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World of Warcraft: Mists of Pandaria - prova

Eurogamer vola nella sede di Blizzard a giocare la prossima espansione!

IRVINE, USA - I tempi cambiano e con essi gli usi e i costumi, ed è per questa ragione che se nel 1594 un Enrico IV appena convertito al cattolicesimo affermava che "Parigi val bene una messa", poco più di quattrocento anni dopo il sottoscritto s'è imbarcato in un viaggio d'altri tempi al motto di "Irvine vale bene un intercontinentale".

Già, perché in questa cittadina ridente (si fa per dire: un mall e niente più), situata a un'oretta circa di macchina da Los Angeles, nell'Orange County, in direzione San Diego, si trovano gli uffici di Blizzard.

E volete forse che un veterano di vecchia data di Word of Warcraft come il sottoscritto, che calca le terre di Azeroth sin dai tempi dell'alpha, quando ancora c'era solo l'Alleanza e non ancora l'Orda, si lasciasse sfuggire l'occasione di mettere le sue manine sulla prossima espansione ambientata tra panda e bambù?

Un Hozen si aggira minaccioso per la Foresta di Giada, la zone di partenza per coloro che approderanno a Pandaria.

Non sia mai, anche perché da dopo l'annuncio dato alla Blizzcon lo scorso novembre, cui avevamo dedicato una corposa preview, questo viaggio ha rappresentato l'unica altra occasione concessa dal colosso californiano di provare con mano Mists of Pandaria.

Come avrete modo di vedere nella nostra homepage, a seguito di questo viaggio appariranno nelle prossime ora altri cinque articoli, ossia una visita guidata al campus di Blizzard e le interviste a Cory Stockton, Ray Cobo e Greg Street, oltre alle prime impressioni sulla localizzazione italiana di World of Warcraft.

Insomma, una vera e propria scorpacciata che nessun fan di Orda e Alleanza dovrebbe lasciarsi sfuggire per alcuna ragione al mondo.

Ed è una volta sedutici nell'auditorium di Blizzard, che lo staff ha iniziato a darci i ragguagli su ciò che avremmo visto nell'arco della giornata…

I PANDAREN E UN MONDO IN COSTANTE EVOLUZIONE

"I Pandaren nascono come pesce d'Aprile, salvo poi apparire realmente in Warcraft III"

La prima cosa sulla quale Blizzard ha insistito sono le ragioni della nuova razza, quei Pandaren che hanno fatto inarcare ben più di un sopracciglio. La loro origine è quanto meno insolita, perché nascono come un pesce d'aprile di Blizzard che li annunciò anni fa come la quinta razza di Warcraft III, salvo poi farci un pensierino e introdurli realmente nell'immaginario del loro mondo fantasy con un'apparizione del mastro birraio Chen Triplo Malto, che si incontrerà con Rexxar nelle missioni bonus del gioco quando aiuterà Thrall a fondare la nuova patria degli Orchi a Durotar e, successivamente, quando contribuirà alla liberazione di Theramore e nella difesa dell'Orda.

Come avremo modo di scoprire anche nelle interviste cui vi accennavo poco sopra, la casa di Irvine ha poi continuato a girare attorno all'idea dei Pandaren anche negli anni a seguire, se è vero che avrebbero dovuto essere loro, e non i Draenei, la nuova razza dell'Alleanza introdotta nell'espansione The Burning Crusade. Cory Stockton ci racconterà perché alla fine Blizzard soprassedette anche in quell'occasione, ma appare chiaro che l'appuntamento coi buffi plantigradi non poteva essere posposto ancora a lungo.

Una Pandaren nelle vicinanze di un lago nella Valle dei Quattro Venti. Chissà quante donne rerolleranno un PG come questo.

Ed ecco finalmente giungere a noi in questa quarta espansione la terra di Pandaria, un continente rimasto nascosto per oltre 10.000 anni e tutto da esplorare non solo per noi ma anche per l'Orda e l'Alleanza, che ne tenteranno la conquista attratti dalle potenzialità tipiche di ciò che ancora non si conosce.

