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ZombiU - review

Quanto riuscirete a sopravvivere... alla frustrazione?

Bisogna dare atto ad Ubisoft di essere una delle software house che prima e meglio riescono ad interpretare lo spirito “innovativo” delle nuove console di Nintendo. Se all'uscita del Wii il publisher francese ci propose Red Steel, nuovo franchise che tentava di implementare al meglio il sistema di controllo basato su Wiimote e Nunchuck, adesso il medesimo ruolo tocca a ZombiU.

Si tratta infatti di uno dei pochi giochi completamente originali di questo lancio del Wii U (a fronte di una valanga di conversioni da altre console e seguiti/spin-off vari), che proprio per questo motivo era tra i titoli più attesi da chiunque fosse curioso di scoprire le nuove potenzialità della macchina di Nintendo e del suo controller.

Probabilmente non vi saranno sfuggite le recensioni americane del prodotto (uscito in USA da qualche giorno), che hanno visto fioccare anche voti abbondantemente al di sotto della sufficienza, quindi ve lo dico subito: ZombiU non è la “killer app” che forse qualcuno sperava. È un gioco a tratti frustrante, pieno di problemi e tecnicamente non eccezionale, di certo non la vetrina perfetta per mostrare la vostra console nuova di zecca agli amici invidiosi. Ma è anche un titolo ricco di idee interessanti e sufficientemente “diverso” da meritare se non altro una prova.

Nella modalità multiplayer, solo offline, un giocatore controlla l'orda di zombi tramite il GamePad e l'altro dovrà sopravvivere.

In ZombiU ci svegliamo in una Londra in preda alla “solita” apocalisse zombi, e veniamo catapultati nell'azione così, senza troppe premesse. Nei primi istanti entreremo in contatto con un personaggio che, come una sorta di “grillo parlante”, guiderà le nostre azioni a distanza e ci dispenserà consigli di sopravvivenza attraverso un dispositivo comunicatore (ossia direttamente dagli speaker del GamePad, con un gradevole effetto immersivo). Il nostro compito iniziale sarà ovviamente sopravvivere e trovare una “zona salva”, che ricorda molto quelle di Dead Rising e che fungerà per il resto del gioco da riparo e hub centrale in cui salvare il gioco, gestire l'inventario eccetera.

"Con ZombiU Ubisoft ha voluto creare un vero survival horror"

Una volta raggiunto questo punto fermo, dovremo cominciare ad esplorare la città in cerca di un modo per salvarci la pellaccia e, se possibile, di una cura all'infezione zombi di cui al momento non sappiamo ancora assolutamente nulla. Il tutto sempre accompagnati dal nostro caro e misterioso amico di walkie-talkie. Fin qui nulla di così sconvolgente, vero? Beh, il bello verrà non appena metteremo un piede al di fuori del nostro confortevole riparo...

Con ZombiU, Ubisoft ha voluto infatti creare un survival horror “vero”. Il che significa che l'aspetto più importante del gioco sarà trovare, conservare e proteggere risorse preziosissime come armi, munizioni e kit medici, facendoci al contempo strada in una serie di ambientazioni sempre buie, intricate e disseminate di letali zombi, in grado di ucciderci alla più minima delle distrazioni e da evitare assolutamente se in gruppi di più di due unità, pena la morte quasi certa.

Uccidendo un tot di nemici con la stessa arma è possibile livellarla e fare più danni. Attenti a non morire, però, o dovrete ricominciare da zero!

L'idea veramente brillante di ZombiU salta fuori proprio dopo la prima morte. Quando finirete sbranati dal primo cadavere ambulante e purulento (e, credetemi, succederà!), vi risveglierete infatti come da programma nel vostro lettino nella zona salva, ma... nei panni di un altro personaggio! Ebbene sì, in ZombiU la morte è definitiva, e una volta perso un personaggio dovremo continuare la nostra missione nei panni di un altro povero sopravvissuto, che oltretutto troverà sulla sua strada la versione zombificata del nostro alter-ego precedente, e dovrà riuscire a raggiungere e uccidere se vorrà recuperare dal suo zaino gli oggetti dell'inventario precedente!

