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World of Warcraft Classic: abbiamo posto a Blizzard le domande più scottanti - intervista

È solo questione di tempo.

Eurogamer è ormai solito partecipare ai Blizzcon e ad interrogare il team responsabile di World of Warcraft sui server Legacy. Ma non siamo abituati al fatto che Blizzard non abbia niente da dire su questo argomento.

Tutto è cambiato quando l'executive produce J. Allen Brack ha preso la scena per annunciare il piano del team per tornare all'esperienza "Vanilla WOW", con un progetto intitolato World of Warcraft Classic.

Abbiamo parlato con Brack poco dopo questo annuncio a sorpresa e nonostante non fosse troppo scucito nel dare dettagli, siamo stati in grado di farci un'idea migliore di quanto lavoro sia necessario per riportare in vigore l'esperienza old-school di WoW.


Eurogamer.it: Eviterò un paio di domande, alle quali ho il sospetto non risponderesti. Quando andrà live WOW Classic?

J. Allen Brack: Non lo sappiamo ancora. Proprio come accade per ogni gioco Blizzard.

Eurogamer.it: E suppongo che tu non sia pronto a parlare dei dettagli, ma come funzionerà?

J. Allen Brack: Una basilare ragione per cui non siamo pronti a parlarne è semplicemente...perché non lo sappiamo ancora. La cosa importante da annunciare oggi era: 'ok, lo stiamo facendo'. Abbiamo ascoltato la community, i nostri team interni, tutti i commenti per anni ed anni. Ma per quanto riguarda i dettagli, non conosciamo ancora le risposte a tutte le vostre domande.

C'è anche il fatto che adesso che abbiamo eseguito questo annuncio, potremmo voler collaborare con la community su alcune di queste questioni. WOW è cambiato un sacco nei primi due anni, prima che arrivasse The Burning Crusade, e quindi come dovremmo impostare il tutto? Questi sono argomenti che devono essere indubbiamente discussi.

Cover image for YouTube video7 things to know about World of Warcraft Classic

Eurogamer.it: I server non ufficiali hanno avuto un grande ruolo nella vostra decisione di tornare all'esperienza originale di WOW. Commetto uno sbaglio se penso che a un certo punto il team Nostalrius vi abbia fornito l'accesso alla loro build?

J. Allen Brack: Sì, lo hanno fatto. Abbiamo fatto una run nei dungeon insieme a loro, un tuffo nel passato a Scholomance run. È stato interessante.

Eurogamer.it: Ti è saltato alla mente qualcosa che avevi dimenticato del vecchio World of Warcraft?

J. Allen Brack: Senz'altro. Mi ero completamente dimenticato che se buffavi un membro del tuo party con Intelligenza, dovevi effettivamente sederti e bere dopo averlo fatto. Dopodiché ti alzavi, buffavi Intelligenza a un altro membro del party e dovevi bere ancora. Scorreva tutto a un ritmo più lento. C'era un lungo rituale di preparazione.

Si tratta di un meccanismo interessante della memoria umana, no? Tendiamo a ricordare le parti belle delle esperienze, e dimenticare talvolta quelle problematiche.

Eurogamer.it: Pensi che ci debba essere una via di mezzo da seguire da parte del team, allora? Una sorta di punto di incontro tra il ricreare l'esperienza autentica che la gente ha chiesto per anni a gran voce, ma depurata da quegli elementi che non hanno più alcun senso? Per esempio, la questione del buff intelligenza, è importante per te che i giocatori debbano fermarsi a bere dopo il cast?

J. Allen Brack: Sì. È una parte dell'esperienza livello 60. Il nostro obiettivo è di ricreare quell'esperienza classica di gameplay 1-60. Alcune cose sono cambiate col passo dei tempi, con diverse patch. Come si manifesta tutto ciò? Questa è una bella domanda. Ma comunque intendiamo ricreare la stessa esperienza, nel bene e nel male.

Eurogamer.it: A che punto siete nello sviluppo del progetto? Avete già delle build giocabili, internamente, e un'idea di come far funzionare il tutto?

J. Allen Brack: Abbiamo già delle infrastrutture operative su cui gira una vecchia build che stiamo utilizzando solo come modello. Gran parte del nostro lavoro sarà dedicato alle infrastrutture: assicurarci che tutto sia in grado di funzionare sulle postazioni odierne. Poi ci sarà da dedicarsi al design, l'ambito su cui la community avrà diverse opinioni: Upper Blackrock Spire dovrebbe essere una instance da 10 o da 5 giocatori? Cose simili, insomma.

Ah, un'epoca più semplice.

Eurogamer.it: Quali sono i più grossi problemi che dovrete affrontare in questa nuova avventura? Hai detto durante la presentazione che l'infrastruttura server originale non c'è più. Infatti, il modo in cui il gioco era programmato il gioco quasi più di 10 anni fa deve essere molto diverso da quello odierno. Cos'altro c'è da sistemare?

J. Allen Brack: Avete nominato le sfide più ardue. Prima che iniziassimo questo progetto, non potevamo nemmeno far girare WOW vanilla. L'hardware era diverso. I sistemi operativi erano diversi. Non c'era alcun modo per farlo funzionare.