Se però state pensando, così come ho fatto anche io originariamente, di trovarvi di fronte al consueto more of the same, sappiate che stavolta Blizzard ha tenuto qualche asso nella manica che non mancherà di allettarvi.

La prossima espansione di WoW non si limiterà infatti a mostrare sin dal primo giorno la mappa completa di Pandaria, salvo poi sbloccarne i contenuti patch dopo patch. Al contrario, le nuove terre che ci troveremo ad esplorare saranno inizialmente vergini ma via via che Alleanza e Orda porranno i primi insediamenti e ne avvieranno lo sfruttamento, i paradisi idilliaci si trasformeranno in veri e propri scenari di guerra.

Sebbene dunque si tratti di speculazioni personali, la forte sensazione che hanno lasciato trasparire le parole dei game designer è che Blizzard inizialmente ci farà innamorare di un nuovo continente per poi stravolgerlo e deturparlo sotto i nostri occhi a seguito della guerra tra Orda e Alleanza (o tra Rossi e Blu, come sono stati spesso chiamati durante l'evento), che si preannuncia incandescente come non mai.

"Nell'ultima patch di Mists of Pandaria andremo a espugnare Orgrimmar per deporre Garrosh Hellscream!"

Al punto che, a detta di Blizzard, l'ultima patch di Mists of Pandaria porterà nientemeno che il Re Wrynn a unire l'Alleanza per andare a Orgrimmar a destituire Garrosh Hellscream (Garrosh Malogrido, nella traduzione italiana). Per chi avesse bisogno di un rapido ripasso, ricordo che si tratta nientemeno che del leader del clan Warsong, condottiero delle forze dell'Orda a Northrend nonché capo di Orgrimmar dopo che Thrall ha dovuto abbandonare la capitale per recarsi nel Maelstrom ad aiutare l'Earthen Ring, successivamente agli eventi narrati in Cataclysm.

Ecco la Foresta di Giada in World of Warcraft: Mists of Pandaria.

Non è difficile dunque capire come tutto questo contribuirà ad aumentare il coinvolgimento dei giocatori che vedranno il mondo di gioco cambiare sotto il loro occhi patch dopo patch. Da notare poi che gli aggiornamenti, a detta della stessa Blizzard, avranno una cadenza molto più ravvicinata che non in passato, proprio per fare sì che non appena si sia finito di godere di un contenuto, subito ne sia proposto un altro, evitando quindi quei "buchi contenutistici" che, pragmaticamente, si traducono spesso in "freeze" degli account.

Chi invece volesse iniziare un Pandaren dal primo livello, sappia che si troverà in una zona che nella traduzione italiana si chiama Isola Errante, che altro non è se non il dorso di una gigantesca tartaruga sulla quale un Pandaren particolarmente audace di nome Liu Lang si è messo in viaggio per scoprire cosa si nasconda dietro le nebbie che hanno separato Pandaria dal resto del mondo sin dai tempi del Sundering (la Separazione) e del regno dell'ultimo imperatore Pandaren. Fino al decimo livello quella degli orsetti in bianco e nero sarà una razza neutrale, poi si dovrà scegliere se schierarsi con l'Orda (la fazione degli Houjin) o l'Alleanza (i Tushui).

PANDARIA

"Il continente di Pandaria si suddivide in sette zone, cinque delle quali sono già state completate da Blizzard"

Il continente di Pandaria si suddivide in sette zone, cinque delle quali sono già state completate a livello contenutistico da Blizzard, il che lascia supporre che non dovrebbe mancare poi molto alla release di Mists of Pandaria. La 'starting zone' si chiama Jade Forest (Foresta di Giada) e, sarà stato il clima elettrizzante dell'evento, sarà stato il maxi schermo sul quale venivano proiettate le immagini, ma la grafica pare avere fatto un bel passo avanti quanto a qualità delle texture e numero di poligoni, non tanto per i personaggi quanto per i paesaggi davvero suggestivi.

Questa immagine dell'interno di un cortile nel Tempio di Giada ci permette si osservare i passi avanti compiuti dal motore grafico di WoW.

