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Zone of the Enders: HD Collection - review

Un altro capolavoro torna in HD. Ne varrà la pena?

I robottoni sono tornati di moda o forse non se ne sono mai andati. Tra un Mechwarrior che inizia già a farsi vedere e un Hawken che emerge dal mare del free to play, il genere si affaccia sulla scena più forte che mai. Sarà per questo forse che nemmeno i vecchi capolavori sono riusciti a riposare in pace, sentendo il bisogno di tornare a dire la propria. È il caso di Zone Of the Enders (per gli amici ZOE). Ripresentato in forma di collection in HD, il capolavoro di Kojima Productions risorge e subito si arruola tra le schiere dei titoli che popolano il panorama videoludico moderno. Tra remake di cui non sentivamo bisogno e collezioni che, forse, potevamo lasciare nel dimenticatoio. Ma non è questo il caso…

Quella di ristampare un classico del videogioco del passato è una scelta difficile. Da una parte ci sono le necessità del publisher, che mira a sfruttare il più possibile le sue serie di punta. Dall'altra ci sono i giocatori che, pur affamati di vecchie glorie, non sempre sono propensi a spender denaro per un filtro grafico e qualche trofeo. Quando il videogioco diventa cult però, le due parti giungono a un compromesso. È già successo con ICO, uUn capolavoro d'incommensurabile bellezza, introvabile e costoso, che grazie a una HD collection può ora essere rigiocato in tutta la sua bellezza.

Se ZOE non ha purtroppo lo stesso impatto del capolavoro di Fumito Ueda, la raccolta dei capitoli PS2 della serie non può che illuminare la giornata agli amanti del videogioco nipponico. Tanto più che il gioco torna in gran forma, in un formato non più esclusivo, ma senza perdere un briciolo del suo appeal.

Nonostante il restyling, il titolo appare fin troppo datato graficamente. Fortunatamente lo splendido design regge egregiamente al confronto con le produzioni odierne.

Gli sviluppatori, questa volta, hanno optato per un approccio decisamente soft. Come avrete già intuito, il gioco non ha subito particolari restyling e, al contrario dei remake di Halo e Painkiller, il comparto grafico non è stato riprogrammato ma solo migliorato. Non troveremo quindi un nuovo motore di gioco, né un upgrade delle routine fisiche. Tutto è come quando, qualche tempo fa, giocavamo il primo capitolo di ZOE sulle nostre PS2.

"Il gioco non ha subito particolari restyling e il comparto grafico non è stato riprogrammato ma solo migliorato"

Un punto di forza da un lato, una debolezza dall'altro. È facile apprezzare la fedeltà al capolavoro originale, ma è ancor più facile notare come il gioco sia per certi versi datato. Il sistema di gestione della telecamera, la mancanza dell'autosalvataggio, i modelli poligonali dei filmati, sono tutte piccole imperfezioni, evidenti soprattutto in un panorama videoludico profondamente cambiato.

Ciò nonostante, la serie appare ancora oggi più che competitiva. La stessa vicenda del primo episodio o il complesso intreccio narrativo del secondo, sono dei must per il mondo dei meccha-anime cui ZOE si ispira. È difficile non sorridere quando Leo, il protagonista del primo Zone Of the Enders, inciampa per caso nel prototipo di un robot da combattimento e decide di pilotarlo, per difendere patria e affetti. Un po' come accadeva al protagonista della serie originale di Gundam o all'eroe riluttante di Evangelion.

Il secondo episodio della serie è più veloce e frenetico, adattandosi meglio ai gusti dei giocatori odierni.

Un discorso analogo vale per la giocabilità di entrambi i capitoli inclusi in questa collection. Per chi non lo sapesse, il primo ZOE è un action non lineare che basa il suo gameplay su aree piccole, esplorabili e visitabili in diverso ordine, collegate insieme da un HUB centrale. Zone of the Enders: The 2nd Runner è invece un più lineare action game, forte di una trama più matura, un cambio di protagonista e una serie di sequenze animate in stile anime che impreziosiscono la vicenda. Due titoli interessanti e che, ancora oggi, brillano nel loro genere di riferimento.

