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Jolly Rover

Pirati e avventure… ancora?!?

Sempre a favore dell'aiuto al giocatore vi è poi inoltre la trovata di segnalare in maniera rapida quando un oggetto non ha più niente da dire, colorando la descrizione relativa che compare al passaggio del mouse con il colore bianco anziché blu: il "prova tutto con tutto", vecchio trucco delle generazioni più navigate, risulta così molto più facile da applicare e sicuramente meno snervante.

Il rovescio della medaglia di una struttura tanto guidata è però la sensazione di scarsa libertà che ammorba Jolly, costretto a proseguire in una serie di missioni singole senza nessuna possibilità di profondità. Depennare obiettivo dopo obiettivo risulterà pertanto un procedere quasi schematico anche a causa delle poche locazioni disponibili in contemporanea in ciascun atto, e l'incrementarsi del punteggio alla maniera dei vecchi titoli Sierra giova poco all'economia complessiva del gioco.

Una tale semplicità di fondo influenza poi direttamente anche la lunghezza dell'avventura, tanto che il monte ore complessivo per completare Jolly Rover si attesta all'incirca sulle sei ore scarse, qualcosa in meno se sulle spalle avete diverse stagioni da punta e clicca.

Le breve scene di intermezzo sono i momenti più toccanti dal punto di vista narrativo.

Se la longevità non è certo di quelle da far tremare i polsi, alcune aggiunte come gli obiettivi stile console e tutta una serie di oggetti da collezionare (pezzi da otto, cracker e frammenti di bandiere pirata), donano tuttavia un minimo di rigiocabilità, sebbene credo che i più difficilmente si imbarcheranno in un replay una volta giunti al termine delle vicende.

Graficamente il gioco si propone come una semplice avventura in due dimensioni, sia nei personaggi sia nei fondali, richiamando in maniera sensibile la struttura che tanta fortuna portò al genere all'inizio del decennio scorso.

E sebbene la memoria sia compiaciuta dalla mancanza della terza dimensione, si percepisce chiaramente come gli sforzi del team non siano stati di certo indirizzati all'aspetto tecnico, scarno nella animazioni così come negli effetti grafici.

Di contro l'impianto sonoro, senza presentare niente di sconvolgente, propone una serie di temi originali e ben amalgamati con l'atmosfera simil fiabesca che contraddistingue questa avventura grafica: i maggiori temi pirateschi sono stati qui rivisti e riproposti così da non annoiare il giocatore, ma anzi accompagnarlo nel suo peregrinare per le isole caraibiche.

E qui sono cani da pelare...

Se avete infine qualche problema a masticare l'Inglese, lingua con cui è doppiato l'intero gioco, ringrazierete il fatto che la versione retail che troverete nei negozi è completamente sottotitolata nella lingua nazionale, con una localizzazione che è sicuramente di buon livello.

In aggiunta ci tengo infine a segnalarvi che la versione distribuita in Italia tramite i ragazzi di Adventure Production presenta anche la possibilità, una volta terminato il gioco, di sbloccare i commenti degli autori, un simpatico omaggio che non mancherà di accontentare i feticisti del dietro le quinte.

Soppesando i vari fattori che concorrono a delineare il giudizio finale, domina purtroppo quella sensazione generale di "già visto" che in qualche modo diminuisce implicitamente il valore di Jolly Rover. Se a questo aggiungiamo poi una longevità limitata, risulta più chiaro il fatto che il voto finale non possa andare molto oltre la sufficienza.

Se siete comunque alla ricerca di un'avventura con cui trascorrere senza infamia qualche ora del vostro tempo o siete dei neofiti del genere, questo potrebbe essere il gioco giusto per voi.

6 / 10