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Brink

Basta poco per rovinare una buona idea.

Ci sono giochi che nonostante il design interessante e le numerose idee alla loro base non riescono a raggiungere un livello qualitativo adeguato. Brink appartiene a questa categoria, il che è piuttosto triste considerando le caratteristiche interessanti all'interno del progetto sviluppato da Splash Damage.

Quando ci venne data la possibilità di provare il gioco durante la scorsa edizione dell'E3 rimanemmo colpiti dalla quantità di idee pensate dai programmatori, a partire dall'unione del gameplay tipico degli FPS al dinamismo del parkour, un po' come era già accaduto in Mirror's Edge di DICE.

Rispetto al titolo Electronic Arts, tuttavia, Brink si distingueva per una maggiore immediatezza, visto che per eseguire le complesse acrobazie all'interno delle ambientazioni bastava tenere premuto un tasto.

Già all'epoca del nostro hands-on, tuttavia, la realizzazione tecnica del gioco ci lasciò piuttosto perplessi, rivelandosi uno dei punti deboli del progetto. Sfortunatamente tutte le nostre speranze relative a un miglioramento grafico di Brink si sono infrante nel momento stesso in cui abbiamo inserito il disco nella console.

I soldati possono piazzare bombe a tempo per distruggere le barricate erette dai tecnici della squadra rivale.

La versione finale, infatti, si distingue ancora per una realizzazione tecnica non certo esaltante, appesantita da evidenti fenomeni di tearing e dall'ormai immancabile ritardo nel caricamento delle texture che affligge quasi tutte le produzioni dell'attuale generazione basate sull'Unreal Engine.

Sempre sul fronte tecnico non possiamo fare a meno di segnalare la scarsa qualità del doppiaggio italiano, generalmente male interpretato e spesso afflitto da problemi di bilanciamento delle voci che rendono l'ascolto dei dialoghi una vera impresa.

Fortunatamente, là dove il comparto tecnico appare deludente, ci pensa il design generale a risollevare un po' la situazione. Lo stile con cui sono rappresentati i vari personaggi, tutti profondamente personalizzabili, è abbastanza caratteristico da distinguere Brink dal resto dei titoli tutti uguali.

A differenza di quanto accade in altri giochi, in Brink è sempre consigliabile restare uniti per supportarsi a vicenda.

Ogni personaggio creato dal giocatore può essere modificato in molti modi differenti che coinvolgono sia le fattezze fisiche che l'abbigliamento. A seconda della fazione selezionata fra le due a disposizione si può scegliere il proprio vestiario attraverso un gran numero di opzioni ben differenziate fra loro, non tutte immediatamente disponibili ma sbloccabili man mano che si accumula esperienza per salire di livello.

Ai capi di abbigliamento si affiancano le pettinature, i tatuaggi, le pitture facciali e la corporatura. Quest'ultima, in particolare, non modifica unicamente l'aspetto del personaggio ma ne influenza anche le capacità di movimento, costringendo il giocatore ad adattare il proprio stile di gioco alla scelta effettuata.

La chiave del gameplay di Brink, infatti, è la presenza del sistema SMART (Smooth Movement Across Random Terrain), che di fatto permette di muoversi attraverso le ambientazioni in modo molto diverso dai classici FPS.

Tenendo premuto il dorsale sinistro, infatti, è possibile correre, volteggiare sopra agli ostacoli più bassi, arrampicarsi e, premendo il tasto B al momento opportuno, perfino scivolare contro i nemici o sotto ai passaggi più stretti. A seconda della corporatura scelta per il proprio personaggio è possibile esibirsi in salti più o meno alti, aggiungendo ulteriore strategia all'intera esperienza.

Il trailer di lancio di Brink.