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Way of the Samurai 4 - review

Una saga ferma al 2002.

Pur non brillando mai per la propria realizzazione tecnica, la saga di Way of the Samurai ha saputo, capitolo dopo capitolo, ritagliarsi un posto nel cuore degli appassionati, al punto tale da trasformarsi in una serie di culto per pochi adepti.

Questo non vuol dire che i vecchi episodi di Way of the Samurai fossero dei bei giochi, ma l'intrigante miscela a base di un'ambientazione piacevole e ben caratterizzata, di un sistema di combattimento mediamente profondo, di una struttura di gioco atipica e originale, arricchita con un'abbondante dose di umorismo nipponico, hanno spinto più di un giocatore a chiudere un occhio (a volte entrambi) davanti a qualche difetto di troppo.

Intrufolarsi di notte nel letto delle fanciulle può essere divertente ma a lungo andare anche questo passatempo perde mordente.

Dopo una lunga attesa, Way of the Samurai 4 è finalmente approdato anche nel Vecchio Continente, con i suoi storici punti di forza e, sfortunatamente, con tutti i difetti che hanno sempre gravato sul lavoro del team Acquire.

Anche stavolta il giocatore è chiamato a vestire i panni di un ronin, un samurai senza padrone approdato sull'isola di Amihama, dove avrà a disposizione quattro giorni per interagire con le fazioni del luogo ed, eventualmente, lasciare un segno in un ambiente ricco di stimoli.

Esattamente come accadeva nei capitoli precedenti, anche stavolta al giocatore è lasciata la più completa libertà, al punto che si può decidere quale filone narrativo seguire, da quali avvenimenti lasciarsi coinvolgere e, per gli utenti più ignavi, perfino di lasciarsi scorrere addosso tutto ciò che accade nelle ambientazioni gozzovigliando senza pensieri per l'intera durata della partita.

"Anche stavolta al giocatore è lasciata la più completa libertà, al punto che si può decidere quale filone narrativo seguire"

Sì, avete letto bene. In Way of the Samurai 4 non ci sono invadenti indicatori a ricordare di eseguire la missione X per conto del personaggio Y. All'interno dell'area di gioco creata dai programmatori la vita scorre indipendentemente dalla presenza del giocatore, tanto che alla prima partita è perfino possibile non assistere ad alcuni degli eventi chiave della storia.

Siete stanchi della violenza del mondo? Prendete la vostra fida canna da pesca e rilassatevi un po'!

Questa struttura, fatta di scelte consapevoli e di incontri casuali, si articola in modo così tentacolare da portare fino a ben dieci finali differenti, che a differenza di quanto accade in molti altri titoli a finale multiplo, spingono il giocatore a rivivere volentieri l'esperienza, sia in virtù della brevità dell'avventura, che dei cambiamenti che le scelte fatte in precedenza provocano nel mondo della partita successiva.

Quattro giorni, divisi in mattina, pomeriggio e sera, corrispondono a una manciata di ore, tanto che una volta compresa la struttura generale del gioco è tranquillamente possibile raggiungere un nuovo finale in un lampo, in una sorta di speedrun dinamica.

Per chi non ha mai avuto modo di provare i precedenti episodi di Way of the Samurai, questo particolare tipo di struttura può lasciare inizialmente disorientati, ma una volta capito che è necessario crearsi autonomamente la propria strada, dando libero sfogo alla curiosità e andando a ficcare il naso in ogni possibile situazione, ecco che tutto assume una dimensione ben più affascinante.

Girovagando per le strade di Amihama ci si imbatte in un gran numero di personaggi con cui è possibile interagire. Le fazioni principali che si contendono il dominio del luogo sono tre: i soldati britannici interessati al commercio d'armi, lo shogunato desideroso di ripristinare l'ordine sull'isola e un gruppo di ribelli.

A seconda di come ci si comporta con i leader delle rispettive fazioni si può venire coinvolti in modo più o meno stretto nelle loro trame, ritrovandosi a compiere missioni di vario genere nel tentativo di perorare la causa prescelta.

"A seconda di come ci si comporta con i leader delle fazioni si può venire coinvolti in modo più o meno stretto nelle loro trame"

Vediamo un po' di combattimenti a colpi di katana su PS3.

Vista la struttura aperta del gioco, tuttavia, nulla vieta di fare il doppio (o il triplo) gioco, ascoltando tutte le campane per poi decidere come comportarsi. Per coloro che non vogliono avere nulla a che fare con la politica e i giochi di potere, comunque, è anche possibile percorrere la via del fannullone, dedicandosi al gioco d'azzardo e ai piaceri della vita.

