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Sonic: Lost World - review

Nintendo, la regina delle piattaforme.

Dopo un lunghissimo periodo buio fatto di titoli mediocri e di una drammatica mancanza di idee, da qualche tempo a questa parte Sonic è tornato a divertire i suoi fan con giochi interessanti, velocissimi e ben studiati.

I risultati migliori sia sul fronte tecnico che su quello ludico sono stati raggiunti sicuramente da Sonic Colors, ma anche il recente Generations ha saputo regalare qualche soddisfazione, pur senza riuscire a mantenere per l'intera durata dell'esperienza il superbo livello qualitativo dei primi scenari.

Con Sonic: Lost World i fan del porcospino blu sperano che il trend positivo della mascotte SEGA si confermi ulteriormente, complice una componente di level design spiccatamente ispirata all'eccezionale Mario Galaxy uscito qualche anno fa su Nintendo Wii.

Anche se con qualche sbavatura qua e là, Sonic: Lost World riesce a soddisfare gran parte delle aspettative offrendo un'esperienza prima di tutto divertente (cosa non certo scontata, visto il passato del franchise) e, in secondo luogo, estremamente curata graficamente, artisticamente e dal punto di vista del design.

Lasciando da parte la trama, un semplice espediente studiato a tavolino per presentare una manciata di cattivi che sembrano usciti da un episodio di Dragon Ball e per confezionare una serie di filmati in cui Sonic, Tails, Eggman e gli altri personaggi dell'universo del porcospino blu possono scambiarsi battute degne di una serie TV per bambini, il primo impatto col gioco è piuttosto traumatico.

Il design dei livelli è brillante e lascia spazio a tanta esplorazione per scovare i segreti e le strade alternative.

Dopo essersi goduti il filmato introduttivo e aver apprezzato il buon doppiaggio in Italiano, si viene immediatamente sbattuti nel primo livello, trovandosi costretti a correre a perdifiato senza aver nemmeno l'opportunità di prendere confidenza coi controlli.

"Bastano pochi secondi per rendersi conto di essere di fronte a un titolo davvero bastardo"

Bastano pochi secondi per rendersi conto di essere di fronte a un titolo davvero bastardo, capace di punire il giocatore a ogni minimo errore e, in più di un'occasione, di mettere a dura prova i riflessi costringendo a studiare con attenzione ogni centimetro dei livelli per poter ottenere risultati degni di nota.

Affrontare per la prima volta uno dei tanti stage proposti da Sonic: Lost World provoca regolarmente due reazioni: meraviglia e rabbia, non necessariamente in quest'ordine. La meraviglia è garantita dal tripudio di colori, dalle prospettive ardite, dal dinamismo dell'azione e dalla quantità di strade alternative presenti in ogni ambientazione. La rabbia, naturalmente, è offerta dal piazzamento strategico di nemici, ostacoli e pericoli ambientali contro cui è fin troppo facile andare sbattere la testa.

Avanzando nella modalità storia ci s'imbatte in un gran numero di livelli differenti sparsi attraverso ambientazioni eterogenee a volte palesemente legate al lore di Sonic, altre volte di stampo diverso, al punto da ricordare alcuni dei mondi storici di Super Mario (i livelli nel deserto!!!).

Nelle partite multiplayer un giocatore si concentra sullo schermo del GamePad e l'altro segue l'azione direttamente attraverso la TV.

A seconda dello stage selezionato ci si trova a seguire il velocissimo protagonista con una visuale posta alle sue spalle, in modo da sfruttare al massimo le caratteristiche del nuovo gameplay ideato dal Sonic Team. Gli stage, infatti, sono caratterizzati da strutture sferiche, cilindriche o circolari, godendo così del dinamismo costante che abbiamo imparato ad amare proprio con Super Mario Galaxy.

"Rispetto alle passate incarnazioni 3D della serie il porcospino da corsa può scegliere la strada da percorrere esplorando le ambientazioni anche lungo l'asse orizzontale"

Lungo i complessi livelli sviluppati attorno alle citate figure geometriche, Sonic può tranquillamente prendere velocità aiutato dai meccanismi strategicamente posizionati dai programmatori, ma rispetto alle passate incarnazioni 3D della serie il porcospino da corsa può scegliere la strada da percorrere esplorando le ambientazioni anche lungo l'asse orizzontale.

Grazie a questa scelta di level design il team di sviluppo ha potuto nascondere un gran numero di percorsi alternativi tutti da scoprire, garantendo non solo una grande rigiocabilità ma rendendo giustizia alla componente esplorativa da sempre presente nella serie di SEGA.

Il sistema di controllo studiato per quest'avventura di Sonic è un perfetto ibrido tra velocità ed esplorazione, principalmente grazie alla presenza di tre modalità di corsa caratterizzate da accelerazione e velocità di punta differenti.

I boss di Sonic: Lost World si presentano in questo video giapponese.

Con la semplice pressione dello stick sinistro del GamePad, Sonic si muove in modo fluido, permettendo di raccogliere anelli, preparare salti particolarmente bastardi o di camminare lungo passerelle troppo strette per essere percorse a tutta velocità.

"Nonostante i continui cambi di velocità e i complessi ribaltamenti di prospettiva, la telecamera tende a comportarsi egregiamente"

Aggiungendo a questo comando la pressione del grilletto destro, si passa alla corsa di secondo livello, veloce e assolutamente perfetta per lanciarsi senza pensieri lungo gli interminabili rettilinei di Sonic: Lost World. Premendo il grilletto destro, invece, Sonic si esibisce nella sua tecnica tradizionale, lo spin dash. Combinando questi tre livelli di corsa non solo è possibile affrontare nel migliore dei modi tutte le difficoltà studiate dai programmatori, ma si possono perfezionare costantemente i propri risultati, magari in previsione delle gare multiplayer con gli amici.

