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Xenoblade Chronicles 3, Provato in anteprima

Primo assaggio al potenziale GDR dell'anno.

Leggenda narra che nei tempi antichi, gli dei del videogioco crearono il periodo estivo per dare ai loro accoliti l'opportunità di sfoltire l'enorme backlog accumulato nei precedenti mesi/anni/decenni. Molto spesso tra la fine di aprile e l'inizio di maggio questi ultimi iniziavano a fare progetti, stilando una lista dei titoli che avrebbero terminato nei tre mesi successivi seguendo una rigorosa tabella di marcia. Infastidito da tale inutile gesto di pietà nei confronti di esseri così inferiori, il Dio Nintendo decise di mettere ancora più in difficoltà gli umani facendo uscire proprio nei mesi più torridi dell'anno un singolo, mastodontico videogioco, che tutti avrebbero bramato ma che da solo sarebbe stato capace di spazzare via i buoni intenti estivi, sprofondando ancora di più gli umani in un abisso di tenebra e rimorsi.

Scusate la divagazione mitologica, ma proprio non siamo riusciti a trovare un incipit più adatto per Xenoblade Chronicles 3. Lo attendevamo con ogni fibra del nostro essere e siamo felici di averlo potuto giocare sotto l'aria condizionata mentre sorseggiavamo un ettolitro di the freddo. Dopo aver passato in sua compagnia decine di ore avremo bisogno di un periodo di cooldown che inevitabilmente cristallizzerà ancora più pesantemente la nostra lista di giochi da recuperare.

Protagonisti e antagonisti possono unirsi in forme molto più potenti chiamate Ouroboros che ricordano non poco lo stile degli Eva di Neon Genesis Evangelion.

Tenendo fede al proprio nome Monolith Soft ha sfornato un altro ciclopico JRPG, nel quale i fan della serie “Xeno” saranno felicissimi di immergersi ben più che in una fresca piscina in una torrida giornata estiva. Per ora siamo autorizzati a parlarvi unicamente del primissimo capitolo di gioco, che nello spazio di una manciata di ore introduce buona parte del cast (giocabile e non) e una generosa dose di meccaniche di gioco che come sempre in questa serie sono semplici da assimilare ma hanno una profondità e una stratificazione invidiabile.

Nonostante il numero “3” nel titolo ancora una volta il gioco in questione non è un sequel diretto del precedente ma segue piuttosto lo stile Final Fantasy proponendo un setting differente e personaggi inediti... lasciando però dietro di sé lampi e stralci dei mondi e degli eventi già narrati, dettagli che i fan più sfegatati si divertiranno a scoprire e sviscerare nelle settimane successive al lancio. Siamo nel futuro. Un futuro in cui si combatte una guerra senza quartiere tra due fazioni: Keves e Agnus. Ognuna delle due incolpa l'altra per le tragiche condizioni in cui il proprio popolo è ridotto e tenta di soverchiare l'esercito nemico con continue azioni di guerriglia combattute da macchine enormi affiancate da esseri umani la cui breve vita è destinata ad essere consumata su un campo di battaglia. Un infinito ciclo di violenza che lascia dietro una lunghissima scia di cadaveri, la cui energia viene utilizzata per alimentare ulteriormente le macchine da guerra e il fuoco della vendetta che alberga nei cuori dei giovani mandati al macello.

Se dovessimo giudicare Xenoblade Chronicles 3 dalle emozioni suscitate nelle prime cinque ore di gioco potremmo fin da ora inserirlo nella classifica dei migliori JRPG di sempre. Non tanto per il cast, che sebbene variegato sembra uniformarsi agli stilemi tipici del genere, ma per la trama che già da questo incipit si delinea all'orizzonte con colpi di scena potenti e personaggi per ora rimasti dietro le quinte ma che, siamo certi, una volta palesati in toto sulla scena daranno al tutto un vigore incredibile.

Noah e Miyo sono dei Tramandanti. Il loro compito è anche quello di liberare le anime dei soldati morti suonando una triste melodia.

Per ora sul palcoscenico troviamo due gruppi di protagonisti: Noah, Lanz e Yunie per lo schieramento Keves; Miyo, Taion e Sena per gli Agnus. Sono facce di una stessa medaglia, quella con cui si giocherà il futuro di Aionios (questo nome dovrebbe già far suonare qualche campanello ai fan più attendi), personaggi speculari destinati a vivere 30 anni e poi scomparire come polvere portata dal vento. Scopriranno presto di non essere realmente nemici e che qualcuno fin dall'inizio ha giocato con le loro vite e il loro destino. Ombre oscure facente parti di un gruppo chiamato Consul progettano un nuovo ordine, muovendo le loro pedine come burattini senza fili.

Già in queste prime ore è possibile ricavare messaggi importanti da Xenoblade Chronicles 3, un gioco che sembra puntare dritto verso il concetto di “inutilità della contrapposizione tra simili” e sul “potere dell'unione tra diversi che poi così diversi non sono”. Keves e Agnus combattono la stessa guerra facendo le stesse, identiche cose e sperando che queste servano per cambiare la ruota del destino. Solo i sei inconsapevoli eroi sembrano destinati a conoscere la verità e a combattere uniti contro il nemico comune. Credeteci, da tempo non ci capitava di essere così ansiosi di andare avanti per scoprire i risvolti narrativi di un JRPG come questo.