Ecco quindi che tra una partita a carte, un duello in pubblico, una rilassante sessione di pesca e qualche scorribanda notturna ai danni di innocenti fanciulle addormentate nel proprio letto, Way of the Samurai 4 permette di ammazzare il tempo in un gran numero di modi differenti.

Tutto questo è costantemente accompagnato da dosi massicce di umorismo giapponese che, in quanto tale, può facilmente risultare insulso (se non addirittura disturbante) per gli utenti occidentali meno avvezzi alle bizzarre tradizioni del paese del Sol Levante.

La personalizzazione del protagonista è inizialmente limitata, ma durante il gioco si sbloccano vestiti e maschere con cui sbizzarrirsi.

In un certo senso, giocando a un qualsiasi capitolo della saga di Way of the Samurai (questo compreso), si ha la sensazione di essere trascinati a teatro nel bel mezzo di uno spettacolo comico tradizionale, ovviamente caratterizzato dall'umorismo tipico di questo genere di rappresentazioni, con le sue esagerazioni, le forzature e le scenette pensate proprio per spiazzare lo spettatore.

">Trattandosi di uno stile narrativo particolare, è facile che l'utente occidentale non riesca a coglierne le sfumature"

Trattandosi di uno stile narrativo tanto particolare, è facile che l'utente medio, soprattutto se occidentale, non riesca a coglierne le sfumature o, più semplicemente, non le apprezzi come potrebbe fare un giocatore giapponese. Ecco quindi che sentire un omaccione muscoloso parlare con una vocina effemminata, o partecipare alla rigidissima cerimonia del tè indossando nient'altro che un semplice fundoshi (il perizoma tradizionale giapponese), potrebbe interdire gran parte degli utenti europei.

Se il giudizio legato a questi elementi può essere profondamente influenzato dai gusti e dalle esigenze di ogni singolo giocatore, lo stesso non si può dire per quello legato alla realizzazione tecnica di Way of the Samurai 4.

Con grande rammarico per gli appassionati, anche stavolta i ragazzi di Acquire non sono riusciti minimamente ad aggiornare una serie che sembra essersi fermata inesorabilmente all'era PlayStation 2, rivelandosi non solo visivamente povera ma ulteriormente rovinata da alcuni colossali problemi legati all'Intelligenza Artificiale degli abitanti di Amihama.

L'umorismo giapponese prevede anche sequenze come questa, che a pensarci bene ricordano Mai dire Banzai.

Provate a chiudere gli occhi e a ricordare un gioco open world della passata generazione. Fatto? A questo punto dovreste vedere chiaramente i PNG inespressivi impegnati a vagare come veri e propri zombie per le ambientazioni, magari incastrandosi in qualche angolo o ripetendo all'infinito il medesimo gesto.

Riaprite gli occhi, osservate attentamente Way of the Samurai 4 e vi renderete conto di trovarvi di fronte alle stesse incertezze, con tanto di texture sfocate e di imbarazzanti compenetrazioni poligonali, in uno spettacolo che nessun team di sviluppo può permettersi di mettere in scena sulle console attuali.

I problemi tecnici emergono anche durante i duelli all'arma bianca, rovinando un sistema di combattimento altrimenti intuitivo, coinvolgente e piuttosto vario. Pur non avendo a disposizione chissà quanti attacchi da usare contemporaneamente, il combat system di Way of the Samurai 4 permette di apprendere tecniche sempre nuove con cui personalizzare il proprio stile e, soprattutto, di sperimentare una buona varietà di armi, ognuna con la propria giocabilità e i propri attacchi unici.

"I problemi tecnici emergono anche durante i duelli all'arma bianca, rovinando un sistema di combattimento altrimenti intuitivo"

Se il sistema di combattimento fosse stato supportato da un motore grafico (e fisico) all'altezza dei giochi attuali, Way of the Samurai 4 sarebbe stato in grado di tenere incollati allo schermo anche gli appassionati dei giochi d'azione più blasonati. Le collisioni approssimative e la pessima I.A. degli avversari, tuttavia, rendono i duelli del titolo Acquire estremamente confusionari, a discapito di qualsiasi approccio strategico.

Personaggi, storia e gameplay in Way of the Samurai 4.

Sotto un certo punto di vista Way of the Samurai 4 è lo specchio dell'industria giapponese del videogioco in questo particolare momento storico. Le idee, pur essendo ormai datate, avrebbero ancora la forza necessaria per convincere i giocatori, ma sul fronte tecnico il divario con la maggior parte dei team occidentali è semplicemente imperdonabile, al punto tale che non ci sentiamo di consigliare l'acquisto dell'ultima fatica Acquire, se non ai fan sfegatati della serie con inguaribili manie di collezionismo.

5 / 10

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A proposito dell'autore
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Filippo Facchetti

Contributor

Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.

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