"La morte è definitiva e una volta perso un personaggio dovremo continuare nei panni di un altro sopravvissuto"

Riuscire a recuperare i nostri possedimenti è ovviamente di grandissima importanza, data la scarsità di risorse, e se disgraziatamente dovessimo morire di nuovo senza aver “lootato” il nostro ex personaggio ormai zombificato... puff, tutto ciò che avevamo guadagnato con così tanta fatica sarà perso per sempre. Esattamente la stessa dinamica che avevamo visto in Dark Souls e che così tanto ci aveva entusiasmati.

Per fortuna i nemici che avevamo eliminato con il nostro personaggio precedente resteranno comunque morti, rendendo il compito meno arduo, e nuovi oggetti di loot saranno reperibili nel livello per consentirci di arricchire almeno un minimo il nostro equipaggiamento iniziale, che in partenza ammonterà soltanto all'arma corpo a corpo e ad una pistola con una manciata di colpi. Tutti gli altri oggetti della missione, i documenti e i potenziamenti vari, resteranno invece “salvati” anche durante un passaggio da un personaggio all'altro, per evitare di rendere l'avanzamento troppo frustrante e punitivo.

Per aprire l'inventario dovrete abbassare lo sguardo sul GamePad... ma sulla TV l'azione non andrà in pausa! Attenti agli assalti a sorpresa!

Questa è senz'altro la dinamica più bella di ZombiU, in grado di arricchire l'esperienza con una tensione da survival horror di razza. Purtroppo, il tutto non si coniuga molto bene invece con l'avanzamento della storia: anche quando saremo “reincarnati” in un nuovo eroe, infatti, tutti gli NPC che avremo la fortuna di incontrare lungo la nostra strada continueranno a parlare con noi e a darci missioni esattamente come se fossimo lo stesso personaggio di prima... cosa illogica, visto che per loro, in teoria, dovremmo essere delle facce completamente nuove. Ma del resto è proprio la storia in sé a non brillare in ZombiU: sia l'ambientazione che i personaggi e gli elementi di sfondo del nostro “mistero” non sono infatti particolarmente appassionanti e costituiscono un mero teatro per le nostre azioni, non molto di più.

"È evidente il tentativo di Ubisoft di dare il massimo in quanto a sfruttamento del nuovo GamePad"

Parlando di “azione”, un grande ruolo è ovviamente rivestito dal GamePad, fulcro innovativo della nuova console Nintendo e che tutti eravamo ansiosi di vedere all'opera. Qui servirà come già detto da dispositivo di comunicazione ma anche come mappa in tempo reale, come“scanner” per esaminare i livelli ai raggi infrarossi (scoprendo ad esempio oggetti nascosti), come “radar” per segnalare i nemici nelle vicinanze (con un piacevole effetto “Alien”), come “mirino” per alcune armi, come sistema di gestione dell'inventario (rigorosamente tutto “touch”) e infine per realizzare alcune semplici azioni contestuali, come sbloccare porte, aprire tombini e così via.

Nel complesso non c'è male, ed è evidente il tentativo di Ubisoft di dare il massimo in quanto a sfruttamento del nuovo dispositivo. Va detto però che spostare di continuo l'attenzione dal televisore allo schermo del pad è una cosa che all'inizio può generare qualche confusione, e che la maggior parte di queste azioni avrebbe potuto fare tranquillamente a meno di un secondo schermo. Insomma, come inizio va anche bene così, ma dal futuro di questa console ci aspettiamo senz'altro di più.

Ad ogni morte, un counter ci mostrerà quanto tempo è sopravvissuto quel determinato personaggio, quanti nemici ha ucciso e il relativo punteggio. Un buono stimolo per andare a caccia del record.

Purtroppo i difetti del nuovo titolo Ubisoft sono ben altri. Cominciamo da quello che secondo chi scrive è l'ultimo in ordine di importanza: l'aspetto tecnico. ZombiU esteticamente è paragonabile a un titolo PS3/Xbox 360 di qualche anno fa. Poligoni, texture ed effetti ci sono, ma non sono niente di che. L'interazione fisica e l'intelligenza artificiale sono molto limitati, mentre alcuni palesi errori di programmazione (caricamenti a volte troppo lunghi, cali di frame-rate, poligoni che spariscono, collisioni assenti) denunciano la sua natura di titolo non rifinito. È comprensibile per un gioco di primissima generazione, ma resta comunque un difetto difficile da accettare nel 2012 e che senz'altro deluderà chi non vedeva l'ora di gustarsi il “salto generazionale” in termini di grafica.