Nuove razze verranno poi aggiunte al già corposo elenco di quelle presenti nel lore di World of Warcraft. È il caso degli Hozen, dei Jinyu e delle Serpi delle Nubi, o ancora dei Saurok, dei Grummle, dei Leproratti e delle tribù nomadi degli Yaungol.

Faranno poi la loro comparsa nuove minacce come la razza dei Mogu, dei signori della guerra che basano il loro impero sulla conquista e l'oppressione, e dei Mantid, una razza insettoide intelligente ed evoluta che insidia le genti di Pandaria sin dall'alba dei tempi.

Interessante poi anche la spiegazione del perché il male minacci delle terre da sempre pacifiche. Quando la guerra tra Orda e Alleanza scoppierà sulle spiagge di Pandaria, una devastante energia chiamata "Sha", la manifestazione fisica delle emozioni negative intrappolate per millenni, emergerà gettando la terre nel caos. Sarà questa energia a contagiare i Mantid trasformandoli in un terribile sciame, mentre i succitati Mogu, cercando di restaurare la loro antica gloria, si incontreranno con i loro antichi alleati, gli Zandalari. Insomma, prepariamoci a un intreccio narrativo degno di Beautiful!

Fortunatamente, in un contesto che si prospetta alquanto minaccioso, verranno a risollevarci il morale i dragoni, creature importantissime nella tradizione orientale, che potremo cavalcare come vere e proprie mount anche se non dall'inizio. Riceveremo infatti delle uova di vari colori (cui corrisponderanno altrettanti tipi di dragoni), che una volta schiuse si trasformeranno in pet i quali cresceranno fino a diventare delle vere e proprie mount solo attraverso un ciclo di quest. Le cavalcature non serviranno poi unicamente a spostarsi velocemente nel gioco, ma anche a gareggiare in vere e proprie corse che avranno luogo per i cieli di Pandaria.

Ecco la razza da cui hanno avuto origine i Tauren, con cui pare condividere tutte le animazioni.

"La fazione del Farmers' Market ci regalerà una fattoria tutta per noi: i giorni di Farmville sono contati..."

Superata la dimostrazione della Foresta di Giada è stato poi il turno della Valley of Four Winds (Valle dei Quattro Venti), un luogo idilliaco che ci ha mostrato un'altra novità. Entrando a far parte della fazione del Farmers' Market, infatti, dovremo portare a termine una serie di quest e di attività al cui completamento entreremo in possesso di una nostra fattoria! Questa sarà ovviamente istanziata tramite l'ormai consueto sistema del phasing e metterà a disposizione nodi per l'erbalismo, bestiame e alberi.

Un primo passo verso un sistema di housing peraltro già presente in altri MMO sin dalla notte dei tempi? Dipende dal successo che avranno le fattorie, ha risposto sibillinamente Blizzard. Si tratta di qualcosa che, per coinvolgerci ancora di più dal punto di vista emotivo, verrà magari messa a ferro e fuoco nel corso delle patch finali di Mists of Pandaria? Forse, ma questa è stata solo una supposizione dei giornalisti presenti all'evento…

Successivamente ci sono state mostrate altre zone quali Krasarang Wilds (Giungla di Krasarang), nata inizialmente come area della Valle dei Quattro Venti e poi si promossa a vera e propria regione. Quindi è stato il turno del Kun-lai Summit (Massiccio del Kun-Lai), la Vale of Eternal Blossoms (Valle dell'Eterna Primavera ) e altre ancora (Steppe di Townlong, Distese Morte e Isola Errante).

Senza stare qui a dilungarmi nella loro descrizione, posso dire che ancora una volta gli artisti di Blizzard sono riusciti a creare ambienti vari e suggestivi, capaci di spaziare dalle piatte risaie alle impervie vette tibetane, dalle verdi radure ai boschi più oscuri e intricati, che ancora una volta riusciranno a mostrarci scorci davvero ispirati, complici anche i succitati miglioramenti grafici. Senza dimenticare che, a detta degli stessi game designer, la loro esplorazione sarà meno lineare che non in Cataclysm.

