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Stardew Valley - recensione

Harvest Moon incontra Animal Crossing e il risultato è un piccolo capolavoro!

Stanchi di lavorare in una multinazionale che vi sta succhiando l'anima e togliendo ogni gioia di vivere? Mollate tutto e trasferitevi a Pelican Town, un ridente paesino di campagna a poca distanza da mare e monti, dove vi aspetta una fattoria da rilanciare. Appena arrivate capite però che "rilanciare" è un eufemismo: l'edificio principale, che è anche l'unico ancora in piedi, è una misera stanza con un letto e poco più. I campi davanti sono messi ancora peggio: rocce, cespugli, alberi...

Poco male, è la vostra nuova vita da contadini, l'avete scelta voi. Prendete i pochi attrezzi che avete e cominciate a disboscare, a zappare la terra e a piantare dei semi, che vanno anche subito innaffiati. Ed entrate così nel vortice di Stardew Valley!

Disponibile su Steam al prezzo di €13,99, il titolo è stato creato e sviluppato dal solo Eric Barone a partire dal 2012. Lanciato sulla piattaforma Greenlight di Steam, e sviluppato grazie anche all'aiuto delle community di Twitter e di Reddit, dove Barone rilasciava frequenti aggiornamenti, Stardew Valley è letteralmente esploso diventando uno dei più amati della piattaforma di Valve. Questo inaspettato successo, assolutamente meritato, ha le sue origini in una serie di aspetti, ma il principale è sicuramente la quantità di cose che si possono fare e come queste siano interconnesse tra loro.

Appena arrivati nella nostra nuova fattoria, ci rendiamo conto che c'è molto da sistemare...

Apparentemente Stardew Valley può sembrare il classico simulatore di fattoria alla Harvest Moon (o, se volete, alla Farmville) e in parte lo è. Vi alzate ogni mattina, annaffiate tutto l'annaffiabile, raccogliete eventuali frutti della terra e seminate, se necessario, altre piante. E questo lo farete ogni giorno, perché, soprattutto all'inizio, è il modo migliore che avrete per fare i soldi necessari per comprare altri semi o per espandere la vostra fattoria.

Qui entra in gioco anche la stagionalità delle piante: le coltivazioni primaverili diventeranno subito secche in estate, idem in inverno per quelle autunnali e via così. Per cui serve anche calcolare quanto tempo è necessario allo sviluppo della piantina, e nel caso evitare di perdere tempo, soldi ed energia a far crescere una cosa che comunque è destinata a morire prima di dare un frutto che potrò raccogliere e consumare o vendere.

Già, l'energia: il vostro personaggio ne ha, infatti, una limitata riserva che si consuma ad ogni azione che farete (ma, per fortuna, non quando camminate). Ben presto vi renderete conto che più aumentano le cose che dovete fare, più avrete bisogno di modi di far salire quella preziosa barra verde che si vede in basso a destra, e in quel momento realizzerete che forse alle coltivazioni dovreste aggiungere altro.

Comincerete quindi a risparmiare per espandere la fattoria. Potrete costruire un pollaio, una stalla e molto altro, popolarli di animali e allargare ulteriormente lo spettro delle cose che potete (e dovete) fare, ma Stardew Valley non è solo questo. Ci sono moltissime altre cose da fare, come l'immancabile minigioco della pesca, e soprattutto tantissime cose da collezionare. Alcuni di questi andranno lasciati nella biblioteca/museo del paese, altri serviranno per fare soldi o recuperare energia.

La mappa del gioco è abbastanza grande e, purtroppo, manca un sistema per lo spostamento veloce.

C'è anche una sottotrama "magica" che ruota attorno a un edificio abbandonato che vi darà una serie di quest secondarie non facili da completare ma che garantiscono grandi ricompense, oltre che a un'importante aspetto nel progresso della trama. E ancora ci sono varie zone inizialmente inaccessibili che si possono sbloccare, c'è la possibilità -che dopo un po' di tempo diventa "la necessità"- di migliorare i vostri attrezzi o di comprarne di nuovi e tanto altro ancora.

Non contenti, gli sviluppatori hanno inserito anche una parte di avventura con leggeri elementi action: nel nord della mappa ci sono, infatti, delle miniere che vanno esplorate. Sono composte da vari livelli, ognuno dei quali è pieno non solo di rocce da spaccare e minerali più o meno rari da raccogliere, ma anche di mostri da affrontare.

