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Wolfenstein: The New Order - prova

I nazisti non avranno scampo, di nuovo.

Los Angeles - Rifondare la serie che ha di fatto inventato gli sparatutto in prima persona non deve essere un'impresa facile, soprattutto per un team debuttante sotto la rigida egida di Bethesda. Per nostra/loro fortuna MachineGames cela al suo interno un nucleo di professionisti che si sono fatti le ossa presso Starbreeze, nientemeno che lo studio responsabile di The Chronicles of Riddick e The Darkness.

Proprio partendo da questi due capolavori, gli sviluppatori svedesi hanno pensato di ibridare la classica struttura degli sparatutto in prima persona, fatta da lunghi corridoi pieni zeppi di nemici intervallati da spazi più ampi, sempre pieni di nemici, con alcuni elementi esplorativi ed altri più di narrazione.

I fan dello storico brand id Software non devono però spaventarsi, in Wolfenstein: The New Order di azione adrenalinica e anche un po' ignorante ne troveranno in abbondanza. Le fasi di combattimento, infatti, saranno votate ad un gameplay piuttosto classico nell'approccio, anche se con qualche concessione alle novità introdotte in questi anni dall'industria.

Il gioco MachineGames va infatti affrontato di petto, cercando di schivare le pallottole avanzando, piuttosto che nascondendosi dietro qualche parete e attendendo passivamente il nemico. L'arsenale che gli sviluppatori vi daranno in mano, infatti, è sufficientemente potente e preciso da abbattere con pochi colpi anche gli abomini tecnologici creati dai nazisti. Si partirà dalle semplici pistole, fino ad arrivare a pesanti fucili dal calibro non definito, ma decisamente alto. Non vi bastasse la singola bocca da fuoco, potrete decidere di raddoppiarla, sfoderando un dual wielding tanto foriero di morte e distruzione.

Non è la Morte Nera, ma poco ci manca.

Ad incoraggiare un atteggiamento sfrontato arriverà la gestione della salute piuttosto permissiva e che spinge ad abbattere un avversario, piuttosto che a nascondersi. Questo perchè la rigenerazione automatica sarà limitata a un massimo di 20 punti per volta, costringendovi dunque a curarvi attraverso i medkit sparsi per i livelli. E qual è la fonte più redditizia di cure? Ovviamente gli sventurati nazisti che ci si pareranno di fronte. Questo spingerà, in fin di morte, a tentare un passo in più verso un cadavere per recuperare armatura ed energia, piuttosto che uno in dietro per prendere fiato, dato che comunque prima o poi si sarà costretti ad uscire dal riparo con comunque poca salute.

"L'arsenale che avremo in mano sarà sufficientemente potente da abbattere con pochi colpi gli abomini tecnologici creati dai nazisti"

L'unica concessione in questo senso arriva dalla possibilità di sporgersi dalle barriere, sia di lato, sia dall'alto, in modo da esporsi in meno possibile al fuoco avversario. La stessa meccanica è stata utilizzata in Killzone, ma la resa è completamente diversa perché la pesantezza e il rinculo del gioco di Guerrilla Games sono completamente diverse da quelle offerte da Wolfenstein. Il gioco MachineGames si presenta subito molto divertente e veloce da utilizzare, vecchio stile diciamo, con pochi fronzoli a cui stare attenti se non quello di usare sempre l'arma più grossa a disposizione.

Per cercare di spezzare un po' il ritmo, oltre ad un level design che alterna livelli a sviluppo orizzontale con altri più verticali, gli sviluppatori hanno riempito il gioco di boss dalle dimensioni più svariate, tanto per tenere sempre alta la tensione. Questi, infatti, oltre ad un potere di fuoco davvero ragguardevole, saranno in grado di sostenere diversi colpi, tanto che non sarà molto semplice averne la meglio. Per fortuna, oltre alle suddette armi, lungo i livelli potrete trovare alcuni aiuti davvero opportuni, come postazioni fisse o alcuni script in grado di dare una sostanziosa mano al giocatore.

La caratterizzazione dei nemici è a metà strada tra il retrò e il futuristico.

