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Wipeout 2048

Si torna a sfrecciare senza paura.

Se c'è un gioco che nel passato recente e lontano ha definito il brand Playstation, quello è sicuramente il primo Wipeout per la console originale della casa giapponese. Nel 1995 si trattò di una rivoluzione epocale che aprì gli occhi agli appassionati di corse ancorati, almeno per quanto riguardava la tradizione PC, a giochi di corsa simulativi e poco arcade.

L'ipnotismo in cui una partita perfetta di Wipeout era in grado di farti cadere era qualcosa che ancora oggi è difficile descrivere, soprattutto se pensiamo alle limitazioni dell'hardware dell'epoca e che la stessa cosa accade oggi anche sui piccoli schermi di una console portatile che tra qualche mese potrebbe le regole di un mercato da anni saldamente in mano a Nintendo e al suo DS.

Ovviamente un brand di questo genere non si lascia morire dalla mattina alla sera visto che Sony non ha perso tempo nel riciclarne le potenzialità in una serie di seguiti che recentemente ne hanno raccolto l'eredità sotto il titolo di Wipeout HD e Wipeout Fury per la gioia dei vostri schermi a 1080P attaccati a una PS3.

Sportellamenti in ingresso curva: da imparare alla svelta se si vuole sopravvivere...

Quale migliore occasione del lancio della nuova Playstation Vita per riesumare il brand e riproporlo sulla nuova piattaforma mobile? Evidentemente i ragazzi di Studio Liverpool che tanti anni fa gli appassionati di 8 e 16 Bit avevano imparato ad adorare sotto il nome di Psygnosis, avevano in mano da parecchi mesi un prototipo della nuova console Sony se sono stati prescelti per realizzare quello che con ogni probabilità sarà uno dei titoli di punta del lancio.

Anche se, per un titolo di questo genere, andare a parlare di una storia non ha molto senso, gli appassionati della saga saranno contenti di sapere che si tratterà di un vero prequel del primo Wipeout che, di fatto, farà ripartire la serie da nuovi presupposti sotto il profilo del gameplay.

La prima cosa che si nota è ovviamente l'ambientazione che passa dai tracciati predefiniti e artificiali pensati espressamente per il combattimento/corsa del gioco originale a percorsi apparentemente improvvisati pensati per sfruttare le caratteristiche architettoniche di una New York futuribile non ancora pronta per questo genere di corse clandestine.

L'ambientazione è come sempre uno dei punti forti della serie: anche su Vita il feeling è lo stesso: curatissimo e ultratecnologico.

Il primo impatto estetico tuttavia è eccellente e mette in mostra fin da subito le potenzialità tecniche di una console che sicuramente negli anni a venire potrà arrivare molto oltre l'ottima definizione di oggetti, navicelle e tracciati che si muovono a un frame rate di trenta fotogrammi al secondo.

Un antipasto molto apprezzato se pensiamo alle dimensioni dell'oggetto che stiamo tenendo in mano. Insomma, mettersi a giocare a Wipeout 2048 dopo aver provato HD su una PS3 sicuramente vi farà pensare al fatto che, almeno per quanto riguarda la brutale potenza estetica della console, abbiate speso molto bene i vostri soldi.

E la giocabilità? Beh con quella si va sul sicuro visto che 2048 è una piacevole evoluzione del concetto di base, ripreso poi in Wipeout Fury e HD: percorsi più larghi rispetto alla media permettono una migliore varietà di gameplay per quanto riguarda il combattimento vero e proprio anche se rendono meno difficile l'aspetto corsaiolo che vede nell'affrontare strettoie e punti particolarmente ostici come salti in curva o trappole gravitazionali, i tratti salienti di un gioco sicuramente impegnativo come le sue controparti next gen (o old gen, pensando alla probabile progettazione in corso di PS4...).

Il trailer di presentazione.

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WipEout 2048

PlayStation Vita

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Matteo Lorenzetti

Contributor

Dopo dieci anni di The Games Machine, approda finalmente alla redazione di Eurogamer.it. Onnivoro per quanto riguarda i generi, predilige sparatutto, giochi di guida ed RTS.

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