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Yakuza 4

Nuovi eroi e gameplay vecchio.

Nonostante la maggior varietà garantita dalla presenza di quattro personaggi differenti, infatti, è impossibile non provare un fortissimo senso di deja-vu che, mischiato all'eccessiva rigidità della struttura (i dialoghi!), fa apparire alcuni elementi di Yakuza 4 davvero troppo datati, quasi come se appartenessero a un titolo di 10 anni fa.

A pensarci bene, in effetti, l'evoluzione del sistema di combattimento della serie non ha seguito una crescita particolarmente aggressiva, intervenendo in modo lieve e mirato là dove era più urgente, ma rimanendo comunque legato a dinamiche ormai superate da qualsiasi altro gioco d'azione.

Se a questo aggiungiamo l'eccessiva semplicità della maggior parte degli scontri casuali (quelli a base di bulli e teppistelli che hanno la pessima idea di mettersi sul cammino dei quattro protagonisti), è normale provare un certo disappunto nei confronti di questo determinato aspetto di Yakuza 4.

Fortunatamente, però, gli scontri con i boss e con i personaggi più agguerriti si rivelano ancora piuttosto divertenti, visto che richiedono una scelta attenta degli attacchi da sfruttare e un uso accurato delle tecniche Heat (le mosse finali utilizzabili solo dopo aver caricato l'apposita barra).

Il flirt con le signorine dei locali a luci rosse è un elemento storico della serie che non poteva mancare in questo quarto capitolo.

A rendere vario e piacevolmente coinvolgente Yakuza 4, comunque, sono le numerosissime attività che possono essere svolte in qualsiasi momento all'interno del luminoso quartiere di Kamurocho. I fan che all'uscita europea di Yakuza 3 erano rimasti indignati a causa dei tagli apportati da SEGA durante il processo di localizzazione, saranno lieti di sapere che questo nuovo episodio è giunto da noi in una versione quasi integrale, privata unicamente di elementi marginali il cui adattamento risultava a dir poco problematico (come il quiz le cui domande erano scritte in kanji direttamente sulle immagini mostrate).

Tolti quei pochi elementi, tutto il resto è rimasto intatto, tanto che tra una scazzottata e un dialogo il giocatore può spassarsela giocando a golf, allenandosi nelle battute di baseball, impazzendo davanti al pachinko, buttando soldi agli UFO Catcher e dedicandosi a mille altri svaghi fuori di testa.

Meritevoli di attenzione, in particolare, sono la gestione degli hostess club (attività che può essere portata avanti unicamente vestendo i panni di Akiyama), le sessioni di gioco nei casinò (dove ci si può mettere alla prova con tutti i classici del settore, dal poker al blackjack), il karaoke (proposto sotto forma di gioco musicale con memorabili interpretazioni canore dai parte dei serissimi protagonisti), i massaggi rilassanti associati a bizzarri QuickTime Event e, soprattutto, le piacevoli visite alle terme, con tanto di piccanti sfide a ping pong contro affascinanti donnine fasciate da stretti yukata di cotone.

La varietà garantita da queste distrazioni è incredibile e offre una marea di possibilità per staccare dalla trama epica e seriosa. Se a questo aggiungiamo le numerose missioni secondarie che possono essere scovate esplorando i vicoli del quartiere, vi renderete conto di quante ore di divertimento sia in grado di offrire Yakuza 4.

Per i puristi del doppiaggio originale, segnaliamo la presenza delle sole voci giapponesi (sempre ottimamente interpretate e sicuramente più adatte di qualsiasi interpretazione occidentale) accompagnate da sottotitoli unicamente in Inglese, che renderanno difficile la comprensione della trama ai giocatori meno anglofili.

Nonostante l'assenza delle modifiche al gameplay che tanto avremmo desiderato, quindi, Yakuza 4 si rivela ancora un volta un gioco vario, carico di elementi dotati di una personalità straordinaria (trama e personaggi in particolare), ma ancora legato a meccaniche vecchie di anni che iniziano a scricchiolare. Se riuscirete a superare la diffidenza iniziale verso questo elemento, tuttavia, scoprirete un'ottima avventura da vivere tutta d'un fiato.

8 / 10

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Yakuza 4

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Filippo Facchetti

Contributor

Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.
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