I BATTLEGROUND

Sotto il profilo del PvP possiamo attenderci interessanti novità, non tanto perché verranno aggiunti nuovi battleground quanto perché questi proporranno interessanti modalità di gioco.

"Sotto il profilo del PvP possiamo attenderci interessanti novità"

In The Valley of Power, ad esempio, tutto verterà attorno alla conquista di un artefatto. Possederlo garantirà un bonus al DPS, in compenso si prenderanno più danni e le cure saranno meno efficaci. Più lo si terrà e più punti si faranno, ma è interessante notare che ci saranno aree in cui rifugiarsi che garantiranno solo 1 punto, altre invece che ce ne daranno 3, altre ancora 5, presumibilmente in base a quanto saranno più o meno facili da presidiare.

Una cascata di lava ci accoglie nel BG che si ambienta nelle miniere dei Goblin. E ci sono anche i carrelli come in Indiana Jones!

Nel BG chiamato STV Diamond Mine ci troveremo invece per la prima volta in un ambiente chiuso, delle miniere dei Goblin attraversate da binari sui quali corrono carrelli con dentro preziose risorse che ovviamente dovremo fare nostre.

Si lotterà quindi per il possesso territoriale delle aree in cui i carrelli giungeranno a destinazione, ma attenzione perché sparsi per la mappa ci saranno degli scambi dei binari che dirotteranno i carrelli lungo altri percorsi. Questi sono attivabili attraverso una magia di channeling, il che come potete intuire aggiungerà un pizzico di pepe al tutto.

Non mancherà poi una nuova arena, che dovrebbe chiamarsi Tol'Vir Proving Grounds, mentre per altri BG non possiamo che attendere di vedere se quelli "leakati" in questi mesi siano destinati a vedere o meno la luce. Penso ad esempio ad Azshara Crater, menzionato durante la BlizzCon 2011, in cui in stile DotA dovremo assaltare e distruggere le basi avversarie avvalendoci delle ondate di creature che combatteranno al nostro fianco. Al momento su Internet se ne trovano già dei video amatoriali estratti tramite il "datamine" dei file presenti sui nostri hard disk, ma manca ovviamente qualsiasi ufficialità da parte di Blizzard.

I TALENTI

A questo punto sul palco è salito Greg Street, altrimenti conosciuto come Ghostcrawler, per mostrarci i cambiamenti che verranno introdotti in Mists of Pandaria. Ormai, dice il Lead Systems Designer di World of Warcraft, con l'accumularsi delle espansioni si era venuta a creare una lista chilometrica di talenti la cui comprensione era così difficoltosa che la gente andava su Internet e si scaricava la build più in voga.

Le seconda stanza di Scholomance, luogo di numerosi wipe e insanabili rotture di amicizie: l'avranno resa meno bastarda?

"È stato semplificato il sistema dei talenti che ora verranno assegnati ogni 15 livelli"

Ora invece il tutto è stato notevolmente semplificato e, una volta giunti al decimo livello, dovremo scegliere quale delle tre specializzazioni prendere per la propria classe, corrispondenti ai tre vecchi talent tree.

Ciò ci assegnerà di default un certo numero di skill, cui andranno ad aggiungersi quelle che sbloccheremo ai livelli 15/30/45/60/75/90. In questo caso ci troveremo ogni volta di fronte a tre possibili scelte, con le quali daremo una identità distintiva al nostro personaggio.

A ciò va aggiunto che, secondo le intenzioni di Blizzard, indifferentemente dal percorso che sceglieremo i nostri avatar saranno ugualmente efficaci in PvE, evitando quindi discriminazioni al momento della composizione di un raid e la conseguente omogeneizzazione delle build. Personalmente ho qualche dubbio al riguardo e dunque non resta dunque che attendere Mists of Pandaria per vedere se tali dichiarazioni troveranno una corrispondenza nei fatti.

Nel frattempo, se volete dare un'occhiata di persona al nuovo sistema, vi consigliamo di consultare il calcolatore di talenti di Mists of Pandaria.

