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New York Crimes - review

I Pendulo Studios sono diventati grandi…

La vita richiede spesso delle scelte: è bello essere adolescenti spensierati alla ricerca di emozioni e sorrisi, ma alla fine, volenti o nolenti, arriva sempre il momento in cui bisogna diventare grandi, prendere coscienza della propria realtà e scoprire che il mondo là fuori non è fatto solo di avventure e belle ragazze.

Tralasciando per ora disquisizioni di carattere più filosofico, nel momento in cui ho riposto New York Crimes nella sua custodia ho realizzato che quello che mi ero trovato di fronte rappresentava senza ombra di dubbio la prova di maturità dei Pendulo Studios, il loro primo vero tentativo di sviluppare una nuova IP libera dai pesi del passato.

Ricordatevi di non disubbidire mai a chi vi chiede le cose gentilmente…

L'operazione a gioco finito si può dire sostanzialmente riuscita in quanto NYC (Yesterday in tutto il mondo escluse Spagna e Italia) va sì a pescare nell'oscuro ambiente delle sette sataniche e degli omicidi efferati per proporre una trama VM18 con pochi fronzoli, ma allo stesso tempo mantiene inalterati lo stile e la capacità narrativa che hanno reso famosa la casa spagnola.

In soldoni si tratta di un deciso cambio di tono, con la sempre presente coscienza che le proprie radici sono comunque importanti, anche e forse di più di un voler essere a tutti costi rivoluzionari e d'élite; dico questo anche nella consapevolezza che purtroppo alcuni dubbi hanno trovato conferma e che un titolo che sembrava promettere molto si è fermato sulle soglie dell'eccellenza.

Devo confessare infatti che, fin dal suo annuncio, qualche ombra oscura era visibile all'orizzonte; innanzitutto New York Crimes seguiva a stretto giro il precedente lavoro dei Pendulo Studios, quell'Hollywood Monsters 2 che ho avuto modo di recensire qualche tempo addietro. Proporre due avventure grafiche ad alto profilo così vicine fra loro richiede infatti uno sforzo non certo indifferente e, verosimilmente, non credo che i ragazzi iberici siano in grado di affrontare un impegno del genere.

"Un avventuriero navigato può giungere a uno dei quattro finali nel giro di una giornata"

E così è proprio a questo fattore che probabilmente bisogna imputare uno dei maggiori difetti dell'ultima opera dei Pendulo Studios, ovvero un'eccessiva brevità tale per cui un avventuriero navigato può tranquillamente giungere ad uno dei quattro finali previsti nel giro di una giornata di gioco più o meno intensa.

L'intreccio è uno dei punti di forza di New York Crimes.

Davvero troppo poco, considerato anche il prezzo con cui il gioco è proposto al pubblico (circa venti Euro) e il pedigree di una casa che da questo punto di vista tradisce purtroppo la propria storia, se non si considera quell'Hollywood Monsters poc'anzi citato che in qualche modo aveva iniziato questa tendenza negativa.

A tal proposito vi confesso inoltre che, a mente fredda, si potrebbe quasi ritenere New York Crimes più come una sorta di episodio pilota che come un titolo completo, tali e tanti sono i dubbi che comunque alla fine delle vicende permangono nella mente del giocatore e, se tale ipotesi può sembrarvi esagerata, la verità è che è davvero difficile giustificare un simile comportamento.

Tuttavia il contrappasso per una così esigua mole di giocato è (fortunatamente) una trama che vi porterà, nei panni di un certo John Yesterday, a viaggiare per mezzo mondo alla ricerca di informazioni sulla Setta della Carne e sul passato del nostro, con una dinamicità fatta di colpi di scena e, in generale, di un ritmo tali da rendere quest'avventura degna di un ottimo thriller.

Non posso purtroppo sviscerare l'intreccio narrativo come vorrei, appunto perché rischierei di rivelare fin troppo rispetto a quello che poi ritrovereste a giocare, ma sapendo che in questo breve lasso di tempo rimbalzerete fra le fogne di New York e Parigi, passando per il Tibet e poi di nuovo di corsa a New York, potete immaginare come spazio per annoiarsi ce ne sia davvero poco.

