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Tokyo Jungle - review

La vita è una giungla...

In un mercato composto principalmente da sparatutto, FPS, strategici e RTS, è bello notare che di tanto in tanto anche i publisher più importanti propongono al pubblico giochi sperimentali e di nicchia. Il Giappone sotto questo punto di vista vanta un parco di titoli "bizzarri" a dir poco enorme e negli ultimi tempi, grazie anche ad alcuni distributori indipendenti, abbiamo potuto giocare e ammirare alcuni di essi anche in occidente.

Sony, dal canto suo, sopratutto grazie alla piattaforma digitale PSN ha saputo far apprezzare ai nostri palati piccole gemme nipponiche come il puzzle "100-man ton no Bara Bara" per PSP, il raccapricciante "Siren: Blood Course" e "The Last Guy", folle titolo nella quale si devono scortare quanti più esseri umani sopravvissuti dentro una navicella durante un'invasione aliena. Oggi, dopo due anni dall'annuncio risalente al Tokyo Game Show 2010, si affaccia sul suolo europeo questo interessante Tokyo Jungle, titolo sviluppato dai Sony Japan Studios in collaborazione con i membri del team C.A.M.P.

Valutate per bene la vostra prossima preda prima di diventare voi stesse delle prede...

Tokyo Jungle ci mette nei panni di alcuni animali sopravvissuti alla fine del mondo, accaduta all'inizio degli anni 2000 per ragione sconosciute, dove ormai l'unica possibilità di sopravvivenza è quella di cacciare. L'uomo si è completamente estinto e sarà quindi nostra primaria necessità procurarci il cibo di cui abbiamo bisogno; non solo ma relazionarci con altri membri della nostra stessa specie sarà di vitale importanza.

Il gioco, come il titolo suggerisce, è ambientato in una Tokyo quasi irriconoscibile, popolata da decine di razze di animali diverse, dove piante e vegetazione spuntano fuori da ogni meandro. Nelle due modalità in cui è possibile avventurarsi (sopravvivenza e storia) ci possiamo muovere orizzontalmente in ambientazioni 3D, e, come detto poco fa, il nostro obbiettivo principale sarà quello di cacciare.

Per fare ciò abbiamo bisogno di usare un minimo di strategia, come nasconderci momentaneamente tra l'erba aspettando il momento buono per attaccare. Un indicatore sopra la nostra preda ci dirà il momento adatto per attaccare (premendo il tasto R1) e, se tutto va per verso giusto, potremo saziare la nostra sete di sopravvivenza.

Ogni animale di cui prenderemo il controllo parte dal livello di "novellino" e assorbendo calorie ottenute mangiando i corpi delle sue vittime, potrà piano piano innalzare il rango fino a raggiungere quello di "Boss".

A livello grafico, Tokyo Jungle se la cava appena discretamente. E se fosse uscito 5 anni fa, avremo espresso lo stesso giudizio.

Sulla parte superiore dello schermo troviamo 3 barre che indicano lo stato fisico del nostro animale: quella della vita, della fame e infine una terza che indica la resistenza. Se la barra della fame giunge allo zero, quella della vita comincerà a scendere di conseguenza fino a raggiungere l'inevitabile schermata di game over, nel caso non fossimo in grado di procurarci del cibo.

"Una Tokyo quasi irriconoscibile è popolata da decine di razze di animali diverse"

Inoltre dovremo fare attenzione a selezionare per bene la nostra prossima vittima: cacciare una iena mentre si sta utilizzando un innocuo volpino non è una scelta che ci sentiamo di consigliare, almeno finché non si raggiunge un rango elevato. Il rischio, oltre quello di fare una figuraccia con il nostro branco, è di passare da cacciatore a preda, con la conseguente possibilità di scavarsi la fossa con le proprie mani (o forse sarebbe meglio dire zampe).

Dalla nostra parte abbiamo la possibilità di scansare gli attacchi nemici con la levetta analogica sinistra, e di dare delle zampate con il tasto quadrato. Stordendo il nemico comparirà nuovamente l'icona "preda" su di esso e, se saremo abbastanza veloci, potremo sferrare un attacco critico che lo metterà K.O.

Altri aiuti, raffigurati come pacchetti da regalo, renderanno la nostra avventura un po' meno difficile e includono bottigliette d'acqua, barrette energetiche, spray disinfettanti, riviste (lascio a voi il piacere di scoprire a cosa servono) e altro ancora.

Queste possono essere trovate in alcune aree nascoste mentre altre le riceveremo come "premio" per aver ucciso un avversario particolarmente ostico. Le scatole nascondono anche delle chiavi che sbloccano i capitoli della modalità storia, dove impersonando un animale predefinito scopriremo di più su quello che si nasconde dietro la caduta in rovina del pianeta Terra.

"Ci sono altri fattori che rendono la nostra vita più complicata, come lo smog o le pestilenze"

Ci sono anche altri fattori che rendono la nostra vita più complicata, come lo smog o le pestilenze. Respirare aria inquinata, mangiare delle piante marce o delle carcasse di animali putrefatti farà alzare a dismisura l'indicatore di tossicità del nostro mammifero.