I DUNGEON

Mists of Pandaria proporrà ben 3 raid e 9 dungeon, una cifra di tutto rispetto che non mancherà di intrattenerci nei mesi successivi alla release dell'espansione.

Dei Leproratti in tutta la loro spaventosa possanza. Qualcuno mi riporti davanti a Kil'jaeden... subito!

Di questi ultimi ce ne sono stati mostrati due. Il primo, di nome Stormstout Brewery, ci vedrà in un birrificio a combattere contro i Vermin (Leproratti), una nuova razza di conigli cattivissimi che, combattuti magari con un Panda, fanno supporre che molti dei game designer di WoW siano recentemente diventati padri.

Per carità, ogni tanto fa anche bene un po' di umorismo, ma mentre vedevo il combattimento col boss Hoptalius, un coniglio mannaro che faceva uscire della birra dalle orecchie dei partecipanti, non ho potuto fare a meno di pensare a Jean Luc Picard e alla sua celebre posa ormai diventata un meme in quel di internet.

"Gli appassionati della prima ora apprezzeranno i restyling di Scholomance e dello Scarlet Monastery"

Molto meglio, e qui gli appassionati della prima ora ne converranno, i restyling di Scholomance e dello Scarlet Monastery che vedete qui sotto in video. In questo caso avremo sempre quella sensazione di ritrovarci in ambienti a noi familiari sebbene dimenticati da lungo tempo (c'è ancora qualcuno che ci va in visita a meno che non ci sia quale evento stagionale?).

Al tempo stesso le loro geometrie saranno aggiornate per migliorarne la fruizione. L'esempio calzante fatto dai game designer è la prima stanza di Scholomance: lì, una volta scesi dalla scalinata, tutti entravano nella porta subito a sinistra trascurando il resto. Ora invece saremo obbligati a ripulirla ogni volta…

Prendete un Kleenex e asciugatevi la lacrimuccia: ecco a voi i nuovi Scarlet Monastery e Scholomance.

Ancora, l'area che vedeva ambientarsi la classe degli studenti di Vectus, che era poco più di una discesa, ora assomiglierà davvero a un'aula scolastica, con tanto di banchi e sedie.

Insomma, siamo di fronte a una furba operazione di revamp che, a causa di una nostalgia mai così canaglia, si preannuncia molto allettante per chi sa che "vanilla" non è solo un gusto del gelato.

LE NOVITÀ: SCENARI, SFIDE E BATTAGLIE DEI PET

Per rendere ancora più longevo il gameplay dell'espansione, Blizzard ha pensato bene di introdurre delle attività ai classici raid endgame.

"Gli Scenari fondono l'esperienza delle quest di gruppo con quelle dei dungeon"

Le prime sono degli Scenari, che fondono un po' l'esperienza delle quest di gruppo con quelle dei dungeon. Ogni giorno infatti ci verranno assegnate delle missioni che però sarà impossibile risolvere in solitaria, essendo pensate per un gruppo composto da un minimo di tre a un massimo di venti partecipanti: ecco allora che dovremo ricorrere all'aiuto di alleati che però potranno essere di qualsiasi classe, il che non lascia intuire combattimenti particolarmente di concetto.

Non è stata spiegata nel dettaglio la natura delle quest, che non sarebbero ambientate in alcun dungeon bensì "phasate" nel mondo esterno, ma come leggerete nell'intervista a Ray Cobo ci saranno anche delle missioni che richiederanno del sano PvP. Se già vi immaginate lì a spammare nella chat generale alla ricerca di alleati coi quali completare gli Scenari, sappiate che lo stesso meccanismo del Dungeon Finder verrà qui adattato alla bisogna, quindi molto probabilmente ci sarà da aspettare solo che pochi minuti prima di partire.

Siete pronti a scendere in battaglia con un personaggio che tra le sua abilità razziali vanta l'Adiposità? A voi l'ardua sentenza...

