Molyneux ci parla di Milo

Potete comprare cose da inserire nel mondo di Milo, come una bicicletta o un trampolino. Tornerà a casa da scuola un giorno e dirà cose tipo "Alex ha una nuova bicicletta. Quando me ne prenderai una?". Alex è il compagno di scuola di Milo che ha sempre tutto prima di lui...

Per poterlo accontentare sarà necessario incamerare denaro eseguendo determinate attività. Ce ne sono tre da poter svolgere, e tutto il tempo che spenderete per ognuna di queste plasmerà Milo in modi differenti.

Facendo molti lavori, il vostro Milo sarà un ottimo studioso. I suoi capelli avranno una riga dalla parte e sarà piuttosto spaventato dal suo aspetto, oltre a non apprezzare la scarsa igiene personale. Al contrario concentrandosi soprattutto sui giochi, Milo diventerà il classico ragazzino che esce di casa e si distrugge le ginocchia”.

Il vostro personaggio non deve necessariamente essere un ragazzo, può anche essere una ragazza. Infatti all’inizio è possibile decidere se giocare utilizzando Milo oppure Milly.

Se avessi voluto creare un gioco porno, probabilmente l’avrei fatto. Non ha dodici anni ma all’incirca dieci, è nella fase precedente alla pubertà. Parte dello straordinario impatto è derivato dal ricordo della propria infanzia.

Il numero di parole che comprende è costruito nel tempo. Per Claire, la ragazza che ha giocato con Milo durante la conferenza Microsoft, si tratta di all’incirca 500 parole. Ma non abbiamo aggirato il vero problema, ovvero il fatto che capisca il significato di tutte quante. Darà l’illusione di farlo. La cosa interessante è che è possibile solamente parlare con lui quando l’apposita icona appare nella parte bassa dello schermo. E’ questo il momento in cui vi ascolta. Per il resto del tempo no. In quei momenti vi sta ascoltando perché c’è un contesto nel quale è possibile parlare con lui.

Come in Pinocchio? Potrei farlo credo. Devo dirtelo, è fantastico. Avverti in un certo senso che stai creando qualcosa che non è mai esistito prima. Quando lo mostri alle persone, specialmente a coloro che non giocano abitualmente, provoca un’incredibile reazione emotiva.