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Weird West Provato: Western e soprannaturale dal papà di Prey e Dishonored

Una immersive sim estremamente ambiziosa. Weird West forse lo è fin troppo?

È evidente che a Raphael Colantonio le cose semplici proprio non piacciono e Weird West ne è l'ennesima dimostrazione. Con una carriera ancora tutta da plasmare all'interno degli studi francesi di EA nel corso degli anni '90, ancora nel pieno dei suoi vent'anni, nella testa di Colantonio scatta qualcosa.

Sviluppare videogiochi è il suo sogno ma EA sta cambiando e la nuova pelle del colosso che da lì a poco sarebbe diventato sinonimo di FIFA per una marea di giocatori, va decisamente troppo stretta a una giovane mente creativa piena di idee.

Con il giusto mix di tempra, intraprendenza e sana e necessaria follia, il giovane Raphael e altri undici cofondatori creano Arkane Studios nel 1999, dando i natali a una software house che è cresciuta a dismisura, regalandoci perle di assoluto valore con Colantonio stesso alla guida dei team che hanno plasmato gli splendidi Dishonored e Prey.

I dati di vendita forse non faranno strappare i capelli ma Bethesda si tiene stretto un team a livello autoriale e di design eccelso e capace poi di regalarci una creatura rara come Deathloop e di diventare un potenziale fiore all'occhiello degli Xbox Game Studios.

Cover image for YouTube videoWeird West | Road to Weird West: Episode 1

Ma questo è un recente passato e un futuro che non appartengono a Raphael Colantonio. Troppo facile creare grandi videogiochi con budget infiniti, troppo semplice avere le spalle coperte dal colosso di turno. A lui le cose semplici proprio non piacciono, e nemmeno le mezze misure.

Weird West è l'opera prima di WolfEye Studios, team di circa venti persone fondato con un altro ex Arkane, il producer Julien Roby, ed è un gioco che sin dall'annuncio ha attirato l'attenzione un po' di tutti, Devolver Digital compreso. Il publisher indie solitamente ha occhio ed è anche per questo che non appena abbiamo avuto la possibilità di testare una versione di prova non ci siamo tirati indietro e ci siamo gettati a capofitto in un'avventura che ("sorpresa, sorpresa") è l'ennesima immersive sim della carriera di Colantonio.

La porzione di gioco provata corrisponde alla prima campagna, quella dell'ex cacciatrice di taglie Jane Bell alla ricerca del marito rapito da una banda di fuorilegge che non accontentandosi di vari crimini assortiti, ha deciso di "diversificare" dedicandosi anche alla simpatica passione del cannibalismo. Abbiamo parlato di prima campagna perché il gioco finale ne proporrà ben cinque, collegate in qualche modo da un rituale soprannaturale che ha aperto la nostra avventura.

Chi è l'adepto coinvolto nel rituale? In cosa consiste questa misteriosa cerimonia? Come si collocano cronologicamente gli eventi che coinvolgono Jane Bell e gli altri protagonisti delle varie campagne? Tutte domande che non hanno una risposta al momento ma che nella versione finale potrebbero portare a un comparto narrativo di livello se non addirittura stupefacente. La narrazione per il momento è però di difficile valutazione vista la porzione molto ridotta a nostra disposizione. La trama per ora ha fatto il suo dovere, nonostante la mancanza di guizzi degni di nota o di situazioni davvero memorabili.

Il misterioso Rituale è la scintilla narrativa ma è anche il più grande mistero di Weird West.

I dialoghi sono al posto giusto, le premesse curiose a sufficienza ma lo sviluppo ci è parso per il momento leggermente piatto con alcuni picchi legati soprattutto alla costruzione di un mondo di gioco pieno zeppo di miti, leggende ed elementi soprannaturali di sicuro fascino. L'idea di un Far West reso ancora più corrotto e contorto da sette, mostri e soprannaturale è così palesemente vincente da convincere sin dal primissimo video, addirittura prima di accedere al menù di gioco.

Nelle nostre sette ore di provato, i punti più alti narrativamente parlando non sono quindi arrivati dalla storia vera e propria ma dagli sviluppi promessi da lore e setting. Tutto, come detto, forse troppo piatto ma questo far west così bizzarro sembra celare più di una sorpresa. E francamente ci speriamo.

Un giudizio più circostanziato possiamo invece esprimerlo sul gameplay, un ambito in cui Colantonio rimane fedele a diversi principi centrali dell'esperienza in Arkane. Indie o non indie, Weird West non scende a patti quando si tratta di ambire a meccaniche da immersive sim il più possibili aperte al volere del giocatore.

Il mondo di gioco si presenta in una mappa generale che ci permette di dirigerci verso zone già note o legate a certe missioni secondarie o principali, oppure semplicemente andare all'avventura in aree ignote in cerca di fortuna e una sana dose di scontri a fuoco. Una volta arrivati in una certa area si entra nel vivo con una visuale simil-isometrica non troppo diversa da quella dei Diablo e con la possibilità di muoverci più o meno liberamente in quelli che in pratica sono dei livelli variabili per complessità e dimensioni.

