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Beyond Good and Evil HD

Una meritatissima seconda occasione.

A bordo del suo hovercraft sgangherato o scorrazzando a piedi insieme a Pey'j, Jade passa dalle splendide città (a metà fra le più belle capitali europee tanto care a Miyazaki e i luoghi fiabeschi dei film Disney) a luoghi ben più oscuri, popolati dalla bizzarra fauna e flora locale.

Il gameplay che ruota attorno a questa struttura è piuttosto vario, e comprende intensi combattimenti corpo a corpo con i DomZ e le creature ostili del pianeta, scontri a fuoco a bordo dell'hovercraft, sezioni stealth in perfetto stile Splinter Cell e, ovviamente, una massiccia componente esplorativa.

Oltre a permettere di sfruttare le combo a disposizione di Jade, il sistema di combattimento offre anche la possibilità di interagire con Pey'j, la cui intelligenza artificiale appare ancora soddisfacente. Il merito non è certo delle linee di codice dei programmatori, ma soprattutto del modo in cui l'interazione è stata pensata nel lontano 2003.

Alcuni scorci di Beyond Good and Evil sono davvero incredibili, e non sembrano affatto appartenere a un gioco del 2003.

Ogni possibile metodo di collaborazione tra Jade e Pey'j, infatti, viene gestito dal giocatore attraverso la pressione di un apposito tasto. Quando Pey'j agisce per conto proprio (mentre fronteggia da solo gli avversari o durante le fasi esplorative, per esempio), si presentano i pochi problemi dell'IA del gioco.

In quelle rare circostanze, infatti, ci si rende conto di quanto l'amico suino sia inutile durante i combattimenti, a meno che non lo si sfrutti per eseguire le ottime tecniche combinate capaci di risolvere in un lampo anche le situazioni più pericolose.

Mentre si esplorano le ambientazioni, inoltre, capita che il proprio compagno si incastri in alcuni elementi dei livelli o che, per qualche strano motivo, perda di vista Jade costringendo il giocatore a tornare sui propri passi per risolvere la situazione.

Al di là di questi piccoli difetti, comunque, gli altri elementi dell'intelligenza artificiale funzionano ottimamente, e offrono un gran numero di possibilità di collaborazione, spesso indispensabili per raggiungere alcune zone dei livelli o per superare determinati enigmi.

Una cosa che non ci ha mai convinti del design di Jade è il pesantissimo rossettone verde.

Un'altra dinamica fondamentale di Beyond Good and Evil è quella legata alla macchina fotografica, che può essere utilizzata per catalogare tutte le specie viventi di Hillys (ottenendo crediti con cui fare acquisti e indispensabili potenziamenti) o per realizzare utili scansioni delle mappe dei livelli.

All'ottimo aggiornamento tecnico si affianca anche il riuscito doppiaggio italiano già apprezzato nel 2003. Nonostante la qualità delle voci nostrane, comunque, consigliamo di impostare la console sulla lingua inglese, per godere l'eccezionale doppiaggio originale.

Stiamo parlando, quindi, di un'avventura capace di intrattenere circa 15 ore e, più in generale, di un titolo che ogni appassionato dovrebbe giocare almeno una volta. Non possiamo quindi fare altro che consigliarvi l'acquisto di Beyond Good and Evil HD. Questa volta non avete scuse.

8 / 10