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Ys Origin - recensione

Per certi giochi il tempo non passa mai.

L'industria del remake e del remaster continua a funzionare. Il mercato della nostalgia è in continua crescita e proprio per questo assistiamo ogni mese all'uscita di titoli rivisitati, tirati a lucido o semplicemente riproposti a quei giocatori che vivono con un piede nel presente e uno nel passato. A volte tali operazioni hanno un chiaro scopo commerciale, ma in altri casi sono utili a far conoscere al grande pubblico dei titoli passati inosservati all'epoca della loro uscita originale.

Ys Origin appartiene a questa seconda categoria. Forse non avete mai sentito nominare questa serie ed è abbastanza normale: in Giappone ha molti fan ma è decisamente meno popolare dei vari Final Fantasy e Dragon Quest. In America è abbastanza apprezzata, mentre in Europa quelli che la conoscono si contano sulle dita di una mano. In Italia probabilmente è un U.F.O. anche per via del fatto che nessun capitolo della saga è mai stato tradotto nella nostra lingua. Finora...

A occuparsi del titolo originale (uscito la bellezza di 10 anni fa) fu la stessa compagnia che ideò la serie nell'ormai lontanissimo 1987, la Nihon Falcom, mentre questa riedizione è stata portata a termine da un team di sviluppo che sa dove mettere le mani quando si parla di realizzare nuove edizioni di vecchi giochi. Forse non avete mai sentito parlare dei ragazzi di DotEmu ma sappiate che a loro dobbiamo le edizioni iOS e Android di Another World e The Last Express e, in tempi più recenti, il divertente Pang Adventures

Ys Origin è il primo capitolo della serie a non avere come eroe di punta lo storico protagonista Adol Christin che i fan conoscono alla perfezione.

Ys Origin è un action-GDR decisamente diverso dal solito. Dimenticatevi dei combattimenti a turni, delle personalizzazioni estreme, di personaggi con mille statistiche e via dicendo. Ys Origin è l'immediatezza fatta videogioco e, che ci crediate o no ,condivide più punti in comune con Castlevania o Metroid che con le classiche serie di JRPG.

Si inizia scegliendo il proprio personaggio tra i due disponibili, Yunica Tovah e Hugo Fact. Attenzione perché la scelta in questo caso non è solo estetica: i due protagonisti hanno un approccio totalmente diverso alla battaglia, visto cheYunica è più orientata verso il corpo a corpo mentre lo stregone Hugo è perfetto per chi preferisce combattere dalla distanza.

La trama è piuttosto banalotta, ma serve quasi unicamente a fare da collante al gameplay, che non è strutturato secondo le classiche missioni primarie e secondarie. Yunica e Hugo infatti devono salire i mille e più piani della tetra Torre di Dharm, un labirinto verticale pieno di trappole e nemici pronti a usare la loro pelle come portamonete. I combattimenti sono quanto di più immediato possiate pensare: si vede un nemico e lo si attacca, senza transizioni, senza listati di magie e via dicendo.

Nel corso dell'avventura troverete numerosi amuleti e artefatti che conferiranno al protagonista poteri utili sia in battaglia che nell'esplorazione della torre.

Le uniche personalizzazioni concesse sono quelle riguardanti l'equipaggiamento e gli artefatti magici che doneranno ai due eroi poteri e abilità differenti nel corso del viaggio. Anche in questo caso non aspettatevi nulla di particolarmente complicato, ma al tempo stesso preparatevi a rimanere sorpresi dall'insospettabile profondità del gameplay di Ys Origin.

Il backtracking sarà il vostro pane quotidiano perché spesso gli enigmi ambientali vi obbligheranno a ripercorrere stanze già viste, che si ripopoleranno di nemici ogni volta in cui vi entrerete. Tale scelta di design può essere considerata fastidiosa da alcuni giocatori, ma fa sì che il ritmo non cali quasi mai e che "livellare" i personaggi diventi quasi un'ossessione. I nemici standard, tra l'altro, non rappresentano un grande problema ma spesso e volentieri vi imbatterete in personaggi secondari più difficili da battere e in boss dalle generose dimensioni con cui dovrete faticare un bel po'.

Il tutto viene accompagnato da una colonna sonora estremamente valida e coinvolgente e da un comparto grafico aggiornato a 1080p/60fps che, pur essendo datato, risulta sempre piacevole da guardare. Volendo trovare un difetto potremmo dire che Ys Origin non fa della varietà di situazioni ed ambientazioni il suo pane quotidiano, ma questa è una caratteristica comune a questo genere di giochi. In fondo anche i vari Diablo e Baldur's Gate: Dark Alliance non brillavano sotto questo punto di vista.

L'approccio dalla distanza di Hugo fa di questo personaggio la scelta migliore per chi non è avvezzo a questo tipo di giochi. Per una sfida leggermente più dura scegliete Yunica.

Proprio come i due titoli appena citati però, Ys Origin possiede un potere ipnotico in grado di incollarvi il controller alle mani fino alla fine dell'avventura. Questa non arriverà dopo troppo tempo, siamo intorno alle 10 ore, ma una seconda run è quasi doverosa quantomeno per provare il terzo personaggio, The Claw, che sbloccherete. È il più potente di tutti e forse anche il più divertente da utilizzare.

Un altro centro pieno per DotEmu, quindi, che attualmente è al lavoro anche sulla riedizione di Windjammers per PS4 e PS Vita, nonché sul full-remake di Wonder Boy III: The Dragon's Trap, che arriverà a giugno su PC e console. Complimenti davvero a questo team che è riuscito a riportare in vita uno degli action-RPG più divertenti di sempre. Fatevi un favore, date fiducia a Ys Origin e passate sopra alla diffidenza che le immagini in questa pagina potrebbero suscitarvi: siamo sicuri che non ve ne pentirete.

8 / 10

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In this article

Ys Origin

PS4, Xbox One, PC, Nintendo Switch

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Daniele Cucchiarelli

Contributor

Lavora nel giornalismo videoludico da oltre 20 anni. Anche se tutti quelli che lo conoscono gli hanno consigliato di "trovarsi un lavoro serio", resta sempre fedele al suo primo amore.
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