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Dead Island

Cartoline dall’oltretomba.

Se come me non avete ancora idea di dove andare in vacanza e state pensando di risparmiare qualcosa con un last-minute, vi consiglio di prendere in considerazione il Royal Palm Resort, una splendida struttura immersa nel verde e nel mare dell’isola di Banoi. Al suo interno troverete una lunga serie di attività che vi terranno impegnati, giorno e notte. Non avrete neanche il tempo di dormire e, probabilmente, di respirare.

Prima regola quando si va in un villaggio vacanze: portare tutto l’occorrente perché al di fuori della struttura è un vero mortorio... e a volte anche dentro. Io ho pensato a tutto: costumi, crema abbronzante, ciabatte da mare e da piscina, pareo per le serate festaiole, un buon libro da leggere in spiaggia tanto per assumere un’aria “interessante” e ovviamente shotgun, pistola a tamburo, machete, un bel po’ di munizioni e scorte di sopravvivenza.

La mia vacanza su Dead Island è iniziata nel migliore dei modi. Un bel comitato mi ha accolto sul posto; a dire la verità avevano un aspetto un po’ strano, ciondolante, emaciato, pallido e con pezzi di carne che cadevano un po’ ovunque, ma ho preferito non farci troppo caso. Erano anche un po’ troppo affettuosi: non facevano altro che tentare di abbracciarmi e io odio essere toccato da estranei.

Le armi si rompono ma possono essere riparate. Alcune si possono utilizzare solo raggiungendo un certo livello di XP.

Ok, la smetto, il gioco è bello quando dura poco. Il fatto è che dopo tanti, forse troppi anni passati a parlare di giochi e film a base di zombie, bisogna pur inventarsi qualcosa di nuovo, no? Grazie ai potenti mezzi di Eurogamer.it ho potuto mettere le mani su una lunga demo di Dead Island, circa un’ora di gameplay di una delle mine vaganti della prossima stagione. Gli altri giochi in uscita probabilmente non lo considerano come un pericoloso rivale, ma secondo me lo tengono comunque d’occhio con un misto di curiosità e timore.

Finora non avevo mai avuto l’occasione di provare l’ultima fatica Techland e mi ero limitato a dare delle impressioni derivanti dai vari filmati circolanti in rete. Ora che l’ho provato posso dire che le potenzialità ci sono, così come parecchie cose da sistemare. Non è tuttavia questa la sede giusta per dare un giudizio, per quello ci sarà tempo.

L’intro del gioco mi accoglie con un pezzo hip-hop. La mia controfigura su schermo è sbronza e si trova nel bel mezzo di una discoteca. Salgo sul palco insieme al cantante che assomiglia al lottatore Papa Shango della vecchia WWF, che viene anche citato nel pezzo che sta cantando: “Who Do You Voodoo Bitch”. Il tipo non gradisce la mia iniziativa e mi scaraventa a terra, la vista si da sfocata e faccio appena a tempo a distinguere una tizia in bikini che improvvisamente salta addosso a un ospite del villaggio. Uno schizzo di sangue sullo schermo e poi il buio... mi risveglio pochi minuti dopo nella mia stanza, un altro goccio dalla bottiglia ormai vuota e sprofondo nel sonno; mi sa che durerà per un bel po’. Benvenuto a Dead Island sembra dire qualcuno…

I protagonisti della storia che vi ho appena iniziato a raccontare sono quattro, come tradizione vuole in questo tipo di giochi. Ognuno di essi ha caratteristiche di Salute, Velocità e Resistenza differenti.

20 minuti di gameplay per Dead Island.

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Dead Island

PS3, Xbox 360, PC

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Daniele Cucchiarelli

Contributor

Lavora nel giornalismo videoludico da oltre 20 anni. Anche se tutti quelli che lo conoscono gli hanno consigliato di "trovarsi un lavoro serio", resta sempre fedele al suo primo amore.

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