Il bello è che nonostante i continui cambi di velocità e i complessi ribaltamenti di prospettiva, la telecamera tende a comportarsi egregiamente, salvo rare incertezze dopo le evoluzioni più ardite. Questa è senza alcun dubbio un'importante vittoria per SEGA, visto che nei passati episodi della serie era proprio la telecamera a rappresentare il peggior difetto.

Esattamente come in Generations, ma con un bilanciamento ben più equilibrato, anche in Sonic: Lost World si assiste all'alternanza tra livelli con inquadratura alle spalle di Sonic e altri caratterizzati dal tradizionale scorrimento orizzontale, dove nonostante tutto il protagonista tende ancora a sentirsi più a suo agio.

A volte l'inquadratura cambia nel bel mezzo dei livelli creando un'esperienza dinamica e altamente coreografica.

Riguardo a queste sfide "classiche" è fondamentale avvisare i nostalgici più conservatori che SEGA ha scelto di evolvere il gameplay di Sonic, modificandolo e aggiungendo una serie di elementi piuttosto convincenti. Il primo e più importante è quello che riguarda la corsa con ZR, che in pratica permette al porcospino blu di superare agilmente gli ostacoli e i dislivelli più bassi senza dover necessariamente ricorrere ai salti.

"Tanto nei livelli 3D che in quelli a scorrimento orizzontale tornano i poteri dei Wisp, rivelatisi tanto utili e godibili in Sonic Colors"

Questo stratagemma funziona sia nei livelli classici che in quelli sviluppati in profondità, aiutando a superare un altro problema degli episodi 3D di Sonic, ossia i bruschi cali di ritmo dovuti a un level design non sempre all'altezza, a causa del quale capitava spesso di schiantarsi su improbabili pareti piazzate in modo inadeguato.

Tanto nei livelli 3D che in quelli a scorrimento orizzontale tornano i poteri dei Wisp, rivelatisi tanto utili e godibili in Sonic Colors. Naturalmente le caratteristiche di tali abilità sono diverse (salvo alcuni graditi ritorni), ma la dinamica con cui si attivano è più o meno la stessa.

Trovando e raccogliendo i Wisp, infatti, si può ottenere la possibilità di muoversi sottoterra come velocissime trivelle (spostando l'azione sullo schermo del GamePad), di correre alla velocità della luce, di trasformarsi in devastanti buchi neri fluttuanti (in grado di scovare facilmente eventuali strade nascoste), di galleggiare in aria nei panni di una nota musicale o, perché no, di volare a distanze siderali grazie a potenti razzi arancioni.

Il design dei cattivi di turno non è particolarmente ispirato e sembra essere uscito direttamente da un mediocre anime per ragazzi.

La modalità single player di Sonic: Lost World è quindi piacevole, ricca e anche piuttosto longeva, visto che il porcospino blu è chiamato ad affrontare ben 7 mondi completamente diversi tra loro, ognuno dei quali è caratterizzato da quattro stage.

"SEGA conferma di aver trovato un modo efficace per trasporre il rapido gameplay di Sonic in ambienti tridimensionali"

All'interno dei livelli è possibile trovare un gran numero di segreti tra cui spiccano gli anelli rossi già visti in Generations, utili a sbloccare divertenti sfide bonus. Tali sfide sono ambientate all'interno di tendoni da circo sparsi per la mappa e richiedono di scoppiare il maggior numero possibile di palloncini per liberare gli animali intrappolati al loro interno. La raccolta dei palloncini dev'essere completata affrontando mini-giochi di vario genere che vanno da una riproduzione in salsa SEGA di Breakout a un test di precisione in cui Sonic viene sparato da un cannone.

La ciliegina sulla torta è rappresentata dal multiplayer (solo offline) e dalle possibilità di interazione con altri giocatori sparsi per il mondo attraverso l'immancabile Miiverse. La piattaforma "social" Nintendo può essere sfruttata per condividere eventuali oggetti in eccesso raccolti durante le partite o per scambiare dei veicoli telecomandati di Tails da sfruttare nella modalità cooperativa.

Il multiplayer, per l'appunto, si divide in competitivo e cooperativo. Nel primo caso due giocatori, uno con il GamePad e l'altro con il Wiimote, controllano altrettante versioni virtuali di Sonic per cercare di tagliare per primi il traguardo alla fine di livelli dal design leggermente rivisitato rispetto alle controparti single player.

Un video di gameplay per Sonic: Lost World.

Nel secondo caso, invece, il primo giocatore controlla Sonic, mentre il secondo gestisce uno dei tanti veicoli radiocomandati di Tails, ognuno dotato di abilità e caratteristiche differenti. Sfruttando i punti di forza del veicolo a disposizione, in pratica, il secondo giocatore può fornire appoggi extra a Sonic, renderlo invisibile, bombardare i nemici e via dicendo.

Con Sonic: Lost World, quindi, SEGA conferma di aver trovato un modo efficace per trasporre il rapido gameplay di Sonic in ambienti tridimensionali senza dover necessariamente sacrificare l'immediatezza, la fluidità dell'azione e la salute mentale dei fan. Un'altra esclusiva di pregio va dunque ad arricchire il catalogo di un Wii U che con questo, Rayman Legends e il promettente Super Mario 3D World, rischia di trasformarsi nella console ideale per gli amanti dei giochi di piattaforme.

9 / 10

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Sonic Lost World

Nintendo Wii U, PC, Nintendo 3DS

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Filippo Facchetti

Contributor

Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.
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