Restano altri due grossi aspetti di cui si deve parlare. Il primo è il crafting: fin da subito vi sarà data la possibilità di creare vari oggetti che vi torneranno molto utili o saranno fondamentali per il proseguo del gioco: da bauli dove lasciare materiali che vi serviranno in futuro a fornaci per creare lingotti di vari metalli, da spaventapasseri a sistemi di irrigazione. Quando avrete abbastanza soldi per far installare la cucina nella vostra fattoria (e ne servono tanti!), potrete anche iniziare a cucinare vari piatti da rivendere o da usare per recuperare energia.

Oppure da regalare, e qui entra in gioco l'ultimo aspetto rimasto. Pelican Town è popolata da trenta persone che dovrete lentamente imparare a conoscere e farvi amici. Per riuscirci sarà necessario non solo parlarci quando li si incontra ma anche dare loro un regalo (soprattutto nel giorno del loro compleanno!) che possano apprezzare, o aiutarli quando mettono un annuncio nel tabellone al centro della città.

Non sarà sempre facile riuscire a conquistare gli abitanti, a volte anche perché non li si riesce a trovare visto che non sono visibili sulla mappa, ma se ci si riesce si avranno anche qui delle ricompense. Ogni tanto vengono inoltre organizzati degli eventi speciali a cui partecipano tutti gli abitanti, come per esempio una caccia alle uova nascoste o un ballo di gruppo, utili per aumentare ancora un po' il nostro feeling con gli altri. Ci sono poi anche dieci persone, cinque maschili e cinque femminili, con cui si può cercare di instaurare una relazione affettiva. Cosa che, come nella vita reale, richiede ancora più tempo ed energia, ma dà grandi soddisfazioni. Per fortuna non ci sono limiti di tempo e quindi ognuno può decidere come portare avanti la propria fattoria, e il proprio personaggio, senza fretta.

Ci sono anche, ovviamente, degli aspetti negativi. Il primo e più evidente è lo spostarsi: per quanto la mappa non sia gigantesca, è necessario muoversi parecchio e diventa ben presto fastidioso dover passare manciate di minuti a tenere premuto il tasto D solo per andare più a est. Molto avanti nel gioco la cosa diventa leggermente più veloce, ma sarebbe stato meglio prevedere un sistema di spostamento veloce per quei luoghi standard che sono distanti e dove si torna spesso (tipo le miniere). Un altro difetto del gioco è che il tutorial spiega praticamente nulla e i comandi non sono sempre chiarissimi.

Per fare un esempio, attaccare delle esche alla canna dovrebbe essere facile e immediato, invece ci si perde spesso in una serie di click destri o sinistri che sanno più di tentativi a caso che di meccanismo compreso. In parte la colpa è anche dei controlli stessi che sono non proprio precisissimi: vi troverete spesso ad annaffiare per errore zone dove non avete piantato nulla o a colpire con l'ascia una roccia, e questo perché non conta solo il puntatore del mouse ma anche la direzione in cui guarda il personaggio. O meglio: in alcuni casi conta la direzione in altri no, e questo aiuta a confondersi e sbagliare.

Come si vede nelle foto, la grafica è in stile 16-bit ed è perfetta per un titolo come questo. Lo stesso si può dire dell'audio. Questo permette anche al gioco di girare senza problemi anche su macchine datate o su portatili con schede video integrate. Da segnalare anche che al momento il titolo è interamente in inglese. È stata però annunciato che sono iniziati i lavori sulla versione 1.1 che includerà varie traduzioni, anche se non è ancora stato specificato se l'italiano sarà tra queste. La 1.1 porterà inoltre tantissime novità in termini di edifici, coltivazioni, oggetti da creare, e anche una inaspettata modalità multiplayer!

Poteva mancare il classico minigioco dedicato alla pesca?

Il vero punto di forza di Stardew Valley è nella moltitudine di cose da fare che i giocatori si trovano davanti e la libertà di decidere come e cosa fare ogni singolo giorno. Non c'è solo il solito campo da coltivare ma tutta una serie di attività che si affiancano, di quest da portare a termine, che rendono il gioco molto vario e compensano abbondantemente la gestione della fattoria, che alla lunga può diventare noiosa e ripetitiva come sempre in questo genere di giochi.

Se sentivate il bisogno di un buon clone di Harvest Moon su PC, buttatevi senza timore su Stardew Valley. Solo attenti: vi succhierà decine, centinaia di ore senza che ve ne rendiate conto! Chi, invece, non ha mai provato questo genere di giochi ha l'occasione di farlo spendendo poco e trovandosi davanti quello che forse è il punto più alto nella storia di simulatori di fattoria, ma che richiederà anche un po' di tempo per capire tutte le infinite possibilità che si troverà davanti.

9 / 10