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Final Fantasy XIII

Bello senz’anima.

Al di là di un’interfaccia pulita e gradevolissima, ideale per barcamenarsi tra i menù e, perché no, anche per leggere i vari riassunti sulla storyline disponibili al termine di ogni porzione di gioco, il titolo spicca infatti per una direzione artistica di primissimo piano, soprattutto per quanto riguarda le meravigliose sequenze narrative.

I filmati che scandiscono lo svolgimento dell’avventura non sono infatti solo di grandissimo impatto visivo, ma anche tecnicamente eccelsi sotto tutti i punti di vista, rivelandosi in grado di impressionare chiunque, anche i videogiocatori più esigenti.

A questo si aggiungo poi personaggi e nemici ben caratterizzati, con modelli poligonali di primissimo piano impreziositi da animazioni assolutamente fluide e ottime ambientazioni che, nonostante la loro linearità, vi lasceranno spesso a bocca aperta.

Il comparto sonoro è anch’esso di grande spessore. La colonna sonora, del tutto adeguata al contesto, è spesso determinante per accrescere l’intensità di molte situazioni e lo stesso dicesi per il doppiaggio, che pur essendo interamente in Inglese (con sottotitoli in Italiano) riesce a trasmettere in maniera più che soddisfacente le sensazioni e le emozioni provate dai vari personaggi.

Per gran parte dell’avventura la selezione dei membri del party sarà purtroppo determinata dagli eventi e non si potrà dunque scegliere chi schierare.

Ciò che abbiamo di fronte è dunque un prodotto tecnicamente straordinario, la cui magnificenza artistica non è però accompagnata da una struttura di gioco e, più in generale, da un gameplay all’altezza delle aspettative e della fama del franchise. La scarsa profondità delle meccaniche di gioco e l’eccessiva (e inspiegabile) semplificazione dei sistemi di crescita e potenziamento, unita a una linearità del tutto inadeguata a una produzione di tali proporzioni, non possono infatti che deludere, poiché ciò che ne deriva è un’esperienza incapace di garantire reali stimoli e quel coinvolgimento che sarebbe lecito aspettarsi da un qualsiasi Final Fantasy.

Non si tratta tuttavia di un fallimento su tutta la linea, ma considerando la tradizione di questa leggendaria serie videoludica e le grandi aspettative che hanno accompagnato il titolo sin dal suo primissimo annuncio, ci saremmo aspettati qualcosa di diverso, qualcosa di migliore. Duole dirlo, ma la realtà dei fatti è che Final Fantasy XIII non è purtroppo quel capolavoro che tutti ci auguravamo di trovare ma solo un discreto jRPG, incapace di riproporre quella magia che ha sempre (o quasi) contraddistinto le opere di Square Enix.

Tutti i protagonisti possono contare su un particolare Esper, ognuno con poteri unici ed originali.

A patto che non vi aspettiate di trovare una pietra miliare della categoria, andrete dunque incontro a un’esperienza tutto sommato gradevole ma ciò non toglie che i veri appassionati della categoria e del franchise non potranno non provare una certa delusione per tutto l’arco dell’avventura.

Detto questo, dare tutte le colpe alla software house nipponica per ciò che il franchise è diventato con quest’ultimo capitolo sarebbe però sbagliato, poiché Final Fantasy XIII è solo l’ennesima dimostrazione di quanto e come il mercato stia cambiando al fine di adattarsi alle esigenze e alle aspettative del mass market, sempre più votato all’apparenza piuttosto che alla sostanza.

7 / 10