"È un vero peccato che entrambi i titoli non riescano a godere allo stesso modo di questo remake in HD"

È un vero peccato che entrambi non riescano a godere allo stesso modo di questo remake in HD. Per quanto il lavoro svolto dagli sviluppatori sia decisamente nella media per questo genere di produzioni, molto spesso si nota una mancanza d'attenzione ai dettagli. Le cosiddette sequenze animate rimasterizzate, ad esempio, appaiono fin troppo opache e spente. E se ciò è evidente per quel che concerne entrambi i titoli, è il primo capitolo che perde di più, con le sue sequenze animate in 3D che mal si adattano allo stile del gioco.

Allo stesso modo, questo capostipite è penalizzato dalla carenza di poligoni del suo motore grafico, tale che nemmeno le texture in HD possono molto per migliorare il comparto visivo. Un difetto dovuto semplicemente al rigore del tempo, facilmente ignorabile, soprattutto al fronte di un gioco del genere.

Le sequenze animate di The 2nd Runner sono straordinarie. Senza dubbio la scelta di ricorrere all'animazione 2D è più che riuscita.

The 2nd runner d'altro canto, essendo cronologicamente più vicino a noi, appare davvero in gran forma. Una quantità di poligoni leggermente superiore, degli effetti grafici e visivi più avanzati e texture migliorate. Tutti elementi che concorrono a dare maggior agio a questo titolo, almeno visivamente. Anche qui, come il predecessore, non ci sono però cambiamenti a livello di gameplay. Ciò nonostante la Collection riesce a essere alquanto varia. I due titoli inclusi sono piuttosto dissimili tra loro e, pur essendo le basi del loro gameplay molto simili, riescono comunque a non stufare.

"Insomma i giochi indubbiamente meritano, ma i cambiamenti sono ridotti all'osso"

Due capolavori quindi, apprezzabili ancora oggi e di certo divertenti da giocare, in HD ora come allora a bassa definizione. Dov'è quindi il problema? Come al solito nella carenza di bonus. Se non siete cacciatori di Trofei o possedete già le versioni originali, difficilmente troverete un buon motivo per acquistare nuovamente il titolo. Tanto più che, se avete gli originali, potete benissimo emularli sul vostro PC (basta un quad core di prima generazione e una scheda video decente), ottenendo un effetto di upscaling più che rispettoso, pur se non paragonabile a questa versione HD.

Insomma i giochi indubbiamente meritano, ma i cambiamenti sono ridotti all'osso e, forse, l'alta definizione da sola non giustifica l'acquisto. Una situazione di cui publisher e sviluppatori, probabilmente, non saranno stati all'oscuro, visto che ZOE, com'era già accaduto in passato, s'impreziosisce di una demo del nuovo capitolo di Metal Gear. Una strategia già utilizzata, condivisibile o meno, ma pur sempre vincente. Sta di fatto che chi acquisterà Zone of the Enders: HD Collection avrà l'opportunità di testare con mano, in anteprima, Metal Gear Rising. Una demo di una trentina di minuti che farà la gioia degli appassionati e che rappresenta l'unico, importante extra incluso nella raccolta.

Il trailer di lancio di Zone of the Enders HD Collection.

Zone of the Enders: HD Collection è quindi un titolo interessante, decisamente da giocare ma con le dovute riserve del caso. Se è vero che esistono giocatori che lo compreranno anche solo per la demo di Rising, la collection è consigliata più che altro a chi non ha ancora giocato questi due capolavori. Due titoli che non possono mancare nelle proprie collezioni e che, complice anche lo zampino di Kojima Productions, riusciranno a emozionarvi e divertirvi.

Coloro che posseggono già la versione PS2 dei giochi riproposti, dovrebbero però riflettere bene prima di mettere mano al portafogli. Forse non vale la pena di spendere i propri sudati risparmi per una demo e qualche texture più definita, soprattutto quando basta ricollegare la Play alla TV e farsi trasportare dalla nostalgia per riprovare le emozioni di una delle serie più belle della scorsa generazione.

7 / 10