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Grasshopper Manufacture

La casa di Shadow of the Damned apre le sue porte a Eurogamer.it!

Una delle particolarità che ha reso celebre Suda51 è sicuramente la sua proverbiale fama di "outsider".

Acclamato dal pubblico occidentale ma osteggiato per le sue idee controcorrente dall'industria nipponica, in madre patria le sue intuizioni non sono mai state accolte come avrebbero meritato, e questo lo si intuisce immediatamente quando si arriva al 21 piano dell’ Hitachi building a Shinjuku, un noto quartiere a nord-est di Tokyo, dove anziché entrare in uno degli studi più prestigiosi del Giappone sembra di essere nella stanza di un collezionista di film, videogiochi e fumetti americani.

Sulla sinistra, appena entrati, si nota subito in lontananza un flipper (sì, avete capito bene) che peraltro, mi permetto di sottolineare, è tra i più ricercati dai collezionisti: si tratta di uno "Star Wars Trilogy Special Edition" del '97 del costo di 4000 dollari... e non oso immaginare quale sia stato il costo per la spedizione dagli USA, visto che i flipper nel Sol Levante si sono estinti alla fine degli anni '70 con l'arrivo di Space Invaders...

Ecco lo Star Wars Trilogy Special Edition, una chicca per gli appassionati di pinball.

A fianco del flipper si intravedono su una mega libreria alcuni numeri rari di Batman, una rassegna di riviste internazionali con in copertina nemmeno a dirlo “No more Heroes” e “Killer 7” e, last-but-not least, alcuni premi ricevuti nel tempo dalla critica internazionale. Particolare difficilmente notabile, in quanto posizionato in basso (quasi rasoterra), è poi la presenza di due maschere del Joker in scala 1:1 tratte direttamente dall' ultimo film di ‘Batman: il Cavaliere Oscuro’ dalla scena della rapina in banca. A voi ogni commento...

Insomma, un ufficio ricco di sorprese, in cui qualsiasi nerd degno di questo nome avrebbe potuto trascorrere giorni interi senza neanche accorgersi dello scorrere del tempo... ma a riportarmi alla realtà ci ha pensato John Davis, capo PR della Grasshopper Manufacture, che ci ha gentilmente concesso una veloce intervista sul presente e, soprattutto, sul futuro della compagnia.

Eurogamer: Ciao John, è un piacere averti sulle nostre pagine. Dal nostro ultimo incontro al Tokyo Game Show è passato qualche mese ed è la prima volta che vengo qui in Grasshopper Manufacture! Di voi in Italia si sa poco, anche se i vostri giochi sono ovviamente conosciuti ed apprezzati dal nostro pubblico.

John Davis: Ciao Marco, grazie a voi per questa possibilità di entrare in contatto col pubblico italiano. Grasshopper Manufacture quest' anno festeggia i suoi 13 anni di attività e solo negli ultimi due, grazie alla notorietà internazionale dei nostri lavori e degli ultimi accordi con alcuni publisher, siamo passati da uno staff di 70 persone a quasi 150. E siamo ancora in piena espansione nonostante il periodo economico non sia dei più floridi.

Eurogamer: Centocinquanta dipendenti in due anni?! Non si può certo dire che ve la passiate male! Ma come sta cambiando, se sta cambiando, il vostro lavoro a sempre a più stretto contatto con grandi publisher per sviluppare e vendere i vostri titoli? Voglio dire, essendo voi uno studio indipendente, quanta di questa vostra indipendenza è stata sacrificata in nome del successo e della popolarità garantita da titoli come “Shadow of the Damned” che avete sviluppato con EA?

La follia di Suda 51 e Shinji Mikami in questo diario degli sviluppatori di Shadow of the Damned.