"A livello di difficoltà è da scartare l'ipotesi di poter rimanere bloccati da qualche parte"

Proprio per aiutare questo ritmo incalzante a non perdere mai mordente, anche a livello di difficoltà siamo però nel versante basso della media più recente, tanto che credo che sia da scartare l'ipotesi di poter rimanere bloccati da qualche parte, cosa peraltro non vincolante in quanto il sistema di aiuti interni svolge adeguatamente il suo scopo.

Dal punto di vista più strettamente legato al gameplay, New York Crimes non si azzarda poi ad uscire dal seminato, ma anzi si rifugia nella classicità più spinta: gli enigmi legati unicamente a combinazioni di oggetti sono all'ordine del giorno, così come qualche "bel" pixel hunting e la solita schiera di dialoghi da seguire dall'inizio alla fine per poter proseguire o poter recuperare un'informazione vitale.

Ricordatevi che nessuno è chi sembra... (Roberto, sei tu? ndSS)

Se vi state oltremodo intristendo, potrete comunque sorridere nel sapere che all'interno di questa staticità il tutto segue i tranquilli binari della logicità, senza dimenticare di fornire la giusta varietà di situazioni e contesti, cosa per cui il tutto scorre via decisamente bene e rende New York Crimes da questo punto di vista un ottimo titolo adatto sia ai neofiti che agli avventurieri più esperti.

Graficamente il motore sfrutta l'esperienza pregressa della casa spagnola, proponendo il classico stile cartoon in alta definizione con una qualità generale che ha sinceramente ben poco da invidiare alle produzioni più blasonate a cui siamo abituati nelle sale cinematografiche.

L'eccessiva vicinanza con il precedente titolo gioca però anche qui a sfavore dell'effettivo sfruttamento delle potenzialità tecniche: le animazioni sono infatti ridotte all'osso e spesso il gioco propone espedienti e trucchetti al fine di giocare al minimo. Ad esempio quando troverete un oggetto interessante vedrete apparire un piccolo rettangolo con i dettagli della locazione, ma nessuna animazione a corredo o particolare effetto grafico speciale per sottolineare il superamento di un passaggio cruciale.

Di contro le numerose cutscene sono realizzare in maniera pregevole, grazia anche all'ottima (come sempre) localizzazione ad opera di FX Interactive che propone un doppiaggio di buon livello unito a una completa traduzione di ogni elemento, sia a schermo che "cartaceo" (vedasi ad esempio la guida allegata al gioco, qualora decidiate di far vostra l'edizione fisica).

New York Crimes rivelerà di avere ben più di un asso nella manica.

"Il percorso di maturazione dei Pendulo Studios inizia a mostrare apertamente i suoi frutti"

La colonna sonora fa il suo con una serie di temi perlopiù slegati dalle vostre azioni, ma in grado comunque di accompagnare senza colpo ferire il buon John Yesterday nella sua discesa all'inferno; da segnalare infine alcuni accorgimenti degni di nota, come ad esempio la possibilità di vedere istantaneamente il nostro spostarsi da una parte all'altra delle varie locazioni, piccola chicca che i giocatori più navigati non potranno non apprezzare.

Il percorso di maturazione dei Pendulo Studios inizia così con New York Crimes a mostrare apertamente i suoi frutti, sia nelle tematiche, per la prima volta espressamente orientate a un pubblico più adulto, sia nel cercare una strada evolutiva per il genere all'interno di canoni fossilizzati ormai da anni.

Niente rivoluzione dunque, ma un'affinarsi tecnico alla ricerca di un ritmo narrativo più funzionale alle esigenze del videogiocatore moderno, strizzando giocoforza l'occhio a tempistiche prettamente cinematografiche; peccato solo per una durata davvero esigua e per una difficoltà eccessivamente sacrificata in nome di una maggiore dinamicità.

Promosso quindi con qualche (piccola) riserva, nella speranza che il prossimo giro sia finalmente quello della definitiva consacrazione.

7 / 10