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Kingdoms of Amalur: Reckoning

Eurogamer.it vola a Londra a provarlo!

È già disponibile la guida di Kingdoms of Amalur: Reckoning di Eurogamer.it, che verrà costantemente aggiornata nei prossimi giorni con trucchi, strategie e il walkthrough completo del gioco.

Nella classifica dei giochi emergenti da tenere d'occhio, Kingdom of Amalur: Reckoning è un ottimo candidato alla prima piazza.

I motivi sono svariati: è uno dei pochi videogame in arrivo a non avere un numero alla fine del titolo e, soprattutto, vede la partecipazione al progetto di una vera e propria sacra trimurti amata da qualunque nerd che si rispetti.

Parlo di Ken Rolston, R.A. Salvatore e Todd McFarlane. Il primo ha creato gli ultimi due Elder Scrolls prima di Skyrim, il secondo ha la responsabilità morale di tutti i cosplayer che si vestono da Drow e il terzo ha lavorato dapprima per Marvel e quindi ha inventato Spawn, un gran fumetto che ha purtroppo originato un film orribile.

Per capire cosa si nascondesse dietro l'immancabile velo di belle parole degli uffici stampa, ci siamo fatti un giro fino a Guildford, negli uffici inglesi di EA, per toccare con mano quello che si preannuncia come uno dei GdR più vasti della storia.

Dopo quattro ore intensive di gioco, possiamo dirvi che Amalur è l'esperienza più vicina a WoW che potrete mai provare su console, ma senza farmer cinesi e con alcuni distinguo abbastanza importanti. Procediamo comunque con ordine…

Lupi: imparerete a odiarli nelle prime ore di gioco...
...per non parlare dei ragni!

Come già saprete se avete letto i precedenti articoli, Kingdom of Amalur: Reckoninginizia con la vostra morte, anzi, con la vostra resurrezione, solo che invece che spostare pietroni e spaventare qualche contadina, finirete a spaccare teste nel bel mezzo di un sanguinoso conflitto di cui forse voi siete la chiave di volta.

La nostra prova ha infatti coperto esattamente questa fase: la rinascita del nostro personaggio e i suoi primi passi nel mondo di Amalur.

Francamente non pensiamo sia il caso di dirvi cosa dovrete aspettarvi all'inizio del gioco, sarebbe come raccontarvi cosa succede nella prima mezz'ora di un film, ma cosa ci è rimasto in mente di questo prodotto semisconosciuto? Che feeling ci ha lasciato?

La prima cosa che si nota che è che l'approccio alla narrazione è decisamente classico: mentre l'introduzione scorre dovrete scegliere la vostra razza (e i relativi bonus razziali che andranno a influenzare il vostro stile di gioco), il sesso, l'aspetto e il nome.

Niente di nuovo da segnalare neppure per quanto riguarda l'inizio, in cui andrà in scena il classico espediente narrativo del catapultarvi nel bel mezzo dell'azione e farvi provare un po' tutti gli approcci allo scontro. Quindi prima proverete una spada classica, poi un arco, successivamente uno stile di combattimento molto "rogue" e infine la magia.

"Volevamo fare in modo il modo che il giocatore fosse introdotto alle meccaniche di gioco in maniera graduale", spiega Tim Corman, Art Director di Big Huge Games, "così da provare tutte le meccaniche prima di trovare quella più adatta alle proprie inclinazioni".

Si perché in Kingdom of Amalur: Reckoning gli sviluppatori hanno deciso di adottare un filosofia di crescita libera del personaggio. Potrete essere chi volete, basterà regolare di conseguenza la spesa di punti esperienza e scegliere di conseguenza il proprio "fato" tra quelli di disponibili.

Kingdom of Amalur: Reckoning spiegato in questo video.