Ma come dicevamo, con tutta probabilità il cuore del gioco, quello che gli darà riconoscibilità, oltre che carattere, sarà condensato nelle altre fasi oltre a quelle più prettamente shooter. In altre parole in Wolfenstein: The New Order ci saranno diversi momenti in cui far funzionare la materia grigia. Forse saranno piuttosto lineari, ma apprezziamo la possibilità di variare un po' il registro di gioco per approfondire meglio la storia, i protagonisti e l'enorme lavoro fatto in fase di caratterizzazione dell'universo di gioco. I nazisti saranno infatti abbondanti e in ogni dove, ma non perché si è nel bel mezzo della seconda guerra mondiale, ma perché i tedeschi hanno vinto il conflitto ed hanno esportato la dittatura nel mondo. Non esiste potenza militare che sia resistita al loro regime e la storia ha subito pesanti distorsioni a causa di questo avvenimento.

"Gli sviluppatori hanno riempito il gioco di boss dalle dimensioni più svariate per tenere sempre alta la tensione"

Non tutti hanno però piegato la schiena, alcune sacche di resistenza sono infatti in fermento, e una delle più grandi speranze per la libertà è rappresentata, ovviamente da voi, il prode B.J. Blazkowicz, il classico eroe americano dalla mascella forte, il bicipite ancora più duro e la battuta sempre pronta.

La commistione tra citazioni più o meno velate e la quantità inesauribile di battute del protagonista stempera un po' il tono cupo della produzione, che non si risparmia dal mettervi davanti a scene piuttosto crude e drammatiche. Un vostro commilitone, infatti, si immolerà per consentirvi l'accesso in una struttura iper-protetta dai militari, mentre in un'altra occasione sarete costretti a puntarvi la pistola alla tempia in attesa della decisione del vostro carnefice. Speriamo che queste sezioni siano meno guidate di quanto abbiamo potuto osservare e che si avvicinino, appunto, a quelle che hanno reso tanto amati i due giochi Starbreeze.

Nei momenti critici troverete quasi sempre delle postazioni fisse. Se non è fortuna questa!

Durante i livelli action ci saranno anche alcuni oggetti extra e qualche segreto da scovare tra una sparatoria e l'altra. Ad un certo punto della storia, infatti, verrete equipaggiati da una sorta di fiamma ossidrica grazie alla quale poter tagliare delle grate metalliche. Spesso queste celeranno il percorso da seguire per avanzare nel livello, mentre altre volte saranno poste su delle casse all'interno delle quali trovare preziose munizioni o medikit. Altre volte, invece, si troveranno speciali armadietti o casseforti protette da una serratura automatica, da aprire con un semplice minigioco che coinvolge i due stick analogici del pad.

Dal punto di vista tecnico il lavoro svolto da MachineGames non delude e l'utilizzo dell'id Tech 5 esalta tutte le caratteristiche proprie di questo motore grafico. In altre parole la fluidità, ancorata sui 60 frame per secondo, non è stata ottenuta a discapito della qualità globale. La grafica di gioco è infatti all'altezza delle migliori produzioni su piazza e persino riesce a spiccare per un design dei nemici e dei protagonisti molto azzeccato che strizza più di un occhio a The Darkness II, con un cell shading appena accennato.

D'altra parte questo risultato anche sulle console di questa generazione non stupisce, dato che lo stesso Carmack ha fornito un supporto tecnico agli sviluppatori svedesi che sono stati così in grado di adattare il motore di id Software alle loro esigenze.

Wolfenstein: The New Order sta prendendo velocemente forma sotto i nostri occhi, ma non è una cosa particolarmente strana, dato che il ritorno di Blazkowicz sui nostri schermi è fissato per la fine del 2013. Anche su console di prossima generazione.

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In this article

Wolfenstein: The New Order

PS4, Xbox One, PS3, Xbox 360, PC

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Luca Forte

Contributor

Luca si divide tra la gestione del ruspante VG247.it e l'infestare Eurogamer con i suoi giudizi sui giochi sportivi, Civilization, Fire Emblem, Persona e Football Manager. Inviato d'assalto, si diverte a rovinare le anteprime video dei concorrenti di tutto il mondo in modo da fare sembrare le sue più belle.
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