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Watchmen: La Fine è Vicina Epidosio 2

Errare è umano. Perseverare è Watchmen.

Ci risiamo, purtroppo. Nonostante i pessimi risultati di Watchmen La Fine è Vicina, Deadline Games ha portato in scena anche un secondo episodio scaricabile ispirato all’omonimo fumetto ideato da Alan Moore e disegnato da Dave Gibbons. Se l’esordio digitale di Rorschach e Nite Owl ha dapprima preoccupato gli appassionati per poi far emergere tutto il disappunto della critica, con questo nuovo tentativo il fallimento viene perpetrato, rendendo tale perseveranza a dir poco fastidiosa e inaccettabile.

Ancora una volta l’approccio è quello tipico dei picchiaduro a scorrimento, la struttura è pressoché invariata rispetto alla prima incarnazione, si potrà pertanto decidere di affrontare la campagna scegliendo quale dei due protagonisti impersonare o in alternativa optare per la cooperativa a due giocatori. Quello che lascia a dir poco basiti è il fatto che il gameplay sia rimasto ancorato a dinamiche che potremmo a ben vedere definire giurassiche, tant’è che il primo approccio ci ha vagamente rimembrato le frenetiche risse di The Bouncer o addirittura sessioni con gli arcaici Final Fight e Double Dragon.

Mazzate, mazzate e ancora mazzate, non si fa altro in Watchmen.

Sembra una bestemmia, e infatti probabilmente non è il massimo dei paragoni, ma serve per farvi capire che mentre sono passati oltre quindici anni e il genere si è enormemente evoluto, Watchmen appare al contrario come una pessima riproposizione in alta definizione di meccaniche ormai stantie. Non il massimo della vita insomma, specialmente quando si va ad analizzare la struttura delle mosse a disposizione e si scopre che gli attacchi sfruttabili sono sempre gli stessi, con ben poche variazioni sul tema. Entrambi i personaggi si servono di otto differenti combo di calci e pugni e alcune mosse definitive da portare a termine solamente quando le relative icone compaiono sulla testa dei nemici.

Inoltre mentre Rorschach possiede una barra della Rabbia che gli consente di effettuare incursioni ancora più violente e sanguinose, Nite Owl dispone di una funzionalità di carica della propria armatura che, una volta satura, consente di attivare un potente circuito elettrico e di fulminare i nemici nel momento in cui li si colpisce. Ben poca cosa, ve lo assicuriamo, specie se si pensa che non esiste alcuna abilità sbloccabile nel corso dell’avventura, così come latita completamente qualsiasi tentativo di crescita e sviluppo dei personaggi, accompagnato magari dalla comparsa sulla scena di avversari progressivamente più performanti.

A fare il resto ci pensano livelli di gioco del tutto anonimi quanto a struttura e dettaglio, categorie di nemici pressoché identici sia nell’aspetto che nelle mosse impiegate e una demenza di fondo dell’IA che rende di fatto inesistente il livello di sfida. Capita molto raramente di morire, è sufficiente infatti adottare in ampia misura la schivata e il contrattacco per riuscire ad eludere qualunque impacciato tentativo di offesa sortito dai nemici. E cosa dire della longevità? Il primo episodio se non altro vantava sei capitoli da poter completare, pur nella medesima mediocrità di fondo, in questo caso i livelli sono solamente tre, culminanti (se così si può dire) in uno dei boss fight più inutili e noiosi cui ci sia mai capitato di prendere parte.

Ed ecco il nemico più assurdo e inutile su piazza: le ragazze fetish. Non che i bestioni che le affiancano siano tanto più temibili però...

Le cut scene riprendono lo stile del fumetto e rappresentano probabilmente l’unica scelta azzeccata da parte degli sviluppatori, mentre anche lo sviluppo della trama, che del resto ha ben poco tempo per potersi articolare, è ridotto ai minimi termini, giusto per fornire un minimo di contesto e di sfondo ad un mondo decisamente complesso e interessante, considerando il setting politico e sociale all’interno del quale si muovono i personaggi e la caratterizzazione sui generis di questi eroi che, anzichè possedere poteri soprannaturali, fanno della loro tenacia e abnegazione il loro principale punto di forza.

Parla solamete di insufficienza piena su tutti i fronti, sarebbe un eufemismo, specialmente se si tiene in considerazione la spesa necessaria per poter effettuare il download (e non parliamone nel caso in cui si volesse giocare entrambi gli episodi). Il curriculum di Deadline Games non era particolarmente esaltante, tantomeno lo è ora che gli errori madornali del primo episodio vengono sfacciatamente riproposti nella loro totalità e a prezzo pieno. Davvero pensate di non riuscire a spendere meglio i quasi 20 Euro necessari a portarsi a casa questa fetecchia?

2 / 10

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Davide Spotti

Contributor

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