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Assassin's Creed III: The Hidden Secrets Pack - review

Alla scoperta delle rovine Maya.

Da qualche giorno i possessori del Season Pass di Assassin's Creed III sono alle prese con il primo DLC dell'acclamato titolo Ubisoft, capace di offrire un'esperienza piuttosto modesta sia in termini di durata che di contenuti.

The Hidden Secrets vanta infatti tre missioni per la Campagna single player, offrendo a chiunque riuscirà a portarle a termine (impresa semplice e piuttosto veloce) due nuove armi e due costumi inediti per il buon Connor.

Le missioni presenti nel pacchetto sono Ghost of War, A Dangerous Secret e Lost Mayan Ruins e possono essere completate in poco più di mezz'ora di gioco. Andiamo a esaminare nel dettaglio le nuove imprese di Connor.

Ghost of War - In questa missione marittima divisa in due parti, Connor deve salire a bordo dell'Aquila per trovare e affondare la Windermere, un vascello da guerra accompagnato dall'immancabile flottiglia di navi minori e, subito dopo, affrontare la flotta Leviathan.

Ghost of War non si allontana dalla formula base delle missioni marittime proposte dal gioco originale, con un approccio iniziale alla zona costiera (piena di pericolosi scogli da evitare con estrema attenzione) e la successiva battaglia navale a base di bordate micidiali e manovre ardite.

Il DLC sblocca anche due nuovi personaggi da usare nelle modalità multiplayer: il Redcoat e lo Sharpshooter.

Trattandosi di una missione extra avremmo preferito che i programmatori approfittassero dell'occasione per sperimentare nuove soluzioni all'interno dell'ottimo gameplay delle battaglie navali, ma sfortunatamente ci siamo dovuti accontentare di una dose extra della comunque piacevole esperienza già vissuta nella Campagna originale.

"The Hidden Secrets vanta tre missioni per la Campagna single player"

La seconda parte di Ghost of War risulta decisamente più godibile della prima, principalmente a causa del fatto che viene affrontata di notte, rendendo tutto più difficile. La soddisfazione che si prova mentre si tende una letale imboscata alla flotta Leviathan, inoltre, merita di essere sperimentata in prima persona.

A Dangerous Secret - Anche in questo caso ci troviamo di fronte a una missione marittima che spinge Connor a cavalcare le onde dell'oceano a bordo del suo fido veliero. A differenza di quanto accade in Ghost of War, tuttavia, in questa nuova sfida l'approccio si concentra maggiormente sulla velocità di manovra e sulla rapidità di attacco, visto che i vari scontri devono essere portati a termine entro un limite di tempo piuttosto contenuto.

Tra le insidie della Costa Est, la prima parte della missione richiede di eliminare rapidamente le pattuglie di guardia, in modo da impedire loro di dare l'allarme. Un paio di bordate sparate con rapidità e precisione permettono di superare senza troppi problemi questa fase introduttiva, portando all'immancabile scontro con il bersaglio di Connor.

DLC di questo tipo aggiungono ben poco all'esperienza di gioco originale. Gli sviluppatori dovrebbero optare per un approccio diverso.

Una volta raggiunto il vascello chiamato Dartmoor, infatti, ha inizio l'approccio furtivo (condotto navigando tra i gruppi di scogli per avvicinarsi il più possibile senza farsi notare), da concludere con il più classico degli inseguimenti a base di cannonate e manovre evasive.

"Lost Mayan Ruins è la missione più interessante dell'intero DLC"

Lost Mayan Ruins - Questa è sicuramente la missione più interessante dell'intero DLC, visto che ricorda (anche se in piccolo) le tombe dei capitoli precedenti di Assassin's Creed. Sotto molti punti di vista, giocando Lost Mayan Ruins non si può fare a meno di ricordare Tomb Raider o Uncharted, in particolar modo le sequenze esplorative di entrambi i titoli.

Dopo essere sbarcato con una scialuppa all'interno di una piccola grotta, Connor deve esplorare l'ambientazione alla ricerca delle rovine Maya dov'è custodito un oggetto particolarmente prezioso.

L'approccio alle rovine è piuttosto rapido ma nonostante tutto è abbastanza spettacolare da catturare l'attenzione del giocatore. L'atmosfera generale, infatti, è lontana da quella vista nelle missioni della Campagna base di Assassin's Creed III, con una vegetazione diversa da quella della Frontiera e, soprattutto, con la gradita aggiunta delle inquadrature drammatiche e dei momenti cinematografici tanto cari alle avventure di Lara Croft e Nathan Drake.

Le nuove armi sbloccate completando le missioni del DLC sono interessanti da vedere ma stonano un po' con l'ambientazione americana.

Dopo aver scalato un enorme albero ed essersi letteralmente lanciato verso l'antico tempio Maya, Connor continua l'ascesa rischiando in più di un'occasione di rimetterci le penne cadendo da altezze improbabili.

"Questo primo DLC non può essere certo definito indispensabile"

Raggiunto il tempio, poi, è necessario un ultimo sforzo per completare l'impresa con l'ascesa finale verso l'antica tomba e la spada custodita al suo interno. Anche in questo caso, purtroppo, il lavoro svolto dai programmatori è stato piuttosto elementare, offrendo una missione intrigante ma poco approfondita.

Visto il passato della serie, in particolare con le tombe esplorate da Ezio, ci saremmo aspettati qualcosa di più di una semplice arrampicata, magari con qualche trappola sparsa qua e là o con elementi utili ad aumentare il senso di sfida, che in questo caso è praticamente assente.

Considerata la pochezza di contenuti, questo primo DLC di Assassin's Creed III non può essere certo definito indispensabile. Sotto molti punti di vista sembra quasi di trovarsi di fronte a un semplice antipasto prima del pezzo forte che, almeno in teoria, sarà la trilogia di King Washington.

6 / 10

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Filippo Facchetti

Contributor

Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.

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