Passiamo ora alla novità maggiormente interessante per il sottoscritto: siete tra coloro che, ai tempi che furono, provavate la Baron Run per arrivare da Rivendare entro 45 minuti e avere una chance di portarvi a casa le redini del Deathcharger (mai viste droppare manco una volta, peraltro)? O ancora, avete mai tentato una run in quel di Zul'Aman per l'Orso da Guerra Amani?

Ebbene, sappiate che ora il medesimo meccanismo verrà applicato anche agli altri dungeon in quelle che vengono chiamate Sfide, con una serie di obiettivi Bronzo, Argento e Oro che vi daranno in premio oggetti di varia natura.

Premesso che, a detta di Greg Street, riuscire a completare gli obiettivi Oro non sarà una passeggiata, i più bravi di voi si porteranno a casa dei set di armature che, a quanto visto, avranno un look davvero esagerato e con le quali rispolverare il gusto di pavoneggiarsi mettendosi tutta la sera davanti all'ingresso dell'AH. Queste armature non avranno alcuna statistica associata, il che le renderà dei veri e propri "stampi" per la trasmografia. E se non vi interessasse mettere nuovi pezzi d'armatura nelle vostre borse? Tranquilli, con le medaglie d'oro potrete anche sbloccare delle mount che altrimenti sarà impossibile ottenere.

Credo che, di tutte, questa sarà la novità che metterà più a dura prova amicizie e alleanze, dato che un pull sbagliato potrebbe significare fallire il proprio obiettivo e quindi dover ricominciare l'istanza daccapo. E laddove gli obiettivi proposti da Blizzard dovessero rivelarsi troppo agevoli, alla fine ci troveremo comunque in lotta contro il tempo, dato che ogni nostro risultato verrà registrato in una ladder che riporterà la data, il nome dei partecipanti e il miglior tempo registrato.

Ecco l'Isola Errante, la gigantesca tartaruga sul cui guscio i Pandaren cresceranno fino ad arrivare a scegliere tra Orda e Alleanza.

"Il vostro equipaggiamento verrà ogni volta adattato al livello dell'istanza"

Ah, dimenticavo: se già vi immaginate coi vostri personaggi del 90esimo livello a mettere a ferro e fuoco le Wailing Caverns, sappiate che il vostro equipaggiamento verrà ogni volta portato al livello dell'istanza, così da rendere la sfida sempre equilibrata.

Chiude l'elenco delle novità la Pet Battle (o "combattimento tra mascotte", come recita la press release italiana), nulla più che un passatempo che strizza apertamente l'occhio ai Pokémon e alle trading card. In sostanza, a un massimo di 100 pet potremo assegnare dei nomi e delle abilità che formeranno il nostro "mazzo".

Al che li si farà scendere in campo contro i pet degli altri utenti, in una serie di battaglie che non dovrebbero sbloccare altro se non achievement e (forse) un titolo. Se amate il rischio, però, potrete anche optare per una scelta casuale dei pet da mettere in gioco.

I pet aumenteranno di livello ottenendo esperienza durante i combattimenti e ognuno di essi avrà le proprie caratteristiche, come l'indice d'attacco e di difesa. Con il progredire dei livelli i giocatori potranno scegliere quali abilità far imparare ai pet, i quali saranno sostituibili a seconda dell'avversario che avremo di fronte o del tipo di abilità che riterremo sia più efficace contro un certo nemico.

L'obiettivo di questo svago è, a detta di Blizzard, incoraggiare gli utenti a confrontarsi con gli altri senza passare per il PvP. Molti infatti non partecipano ai BG o alle Arene perché s'innervosiscono, vengono magari insultati dai compagni di squadra o irrisi (leggasi, ownati) dagli avversari. Ora invece potranno ugualmente sfidare gli altri con un sistema che non prevede chat di sorta e che non ci farà neanche leggere il nome dell'avversario, all'insegna del più totale anonimato. Anche in questo caso, un sistema automatico abbinerà i giocatori che quindi non dovranno faticare per trovare persone contro cui misurarsi.