Jane sarà anche una cacciatrice di taglie in 'pensione' ma rimane una pistolera letale.

Cercando di tradurre in gameplay gran parte dei pilastri fondanti delle immersive sim, l'opera prima di WolfEye Studios non ha un modo "giusto" di essere vissuta e dà ampio spazio alla nostra voglia di improvvisare e di lasciarci guidare dall'istinto. In qualche caso lo stealth ha fatto le bizze con nemici evidentemente dotati di una vista decisamente molto soprannaturale ma è una opzione interessante per sfoltire le fila nemiche sfruttando meccaniche classiche ma cruciali per questo approccio come diversivi improvvisati e la possibilità di nascondere il corpo del malcapitato tramortito di turno. Se la furtività non è il vostro pane quotidiano, lo shooting è la strada perfetta per voi, soprattutto con le capacità di Jane.

Molto probabilmente gli altri personaggi giocabili ci metteranno di fronte a situazioni molto diverse a livello di arsenale e abilità ma in queste ore di prova le sparatorie da twin stick shooter hanno saputo fare il loro dovere restituendoci buone sensazioni con pistole, fucili da caccia, fucili a pompa, archi e dinamite a volontà.

Da non sottovalutare poi un fatto non da poco: Weird West fa grande affidamento sulle interazioni fisiche e "chimiche" e tra olio da incendiare e pozze d'acqua da elettrificare al momento giusto con la nostra granata soprannaturale di turno, questa interazione sa aggiungere uno strato di complessità e varietà molto piacevole.

C'è anche una spruzzata di gioco di ruolo nella formula ideata da Colantonio e soci e siamo curiosi di scoprire quanto "weird" ci sia davvero in questo west. Certo, Jane ce ne ha già regalato un assaggio tra vero e proprio bullet time e la capacità di ammaliare i nemici circostanti trasformandoli in alleati per alcuni secondi ma il grosso delle sue abilità sbloccabili con reliquie nascoste e misteriose carte da gioco mistiche è legato all'utilizzo delle armi o a situazioni piuttosto "terrene" e realistiche. Gli altri protagonisti oseranno di più? Difficile dirlo ma francamente lo speriamo e visto alcuni accenni crediamo proprio che sia così.

Le reliquie sbloccano i nostri veri poteri.

Da valutare a pieno anche l'impatto delle nostre scelte. Quanto è davvero centrale l'"agency" del giocatore e quanto cambia aiutare o meno uno o l'altro NPC? La presenza di nemici in grado di trasformarsi in della sorta di nemesi e di cercare di consumare la loro vendetta nei nostri confronti quando meno ce lo aspettiamo è interessante, esattamente come la possibilità di diventare amici per la pelle di altri sconosciuti pronti a darci una mano nei momenti più concitati. Tuttavia quanto questi sistemi si legheranno ad altri capaci di condizionare la trama rimane un aspetto da saggiare con mano nella versione finale.

Se dal punto di vista puramente artistico il sonoro regala molte soddisfazioni con effetti e soprattutto musiche eccellenti e l'aspetto visivo sopperisce all'assenza di un dettaglio da capogiro con un buon stile, il lato tecnico ci è sembrato ancora leggermente lontano da una condizione ottimale. Fortunatamente gli sviluppatori ne sono consapevoli e la build provata è sufficientemente vecchia da farci ben sperare in vista dell'uscita: bug, glitch e IA nemica devono e possono migliorare.

AAA o indie che sia, il cofondatore di Arkane Studios rimane fedele a sé stesso e alle proprie idee con un gioco estremamente ambizioso, forse anche troppo considerando che in fondo è un progetto di debutto. Weird West ha delle basi interessanti e tutto sommato sufficientemente solide nonostante alcune incertezze anche se è molto difficile cercare di fare previsioni con una versione di prova decisamente non finale e una sola campagna su cinque.

Provate a scatenare l'inferno in un villaggio... poi però non lamentatevi se vi scottate!

Capolavoro, occasione sprecata, o un fallimento azzoppato da troppa ambizione? Weird West è una incognita impazzita che ci affascina molto e in cui speriamo altrettanto dato che ha le carte giuste per portarsi a casa l'intero piatto e lasciare davvero il segno.

Ma si sa, in un malfamato e polveroso saloon pieno di brutti ceffi dal grilletto facile, la mano giusta non basta per sbancare.

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Alessandro Baravalle

Contributor

Si avvicina al mondo dei videogiochi grazie ad un porcospino blu incredibilmente veloce e a un certo "Signor Bison". Crede che il Sega Saturn sia la miglior console mai creata e che un giorno il mondo gli darà ragione.

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