Eurogamer.it: Ci saranno due team di sviluppo separati? Uno che lavora alla Battaglia per Azeroth e l'altro su WOW Classic?

J. Allen Brack: Sì, quindi era importante per noi rispondere sinceramente alla community. Quanti raid costeranno alla Battaglia per Azeroth? La risposta è zero. Avremo persone dedicate a questo progetto. Ci siamo già.

Eurogamer.it: Ed i giocatori come pagheranno per WOW Classic?

J. Allen Brack: Non ne ho idea.

Eurogamer.it: Okay. E che succederà se WOW Classic si rivelerà un grosso insuccesso? Sarebbe potenzialmente costoso per Blizzard dal punto di vista dell'infrastruttura server, giusto?

J. Allen Brack: Sarebbe veramente un problema per noi. Voglio dire, sarebbe una situazione difficile. Penso che ci sarà tanto interesse inizialmente, e dopo dell'interesse costante. Ma se succederà, ce ne occuperemo in quel momento.

Eurogamer.it: Ad Eurogamer abbiamo diverse interviste con il team di WOW in cui abbiamo chiesto dei server Legacy e non avete avuto difficoltà a parlare dell'argomento. Quindi, che sta succedendo adesso? Che cosa è cambiato?

J. Allen Brack: Abbiamo detto per diversi anni che se ci fosse stata l'occasione di aprire una porta a tale possibilità l'avremmo fatto. Non è una cosa che non abbiamo voluto fare per qualche strana ragione. C'erano delle motivazioni tecniche importanti e legittime.

Quanti di voi hanno scelto I Dwarf Hunter per via di quel filmato di apertura in CGI?

Eurogamer.it: So che non sei pronto per parlare della data di lancio. Sembra che siate nei primi stati dello sviluppo e, come hai detto poc'anzi, siete ancora nella fase di assunzione. Ma stiamo parlando di mesi, o di anni?

J. Allen Brack: Qui siamo di fronte a un'operazione maestosa. Non mi aspetto che accada presto. Non sappiamo quando andremo in realease, al momento. So che può sembrare una frase fatta che utilizziamo per tutti i nostri titoli Blizzard, ma parlando di questo in particolare, davvero non siamo in grado di stabilire quanto tempo ci vorrà.

Eurogamer.it: Ma ripeto: ti aspetti che passino dei mesi, o degli anni?

J. Allen Brack: Si tratta di un'operazione maestosa.

Eurogamer.it: E va bene. Un paio di anni fa, girava una storia su qualcuno che ti aveva chiesto dei server Legacy. Avevi risposto che era qualcosa che non avrebbero voluto giocare.

J. Allen Brack: Mi ricordo benissimo di quella storia [ride].

Eurogamer.it: Hai cambiato idea da allora?

J. Allen Brack: Penso che il sentimento che stavo cercando di veicolare in quell'occasione era: la nostalgia è un fattore importante. Ma questo non significa che non ci possa essere gente che vuole quel tipo di esperienza, giusto? Penso che il sentimentalismo e la nostalgia siano una bella cosa. Non volevo dire che i giocatori non meritino i server Legacy, o cose simili.

Eurogamer.it: Vi aspettate che i giocatori tornino sui server di WOW vanilla e investano seriamente nel gioco, o lo fate solo per spirito nostalgico?

J. Allen Brack: Entrambe, penso. Una delle cose che posso dire con certezza è che una volta fatto questo annuncio, saremo nel business di WOW Classic per sempre. Una volta che il tutto partirà, c'è l'impegno da parte nostra di continuare a mantenere attivi qui server fino a quando esisterà World of Warcraft. Penso che ci sarà gente che arriverà spinta dalla nostalgia, andranno a Barrens e troveranno la moglie di Mankrik, e non faranno nient'altro. Ci va bene. Ma altre persone creeranno una nuova community Classic, ed è quello che noi forniremo.

Quelle persone non si accontentano delle vecchie caratteristiche del gioco, vogliono connessioni social costanti. E quindi non possiamo certo fornire un supporto solamente per un paio di mesi e poi, se non va, chiudere tutto. Ci dev'essere la sicurezza che tu crei un personaggio, crei una gilda, stringi delle amicizie, e che il server continui a esserci.

Eurogamer.it: Blizzard ha mantenuto rapporti con le persone dietro i server legacy non ufficiali? So che i ragazzi di Nostalrius hanno fatto visita al quartier generale di Blizzard tempo fa.

J. Allen Brack: Abbiamo parlato con Daemon e Viper, i leader di quel progetto, un sacco di volte sin da quella prima visita.

Eurogamer.it: Li vedreste bene seriamente impegnati in WOW Classic?

J. Allen Brack: Accoglieremmo con favore il loro coinvolgimento, non c'è dubbio. Una delle sfide da superare è che loro sono entrambi francesi, e quindi ci sarebbe qualche difficoltà nel lavorare insieme, ma siamo comunque aperti a questa collaborazione. Sono dei fan Blizzard molto appassionati, si vede.

Eurogamer.it: Penso che ne hanno sicuramente dato prova. Grazie per il tuo tempo!

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Chris Bratt

Contributor

Chris is the host of People Make Games, a crowdfunded YouTube channel that tells cool stories about video games and how they're made.

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