Ci sarà tempo per riparlarne, ovviamente senza spoiler, ma ora passiamo a dare una prima occhiata al gameplay, rimasto fedele allo stile della serie ma comunque evoluto. Dopo un preambolo piuttosto consistente vi troverete liberi di esplorare macro-livelli aperti dove potrete scorrazzare andando a caccia di segreti e loot di vario genere... a vostro rischio e pericolo ovviamente. Sì, perché sul vostro cammino troverete nemici e bestie di tutti i generi e tutti i livelli, molti saranno utili a portare avanti l'esperienza del vostro party ma occhio a quelli troppo tosti perché non saranno relegati in zone inaccessibili. Non tutti saranno ostili e passando a debita distanza potrete evitare di attirare le loro “attenzioni”, ma se proprio sarete costretti alla battaglia basterà sfoderare l'arma e il combattimento avrà inizio istantaneamente.

In battaglia potrete dare brevi ordini strategici ai vostri compagni. Con i nemici standard non sono essenziali ma con quelli più tosti (o numerosi) vi serviranno.

Inizialmente sarà il gioco a dirvi quale personaggio potrete controllare e i suoi specifici poteri. Ogni membro del trio che controllerete fa parte di una delle tre classi principali: Attaccante, Difensore e Guaritore. Da un certo momento in poi avrete la possibilità di passare liberamente dall'uno all'altro e a quel punto dovrete imparare a gestire abilità differenti per trarre il massimo vantaggio in battaglia. I combattimenti avvengono in tempo reale, con la possibilità di spostarsi liberamente sul campo, anzi... con l'obbligo di farlo visto che l'efficacia di alcuni poteri è legata proprio alla posizione assunta rispetto al nemico.

Gli attacchi principali sono tre (a scelta tra quelli sbloccati, disponibili nell'apposito menù) e oltre ad avere effetti diversi hanno anche differenti tempi di ricarica. Utilizzarli senza alcun criterio può funzionare all'inizio ma dovrete presto spingervi un po' più in la per approfondire le meccaniche delle Azioni di Ruolo legate alla classe. Per gli Attaccanti come Noah avranno la massima efficacia quando assesterete colpi critici, specialmente alle spalle, o attacchi combo, mentre per un Guaritore si attiveranno curando tutti i membri contemporaneamente o con altre tecniche di healing. Ogni ADR portata a termine andrà a caricare le Tecniche Personali di ogni personaggio, che ovviamente sono le più potenti.

Nei tempi “morti” tra un'Azione di Ruolo e l'altra il vostro personaggio continuerà comunque a colpire il nemico scelto (in caso di bersagli multipli è possibile scegliere quale attaccare tramite i tasti dorsali) e i danni inflitti dipenderanno anche dagli effetti secondari attivati dagli altri membri del party. È un sistema di facile assimilazione ma che con il procedere del gioco apre le porte a numerose opportunità di personalizzazione e di conseguenza ad influire anche pesantemente sulla difficoltà dei combattimenti.

Non esiste JRPG senza personaggi pucciosi e saccenti che accompagnano i protagonisti nelle loro avventura. Questi poi parlano come Joda!

Oltre ai loro poteri personali, due protagonisti di Xenoblade Chronicles 3 possono unirsi in un forme gigantesche chiamate Ouroboros, il cui potere è forse l'unico in grado di contrastare quello dei misteriosi avversari che li braccano. In presenza di tali trasformazioni i combattimenti non cambiano più di tanto, il posizionamento sul campo è ancora importante per ottenere il massimo dai differenti attacchi ma le tecniche speciali rimangono legate ai personaggi che si sono uniti: Noah e Miyo ad esempio possono utilizzare una gigantesca lama mentre il mostro in cui si trasformeranno Lanz e Sena ha dei giganteschi scudi organici al posto delle braccia. Yunie e Taion infine daranno vita daranno vita ad un gigante ibrido in grado sia di attaccare che di curare gli altri membri del party. Per ora non abbiamo avuto l'opportunità di addentrarci troppo in questo secondo tier di combattimenti, ma sappiamo già che tale forma non può essere usata all'infinito per evitare sovraccarichi di energia.

Sotto il profilo tecnico è ancora troppo presto per esprimere un giudizio, ma una cosa è certa: a parte la stessa Nintendo poche compagnie di sviluppo sembrano in grado di sfruttare così bene l'ormai anziano hardware Switch. Ancora una volta Monolith sembra aver strizzato ogni singola stilla di potere dalla console ibrida della grande N, per regalarci uno spettacolo visivo che se ne frega del 4K, del Ray Tracing e via dicendo, ma che anche senza questi effettacci speciali sembra in grado di far brillare gli occhi di chi si trova di fronte allo schermo... sia esso giocatore o spettatore.

Abbiamo appena iniziato a scalfire la superficie di Xenoblade Chronicles 3 ma già ora abbiamo la sensazione di trovarci di fronte a qualcosa di monumentale. Sarà anche speciale e destinato a ritagliarsi un posto di rilievo nella storia? Per dare una risposta a questa domanda dovremo passare ancora TANTO tempo in sua compagnia quindi l'appuntamento è rimandato alla fine di Luglio per il verdetto finale.

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Xenoblade Chronicles 3

Nintendo Switch

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Daniele Cucchiarelli

Contributor

Lavora nel giornalismo videoludico da oltre 20 anni. Anche se tutti quelli che lo conoscono gli hanno consigliato di "trovarsi un lavoro serio", resta sempre fedele al suo primo amore.

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