IL MONACO

Parlando di Mists of Pandaria non potevo omettere un paragrafo dedicato a questa nuova classe. Dipinta da Blizzard come un qualcosa di rivoluzionario, in realtà mi è apparsa piuttosto convenzionale, tolto il fatto già noto che non ci sarà l'autoattack. L'ho provata nella sua variante DPS (Windwalker/Impeto) e le dinamiche paiono analoghe a quelle dei Rogue.

Un monaco Pandaren si esercita sulle rive del Glassfin Lake nella Foresta di Giada.

"Le dinamiche del Monaco paiono analoghe a quelle dei Rogue"

Avremo infatti una barra dell'energia e uno stile (il Jab) col quale caricare dei combo point, qui chiamati punti Chi. Se ne potranno caricare al massimo quattro e avremo poi una serie di finishing che li consumeranno. Alcune, come quelle da un solo Chi, daranno risultati modesti, mentre vi confermo l'esistenza di una skill che richiede tutti e quattro i punti Chi ma che oneshotta qualsiasi nemico non sia un Elite (tranquilli, non funziona in PvP).

L'unica cosa in cui il sistema di combattimento si distingue da quello dei Rogue è che alcuni stili faranno "proccare" dei buff che renderanno gratuito l'utilizzo di alcune abilità che consumano il Chi. Insomma, si verrà spinti a inanellare delle combo ma il parallelo che ho sentito fare coi beat 'em up mi pare un po' ardito. Va comunque detto che questa classe è molto più dinamica delle altre: tra calci volanti, calci rotanti e capriole, saremo molto meno ancorati al terreno che non al solito.

Da valutarsi invece le ripercussioni di un tale sistema di combattimento se si opta per una spec da tanker (Brewmaster/Mastro Birraio) o da healer (Mistwalker/Misticismo), ma d'altronde il tempo a disposizione non mi ha permesso di provare tutte e tre le specializzazioni.

Le razze che potranno giocare questa classe sono tutte eccetto quelle introdotte con Cataclysm, dunque Pandaren, Nani, Umani, Blood Elf, Night Elf, Tauren, Non Morti, Draenei, Gnomi, Orchi e Troll.

CONCLUSIONE

Volendo tirare le somme di questa lunga prova di Mists of Pandaria, non è avventato dire che probabilmente ci troviamo di fronte alla migliore espansione di World of Warcraft sotto il profilo contenutistico. Blizzard ha dato infatti la sensazione di avercela messa proprio tutta per proporci qualcosa di nuovo e, cosa non da poco, per rendere l'endgame il più longevo possibile.

Scende la notte sul Tempio del Serpente di Giada. Su World of Warcraft, invece, il sole splendere ancora a lungo.

"Non si commetta l'errore di confondere Mists of Pandaria con Kung-fu Panda"

Certo, siamo passati in pochi anni dalla seriosità di Arthas e di Deathwing all'apparente leggerezza dei Panda, ma non si commetta l'errore di confondere Mists of Pandaria con Kung-fu Panda, perché i game designer di Irvine hanno in mente per noi tutt'altro le atmosfere tipiche dei film per bambini.

Resta il dubbio per un'ambientazione orientale che finora non ha mai fatto presa nell'immaginario occidentale, e non mi riferisco tanto a Rise of The Godslayer, espansione orientaleggiante di un Age of Conan che non ha mai avuto successo, quanto al pur valido Jade Empire della BioWare di qualche anno fa.

D'altro canto, l'appeal di un prodotto come Mists of Pandaria sul mercato cinese e taiwanese è incalcolabile, e dunque non dovremo stupirci se i 10 milioni di abbonati di oggi torneranno a essere i 12 di un tempo, se non di più.

Vada come vada, la sensazione che si ricava uscendo dagli uffici di Blizzard è che World of Warcraft non abbia alcuna intenzione di abdicare dal trono degli MMO, né oggi né domani. Con buona pace della concorrenza e di chi forse troppo frettolosamente ne ha dichiarato il declino.

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Stefano Silvestri

Editor in Chief, EG.it

Il suo passato è costellato di tutto ciò che è stato giocabile negli ultimi 40 anni. Dal ’95 a oggi riesce a fare della sua passione un mestiere, non senza una grande ostinazione e un pizzico di incoscienza.

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