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Ridge Racer - review

Namco Bandai sbanda pericolosamente su PlayStation Vita.

Scrivere la recensione di questo nuovo capitolo di Ridge Racer (il primo per PlayStation Vita) non è stato affatto semplice, perché ci troviamo davanti a un prodotto effettivamente incompleto in termini di contenuti.

La scelta di Namco Bandai di commercializzare, seppur a prezzo ridotto, un gioco con sole 5 vetture e 3 circuiti (sì, avete capito bene), ha fatto storcere il naso non solo ai fan accaniti della serie, ma anche a coloro che desideravano un racing game "leggero" da acquistare al lancio della nuova console portatile di Sony.

I replay di Ridge Racer sono rimasti gli stessi ai quali vi siete abituati negli ultimi anni. Un indubbio segno di continuità della serie.

Appare evidente che la software house nipponica voglia ampliare l'offerta iniziale con DLC scaricabili gratis e a pagamento durante i prossimi mesi, ma lanciare un prodotto così avaro di contenuti non può che renderci perplessi pensando al futuro del mondo dei videogiochi.

Come scritto poco fa, all'interno di Ridge Racer avrete a disposizione soltanto 5 automobili, ma all'inizio del gioco vi verrà offerta la possibilità di "firmare" con uno dei quattro team che si daranno battaglia nelle varie sfide online. In ogni caso, potrete selezionare le stesse vetture indipendentemente dal team col quale avete scelto di correre, ma questo non è solo che la prima delle trovate di Namco Bandai.

Non lasciatevi ammaliare dagli splendidi (e futuristici) menù controllabili direttamente dal touchscreen di Vita, il parco delle modalità e delle opzioni che offre il titolo sviluppato dai giovanissimi Cellius è quasi imbarazzante, e badate bene di avere una connessione internet nei paraggi, perché senza quest'ultima potrete godervi sì e no il 20% del gioco.

Muoverete i primi passi scegliendo la vostra nazionalità e sfruttando anche l'applicazione della console "Near", dopodiché finirete nell'hub vero e proprio del gioco dove troverete l'officina, la sezione per gareggiare e una manciata di schermate che riepilogano i vostri progressi, come il tempo totale di gioco, la distanza percorsa, i crediti disponibili, le classifiche varie, eccetera.

I modelli poligonali delle vetture sono ben fatti, peccato che nel gioco ce ne siano ben pochi da vedere...

"Namco Bandai ha deciso di commercializzare, seppur a prezzo ridotto, un gioco con sole 5 vetture e 3 circuiti "

Dobbiamo ammetterlo, la personalizzazione della propria vettura non è mai stato il fiore all'occhiello della serie, ma questa volta potremo andare a modificare 4 elementi dei nostri bolidi: il colore, lo stile della derapata (tranquilla, standard o dinamica), il cambio marce (automatico, manuale o semiautomatico) e i potenziamenti che andremo a sbloccare a mano a mano che otterremo crediti gareggiando .

Vale la pena spendere due parole a proposito di quest'ultimo: lo schema dei potenziamenti è forse l'aggiunta più gradita del gioco e ci permette di ottenere power-up da installare sulla nostra vettura. In totale potremo associare fino a 3 modifiche (divise in 3 per gruppi), ognuna delle quali abbinata a una parte specifica dell'auto. Lo schema vi farà partire dal classico potenziamento per la nitro e, proseguendo con lo sbloccare caselle, vi troverete di fronte a bivi e tasselli contenenti consigli (la maggior delle quali estremamente inutili) altri addirittura vuoti.

La possibilità di installare questi potenziamenti aggiunge un pizzico di strategia al titolo, sopratutto se state cercando di battere il record di un'altro utente e dalla prima posizione vi separano solo pochi centesimi di secondo.

Ridge Racer TV invece vi mostra l'obiettivo odierno della vostra squadra, che bene o male si limita nell'unirvi ad altri due team e nel cercare di battere i record di un'altra scuderia, oppure vi chiederà di fare la cosa appena citata da soli. Tutto questo per ottenere cosa? Niente.

Drifta, accumula nitro, drifta: non aspettatevi variazioni del gameplay in questo capitolo.

In palio ci sono soltanto punti che andranno ad aggiungersi alla classifica generale delle 4 fazioni, oltre ovviamente ai (pochissimi) crediti che vi permetteranno di avanzare nel sopra citato schema dei potenziamenti. Ogni tanto, e comunque solo a discrezione casuale del gioco, diventerete piloti VIP, il che vi consentirà di mettere in primo piano i vostri record e di guadagnare istantaneamente 1000 crediti bonus da spendere in power-up.

"Le modalità di gioco daranno davvero pochissimo pane per i vostri denti"

Veniamo ora alla vera nota dolente dei Ridge Racer, ovvero le modalità di gioco. Dimenticate tutto quello che avete visto e apprezzato nei precedenti capitoli della serie, perché qui troverete davvero pochissimo pane per i vostri denti.

La modalità "Mondiale" vi permetterà di scaricare i replay degli altri utenti e gareggiarci contro, con l'unico scopo di battere il suddetto ghost. La Battaglia online, come potete ben immaginare, vi metterà contro altri 7 giocatori da tutto il mondo, e forse rappresenta la feature più godibile del pacchetto. Chiude la triste pagina delle modalità la battaglia testa a testa, che vi farà gareggiare con un amico in locale tramite le funzionalità Ad-hoc della console.

A condire tutto questo troviamo il tristissimo parco dei circuiti, relegato all'esigua cifra di 3 unità (6 considerando che potete percorrerli al contrario) e comunque tutti provenenti dai precedenti capitoli della serie. Seppur la loro realizzazione tecnica sia notevole, correre sempre nelle stesse piste porta ad annoiarsi in men che non si dica, con la conseguenza di riporre il titolo sulla propria mensola in tempi estremamente brevi.

Tutto qui direte voi? Esattamente. Namco Bandai ha lanciato l'ultimo capitolo della "storica" serie di racing game privo di contenuti interessanti ne incentivino la longevità. In futuro sono previsti diversi DLC gratuiti e a pagamento, ma sinceramente non ce la sentiamo proprio di consigliarvi l'acquisto, nemmeno se siete degli estimatori d'annata come il sottoscritto.

La buona grafica (che comunque non impressiona più come fece il suo predecessore ai tempi del lancio di PSP) e il solito, ritrito, modello di guida, non salvano dalla bocciatura questo esperimento sulla nuova console di Sony che, ci auguriamo, non verrà ripetuto in futuro.

4 / 10

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Ridge Racer

PlayStation Vita, PSP, PS1

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Manuel Stanislao

Contributor

Manuel muove i primi passi nel mondo videoludico all’età di 8 anni, dopo essere rimasto stregato dal NES del vicino di casa. Nel 2010 entra a far parte di JAVS, per poi approdare ad Eurogamer nel tardo 2011 grazie a un'ignota congiunzione astrale.

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