualcosa che vada oltre il binomio "trama intrigante + enigmi appassionanti" è cosa davvero difficile.

Iniziamo intanto con il dire, per chi non lo sapesse, che Il Professor Layton e il Richiamo dello Spettro è un prequel, ovvero un capitolo temporalmente ambientato prima di tutti quelli che lo hanno preceduto. A parte questo il gioco è praticamente la fotocopia di tutti gli altri, il chepuò anche essere visto come un bene, visto che anche altre saghe hanno subito tristi destini nel tentativo di modificare (troppo?) la formula originale... vero Phoenix Wright?

Come al solito la qualità dell'animazione della serie Layton è altissima, ed è resa ancora migliore da un contesto sonoro superbo.
Seppure identico nella sua formula di base, il gameplay di questo essesimo capitolo rimane ipnotico. Non smetterete tanto facilmente.

Come sempre la qualità narrativa e dei filmati che raccontano le storie del Professor Layton si attesta su livelli altissimi, alla pari delle migliori produzioni d'animazione mondiali... non per niente hanno già realizzato uno splendido film a lui dedicato (che non riesco più a trovare in nessun negozio) e un secondo lungometraggio si dice sia già in lavorazione.

Il "plus" di questo capitolo, in effetti, è rappresentato proprio dalla storia, che racconta come il famoso investigatore e il suo sagace apprendista Luke. La trama a dire la verità risente di qualche buco o di qualche ovvietà che potevano essere evitate, ma in generale è ben congegnata e fila via liscia.

Anche la formula di gioco non cambia, e almeno questo nessuno lo pretendeva. Si esplorano le location del gioco alla ricerca di puzzle ed enigmi, alcuni dei quali portano avanti la trama principale. Altri (molti) invece, non sono necessari per completare il gioco ma, come spesso accadeva anche nei giochi precedenti, la smania di portarli a termine tutti vi prenderà fin dall'inizio... al punto da andare a "cliccare" in ogni dove per scovare quelli meglio nascosti.

Il livello di difficoltà medio dei quesiti è più o meno in linea con quello dei giochi precedenti, ma non so perché ho trovato meno enigmi "spacca cervella" che nei primi tre capitoli. In effetti alcuni di essi mi avevano fatto disperare non poco e avevo dovuto ricorrere anche a qualche aiuto. A tal proposito, è stato ovviamente riproposto il sistema delle monete nascoste, ognuna delle quali garantisce l'accesso a un indizio.

Di tanto in tanto si fanno vedere, nel corso dell'avventura, anche alcuni mini giochi. Si tratta di piccole varianti di gameplay che, pur non avendo i mezzi per rimanere nella storia, hanno il pregio di spezzare un po' il continuum fin troppo regolare del gioco.

La cosa invece che ho trovato estremamente indisponente è l'assenza nella versione europea del GDR London Life, presente invece nelle edizioni giapponesi (come unlockable) e americane (disponibili fin da subito). Perché come al solito noi europei veniamo bistrattati rispetto ai colleghi nipponici e d'oltreoceano? Ci avrebbe fatto male un "mini" gioco che da solo avrebbe garantito qualche altra decina di ore di divertimento e un aggiunta notevole rispetto ai precedenti Layton? La scusa ufficiale è stata quella che la localizzazione avrebbe provocato ritardi nell'uscita. Ma almeno inseritelo in Inglese e lasciate ai giocatori la scelta di giocarlo o meno!

Amarezza a parte per quest'ultima nota, Il Professor Layton e il Richiamo dello Spettro ha il fascino che hanno quasi tutti i prequel di serie famose, ovvero quello scaturito dalla narrazione che spiega il passato dei protagonisti. In questo senso l'ultimo capitolo per DS della saga è migliore dei precedenti, ma per quanto riguarda la quantità (e qualità) degli enigmi proposti, il livello è praticamente identico, come identico risulta essere anche il voto finale.

In attesa di vedere se la Maschera dei Miracoli porterà qualche gradita novità su 3DS (il gioco non ha una data in Europa), mi "accontento" di aver accompagnato ancora una volta il Professore in una piacevole avventura che ha scandito le mie pause degli ultimi giorni e ha messo ancora una volta alla prova la mia stanca materia grigia.

8 / 10

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Daniele Cucchiarelli

Contributor

Lavora nel giornalismo videoludico da oltre 20 anni. Anche se tutti quelli che lo conoscono gli hanno consigliato di "trovarsi un lavoro serio", resta sempre fedele al suo primo amore.

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