Le pulci, infine, saranno un bel grattacapo sin dalle primissime fasi del gioco e possono addirittura creare problemi durante la fase di approccio con altri animali del sesso opposto. Le femmine infatti, oltre a prediligere maschi di un certo rango (di solito quello di "veterano"), non accettano avances se impestati dai fastidiosi parassiti. Per ovviare a questo problema basterà comunque trovare una pozzanghera per scrollarsi di dorso ogni impurità e procedere con l'avvicinamento amoroso.

Come se la caverà una scimmia di fronte ad un elefante? In alcuni casi, scappare sarà la nostra unica via di sopravvivenza.

A tal proposito, potremo cominciare a cercare una seducente donzella solo dopo aver marcato per bene un territorio, ovvero trovando una serie di checkpoint raffigurati con una bandierina rossa. Una volta completata questa richiesta, sulla mappa appariranno dei cuoricini rosa che indicano la presenza di femmine nel nostro territorio, dopodiché, procedendo verso una tana, potremo finalmente cominciare a procreare i nostri successori.

Gli animali che possiamo controllare si suddividono in due categorie: carnivori ed erbivori. Se i primi hanno vita più facile potendo contare su numerose prede sparse trai i quartieri di Tokyo, lo stesso non si può dire per gli erbivori, che oltre a dover eliminare di tanto in tanto alcuni "avversari", devono trovare delle piante con le quali cibarsi.

Sfortunatamente queste sono disponibili in quantità davvero esigue e bisognerà saper sfruttare ogni pianta con la dovuta cautela per non incappare nella tragica situazione di ritrovarsi in un'area senza cibo nel caso fossimo affamati.

Nella modalità "sopravvivenza" di Tokyo Jungle avremo anche degli obbiettivi da portare a termine. Mettendo in pausa il gioco possiamo infatti scorrere una tabella che elenca tutte le richieste del caso, come marcare un territorio un certo numero di volte, trovare un determinato nemico, sopravvivere fino a una certa età e così via. Il livello di sfida di alcuni di essi è particolarmente elevato e metterà a dura prova anche le abilità dei giocatori più esperti.

Un leone aggredito da due iene nel pieno centro della capitale giapponese? Solo in Tokyo Jungle!

A condire il tutto troviamo una serie di vestiti e di accessori che possiamo usare per abbellire e potenziare il nostro animale, come cappelli, scarpe e altre diavolerie che solo una mente nipponica può partorire. Oltre al puro lato estetico, questi serviranno anche per migliorare (di poco) alcune abilità. Infine, setacciando tutte le aree della capitale giapponese, troveremo dei file che ci aiuteranno a comprendere meglio i particolari della disfatta dell'uomo sul pianeta.

"La grafica passa in secondo piano grazie all'avvincente gameplay"

Passiamo ora a parlare del lato tecnico di questa produzione, che come molti di voi sapranno non è particolarmente affascinante. Graficamente Tokyo Jungle si presenta con scenari 3D semplici e raramente particolareggiati. L'impressione è quella di trovarsi di fronte ad un gioco della scorsa generazione riadattato su PlayStation 3 ma credetemi, in questo caso la grafica passa in secondo piano grazie all'avvincente gameplay.

Quest'ultimo è probabilmente il piatto forte del pacchetto e offe una struttura abbastanza originale, anche se alla lunga alcuni potrebbero trovarla ripetitivo. I maniaci dei collezionabili troveranno poi pane per i loro denti: trovare tutti i file, i vestiti e sbloccare tutti gli animali richiederà infatti moltissimo tempo.

Il sonoro sembra uscito dal classico gioco arcade giapponese, con semplici brani elettronici strumentali ed effetti sonori (quelli degli animali) non particolarmente ispirati. I campioni sonori infatti sono sempre gli stessi già sentiti in decine di film e videogiochi.

Tokyo Jungle sarà inoltre giocabile anche su PlayStation Vita, con un aggiornamento che uscirà poco dopo il lancio. Grazie alla riproduzione remota potremo dunque giocare sulla nuova console portatile di Sony senza dover necessariamente accendere il nostro televisore di casa.

"Gli amanti delle diavolerie nipponiche possono acquistarlo ad occhi chiusi"

Siamo alle battute finali della recensione di questo particolare progetto dei Japan Studios, e nonostante qualche pecca ci sentiamo di premiare Tokyo Jungle (e Sony) per aver osato proporre qualcosa di fresco e innovativo.

Gli amanti delle diavolerie nipponiche possono tranquillamente acquistare questo gioco ad occhi chiusi, ma anche coloro che vogliono provare qualcosa che rappresenti uno strappo alla regola, troveranno interessante cimentarsi in questo particolare universo. Il prezzo poi di 12.99 Euro rende appetibile Tokyo Jungle anche a chi non ha mai prestato interesse a progetti del genere.

La nostra speranza è di vedere sempre più titoli simili nei nostri territori, ormai dominati dai soliti blockbuster e dalle produzioni multimilionarie. Sony ha saputo dimostrare ancora una volta che anche i piccoli progetti possono essere appetibili e apprezzati anche al di fuori dei confini giapponesi.

8 / 10

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Tokyo Jungle

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A proposito dell'autore
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Manuel Stanislao

Contributor

Manuel muove i primi passi nel mondo videoludico all’età di 8 anni, dopo essere rimasto stregato dal NES del vicino di casa. Nel 2010 entra a far parte di JAVS, per poi approdare ad Eurogamer nel tardo 2011 grazie a un'ignota congiunzione astrale.

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