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Lucca Comics & Games 2011

Quattro passi tra fumetti, giochi e GdR.

Dai tempi in cui arrivavo a Lucca in treno parlando con gli amici dei fumetti che mi sarei comprato, molte cose sono cambiate a Lucca Comics. Quando nel 2000 fu aggiunto "& Games" al nome dalla manifestazione, qualcuno storse la bocca, ma è innegabile che anno dopo anno la fiera è diventata qualcosa di più che un'esposizione legata al mondo dei fumetti. Soprattutto da quando i videogiochi sono diventati, anno dopo anno, una presenza costante all'interno dei padiglioni. Ormai Lucca è diventata un punto di ritrovo per l'orgoglio geek e nerd a ogni livello, sia che passiate la notte leggendo un fumetto, tirando un dado o con un pad in mano.

L'impatto iniziale ha sempre un tocco di magia, soprattutto negli ultimi anni in cui il fenomeno cosplay ha preso così tanto piede che viene da chiedersi se non ci siano più persone in maschera che visitatori "normali". Può capitare quindi di vedere Wolverine con i rotoli di ciccia e i Power Rangers che parlano con accento romanesco in fila per lo stesso panino.

Ezio Auditore è stato uno dei personaggi più gettonati quest'anno.

O ancora, si può assistere a Morrigan che passeggia tranquillamente tra la folla, attirando gli sguardi dei presenti sulla sua vistosa scollatura, e padri con lo sguardo di chi si farebbe volentieri una siringa d'aria, vestiti da Jack Sparrow per assecondare la figlia vestita da piratessa. Il tutto condito dal consueto e immancabile numero di signorine che, più che fare cosplay, sembrano pronte per un servizio fotografico softcore.

Che la componente videoludica stia assumendo una rilevanza sempre maggiore lo si nota anche dal fatto che se prima la maggior parte dei travestimenti fosse dedicata a personaggi fantasy e i sempreverdi Jedi, quest'anno il costume più gettonato sembrava quello di Altair, seguito a ruota dai buffissimi travestimenti ispirati ai manga, anche se la mia personalissima menzione d'onore va a due sconosciuti travestiti come Jorge e Jun di Halo Reach, che esibivano armature da Spartan veramente ben fatte.

Lasciando da parte la sezione dedicata ai fumetti, almeno finché non ci verrà in mente di creare Eurocomics, parliamo di ciò che Lucca ha offerto agli amanti dei videogiochi, che erano posizionati nello stand Carducci fuori dalle mura, quello che anni fa era praticamente l'unico spazio espositivo della fiera.

All'interno dello stand, condiviso con la sezione giochi da tavolo e GdR che ha ancora la maggior parte dello spazio a propria disposizione, facevano bella mostra di sé gli stand di EA, Nintendo, Koch Media, ESL (Electronic Sport League), Razer e altri realtà più o meno importanti del panorama videoludico italiano. Tutti, o quasi, offrivano postazioni in cui provare le ultime novità o dare un'occhiata ai giochi in uscita. Ovviamente non è niente di paragonabile con quanto visto in altre manifestazioni dedicate ai videogiochi, ma è stato un tentativo apprezzabile.

Quando si parla di cosplay, l'Umbrella Italian Division è senza dubbio ai primi posti. Questi ragazzi sanno il fatto loro!

Data l'uscita quasi in contemporanea, gran parte dell'attenzione era dedicata a Battlefield 3, con lunghe file di persone disposte ordinatamente di fronte ad ogni postazione, ma anche lo stand Nintendo brulicava di 3DS che sono stati letteralmente presi d'assalto dal pubblico più giovane.

Sono rimasto particolarmente stupito dal fatto che era possibile provare l'imminente Assassins Creed: Revelations, Need for Speed: The Run e persino dare un'occhiata, se armati di molta pazienza, a Skyrim, le cui grafiche campeggiavano su tutta l'area dedicata a Bethesda.

A simboleggiare la doppia anima di questo padiglione, ecco lo stand Hasbro, un'area di 200 metri quadri posizionata esattamente al centro dello spazio espositivo, in cui era possibile sia giocare a grandi classici come Monopoli o Cluedo, sia provare il secondo capitolo del videogioco di Magic, Duels of the Planeswalkers, di cui non poteva mancare anche la storica versione con le carte, che proprio quest'anno compie 18 anni.

Grande spazio anche a tornei e concorsi vari dedicati a Guitar Hero, Just Dance, l'immancabile FIFA 12 e persino Starcraft 2, del quale le partite più importanti venivano proiettate su un megaschermo, con tanto di telecronaca.

Detto questo, nonostante il grandissimo numero di visitatori, non si può fare a meno di notare che, rispetto all'anno scorso, sono venuti a mancare nomi importanti, che forse hanno deciso di spostare la propria attenzione sull'imminente Games Week, che si terrà a Milano questo fine settimana.

Un'immagine dello spazio espositivo di Lucca Comics & Games 2011.

Non si spiega altrimenti come un colosso come Activision Blizzard, nonostante l'enorme seguito di appassionati, abbia deciso di non partecipare all'evento, e con esso anche Sony o Microsoft, nomi che non dovrebbero assolutamente mancare in una fiera che ha come scopo quello di rappresentare le molte anime del videogioco in Italia.

Va anche detto che, a parte degli stand di cui abbiamo parlato, la maggior parte dello spazio era dedicato ai negozi di videogiochi, che utilizzano la fiera come una sorta di occasione per proporre offerte al grande pubblico e fare cassa in quel fine settimana, al punto che in certi momenti, più che una fiera di fumetti e giochi, è sembrato di essere in un centro commerciale.

Questa non vuol essere assolutamente una critica agli organizzatori di Lucca Comics & Games, che anno dopo anno rinnovano il proprio successo, ma più una tirata d'orecchie al "sistema Italia" in cui c'è un grandissimo mercato per quanto riguarda il consumo di videogiochi, ma si fa ancora troppo poco per trasformarli in vero e proprio fenomeno di costume, nonostante le evidenti potenzialità.

Occhi puntati dunque sulla Games Week, dove anche noi faremo la nostra parte, per capire se il pubblico italiano abbia voglia di una manifestazione che sappia consacrare il mondo dei videogiochi e che diventi un appuntamento fisso, anno dopo anno.

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A proposito dell'autore
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Lorenzo Fantoni

Contributor

Dentro un rugbista di 110kg dedito agli stravizi, batte il cuore di nerd vecchio stampo con lo sguardo perennemente abbronzato da uno schermo, anche d'estate.
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