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Seattle Indie Expo Round-Up

La frontiera grunge dei videogiochi.

Planck

Sviluppatore: Shadegrown Games

Planck è un rhythm game senza alcuna regola che a prima vista assomiglia tanto a uno sparatutto psichedelico, di quelli che piacciono a Tetsuya Mizuguchi, con un pizzico di Jeff Minter a fare da sottofondo. Il gameplay è semplice quanto ipnotizzante: il nostro avatar su schermo spara delle “cose” luminose, chiamate Motes, che rilasciano differenti tipi di suono cambiando in tempo reale la colonna sonora mentre si gioca.

Finora la descrizione assomiglia decisamente a quella che si potrebbe fare di Rez, ma il designer Matthew Burns (ex-produttore di Halo) ha qualcosa da ridire a tal proposito. Il suo obiettivo è far interagire i giocatori con la musica secondo le loro preferenze.

Burns pensa che ci sia tantissimo potenziale ancora inespresso nei giochi musicali e ama citare Guitar Hero come esempio di opportunità persa. “È una serie che dice ai giocatori quali note suonare e non li lascia creare la propria musica: l’idea alla base di Planck è esattamente l’opposto”.

Uno dei risultati di questa scelta di design è che in questo gioco non esiste fallimento o Game Over e inizialmente non c’era neanche un punteggio da incrementare. Andando avanti con lo sviluppo, però, Burns si è reso conto che questa scelta rischiava di alienare i giocatori, pertanto è stato introdotto un sistema di punti che incoraggia gli utenti a creare qualcosa di diverso, ogni volta personalizzando l’esperienza.

“Il gioco senza punteggio non è stato comunque abbandonato ed è disponibile, per chi ne ha voglia, nel Free Play Mode”, ha dichiarato lo stesso Burns durante la presentazione del titolo all’evento di Seattle. “Nel gioco è possibile portare fino a quattro armi diverse contemporaneamente, ognuna delle quali spara automaticamente fino a che non la si disattiva”.

Anche in questo caso Planck vedrà sicuramente la luce su PC, ma chi si è interessato leggendone questa prima descrizione dovrà armarsi di pazienza perché non lo vedremo prima del 2012 inoltrato.

Containment

Sviluppatore: Bootsnake Games

Gli zombie sono forse i mostri più famosi e scaltri che la fantasia umana abbia mai generato. Non hanno armi o poteri speciali e nella maggior parte dei casi sono anche piuttosto lenti e stupidi, eppure... per moltiplicarsi e diventare ancora più numerosi (e pericolosi) gli basta dare un piccolo morso a qualcuno. Finora sono stati protagonisti di giochi d’azione, di avventure e anche di sparatutto... e grazie a questo Containment sbarcheranno presto anche nel genere dei puzzle game.

Sviluppato dalla Bootsnake Game (team composto da ex-membri della Gas Powered Games, responsabile dei primi due Dungeon Siege e della serie Supreme Commander), Containment tenta di dare una svolta originale a un genere ormai ben consolidato. Invece che abbinare tre o più gemme, o frutti o chissà cos’altro, è necessario raggruppare zombie e persone vive per eliminare dalla griglia i malefici mangia-carne.

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Daniele Cucchiarelli

Contributor

Lavora nel giornalismo videoludico da oltre 20 anni. Anche se tutti quelli che lo conoscono gli hanno consigliato di "trovarsi un lavoro serio", resta sempre fedele al suo primo amore.

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