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La vita dopo Halo

Bungie ci parla di Reach e del futuro con Activision.

EurogamerIn Italia abbiamo un’espressione che dice “cavallo che vince non si cambia”…
Brian Jarrard

Certo, l’abbiamo anche noi!

EurogamerOk, quanto può valere questo modo di dire nel caso di un gioco come Halo? Quanto il successo del brand vi ha impedito di apportare quelle modifiche, magari radicali, che voi personalmente avreste voluto introdurre ma che gli obiettivi di vendita vi hanno impedito di attuare?
Brian Jarrard

In alcuni casi abbiamo dovuto modificare le nostre idee in funzione del feedback dei giocatori. L’esempio migliore che posso farti è che all’inizio in Reach volevamo che gli Spartan del Noble Team non fossero potenti come Master Chief, ma che sembrassero più umani. Di conseguenza abbiamo ritenuto che un modo per rendere bene l’idea fosse quella di farli camminare un po’ più lentamente rispetto al solito.

Dopo che abbiamo messo online la beta, però, quasi tutti si sono lamentati: “non sembra più di giocare ad Halo” o “non mi sento più potente come prima”, sono stati alcuni dei commenti più comuni. Di conseguenza abbiamo capito che le nostre modifiche al design erano troppo spinte e siamo dovuti tornare sui nostri passi.

Facciamo molte prove internamente e organizziamo dei gruppi di test, ma sotto questo punto di vista hai ragione, camminiamo su una linea molto sottile e dobbiamo prestare sempre molta attenzione a non rompere il giocattolo, a non cambiare ciò che rende Halo tale.

Ciò detto credo con Reach abbiamo fatto un ottimo lavoro, raggiungendo il migliore compromesso possibile tra tradizione e innovazione, e creando un titolo che può interessare tanto gli appassionati di vecchia data quanto i nuovi giocatori che vi si avvicinino per la prima volta.

Niles Sankey

Aggiungo a quello detto da Brian che con Reach abbiamo comunque introdotto cambiamenti importanti come la possibilità di combattere nello spazio e di customizzare il proprio Spartan…

EurogamerChe si chiamerà Noble Six, giusto?
Niles Sankey

Esatto…

EurogamerIn cosa differiscono gli Spartan del Noble Team da Master Chief?
Brian Jarrard

Master Chief è uno degli Spartan originari, molto più sofisticati, costosi ed evoluti tecnologicamente. Nella storia di Halo si tratta di bambini presi da piccoli e quasi schiavizzati, soggetti a trattamenti fisici, genetici e chimici per farne dei super soldati.

Gli Spartan del Noble Team sono di un classe successiva a quella di Master Chief, sono meno avanzati ma più economici, prodotti in serie e di conseguenza maggiormente sacrificabili. A seguito di quello che accadrà nel gioco, però, Master Chief finirà per rimanere l’unico Spartan esistente.

Niles Sankey

La possibilità di introdurre nella storia delle versioni “budget” degli Spartan ci ha permesso interessanti risvolti creativi a livello di trama. Il fatto che siano più "umani" rispetto a Master Chief li rende maggiormente coscienti dei loro limiti.

EurogamerPassiamo a una domanda di carattere societario. Contestualmente all’annuncio di Reach, avete precisato che questo sarebbe stato l’ultimo gioco della serie Halo, i cui diritti, è giusto ricordarlo, appartengono però a Microsoft. Successivamente avete annunciato il vostro accordo con Activision per un nuovo franchise. Da cui la domanda: siccome non potreste “portarvi dietro” Halo neanche se lo voleste, quella di interrompere la serie con Reach è una scelta che avreste fatto comunque o è obbligata dal vostro passaggio a un altro publisher?