"Dopo aver fracassato la testa del centesimo zombi con lo stesso identico tipo di attacco, non ne potrete veramente più"

Quello che è veramente grave sono invece i “buchi” di design che rovinano l'esperienza di gioco e purtroppo penalizzano drasticamente la qualità di un titolo che altrimenti avrebbe potuto essere una vera perla. Uno su tutti, il combattimento: in ZombiU è incredibilmente noioso e ripetitivo. Data la scarsità di armi da fuoco e di munizioni (e la facilità con cui si perdono), la maggior parte degli scontri si risolveranno a colpi di mazza da cricket, che è l'unica arma corpo a corpo del gioco e che avrete sempre dall'inizio con ogni nuovo personaggio. Ebbene, con tale arma è possibile realizzare soltanto un attacco (più una “spinta” difensiva), per giunta parecchio lento, che richiede anche sette-otto colpi per abbattere un nemico!

Vi assicuro che, dopo aver fracassato la testa del centesimo zombi con lo stesso identico tipo di attacco, non ne potrete veramente più. Inoltre, temporizzando correttamente questo colpo si riesce a “intontire” i nemici, permettendoci di colpirli ripetutamente prima che possano effettuare una qualsiasi mossa. Anche perché i nostri cari zombi, in un certo senso “realisticamente”, si comportano quasi tutti nello stesso modo, ossia si limitano a strisciare verso di noi mugugnando.

L'inseparabile mazza da cricket, un oggetto che non vorrete mai più vedere nella vostra vita dopo aver finito ZombiU!

Questo rende estremamente noiosi e meccanici i combattimenti con un solo nemico alla volta, mentre quelli che coinvolgono più di un avversario sono diabolicamente difficili (fatte salve quelle rare occasioni in cui avrete con voi una granata o uno shotgun carico), in quanto le ambientazioni sempre molto buie e claustrofobiche rendono molto probabile l'eventualità di essere schiacciati in un angolo o attaccati da dietro, situazione che nel 90% dei casi risulterà in una morte e nella conseguente necessità di dover ripartire dalla zona salva con un nuovo personaggio. Il risultato è che finirete per cercare il più spesso possibile trucchetti vari per attirare un nemico alla volta e fracassarlo a mazzate in un lento tete-à-tete, operazione tanto più tediosa per quanti più nemici di fila dovrete ripeterla.

"Il sistema di salvataggio che forse voleva essere cattivo, finisce invece per essere frustrante e molto pericoloso"

L'ultimo problema è costituito da un sistema di salvataggio che forse voleva essere “cattivo” per stimolare il senso di sfida e di sopravvivenza, ma che finisce invece per essere frustrante e molto pericoloso. Che ne dite di giocare 3 ore, avanzare notevolmente, completare obiettivi, raccogliere oggetti chiave, gioire per i propri progressi... e poi perdere tutto per colpa di un freeze del gioco?

A noi è capitato esattamente questo. Perché dovete sapere che ZombiU registra i nostri progressi solo e soltanto quando salviamo manualmente la partita, dormendo nel letto della zona sicura o in quelli che è possibile trovare sporadicamente in giro. Siccome è del tutto normale non incontrarne uno per lunghi periodi di gameplay, oppure essere troppo presi dall'avventura e scordarsi di salvare manualmente ogni tot tempo, il rischio di perdere ore di avanzamento è sempre dietro l'angolo.

Ubisoft ci spiega le meccaniche di ZombiUin questo video.

Capiamo e apprezziamo lo spirito survival, ma almeno un auto-save dopo il completamento degli obiettivi principali era da inserire assolutamente. Da anni non ci capitava di vanificare in questo modo una sessione di gioco così lunga (e chi scrive ha finito due volte Dark Souls!). In un gioco moderno, per altro in cui i progressi si guadagnano con così tanta fatica, questo è un errore inaccettabile, in grado di farvi espellere il disco per non reinserirlo mai più, in preda a frustrazione e rabbia.

Ma allora ZombiU è un gioco da buttare? Assolutamente no, anzi. Se siete fanatici del genere survival, questo potrebbe essere il “Resident Evil” che stavate aspettando da lungo tempo e che Capcom si è rifiutata di darci, prediligendo ormai da anni la strada dell'azione a quella dell'orrore. Siate solo preparati ad incontrare un aspetto tecnico modesto, qualche occasionale bug, un sistema di combattimento quasi inesistente e soprattutto ricordatevi di salvare molto, molto spesso!

7 / 10