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Joe Dever's Lone Wolf: Il tempio di Shianti - review

La resa dei conti si avvicina per Lupo Solitario.

Dopo aver salvato il villaggio di Sommerlund ed esserci addentrati nelle profondità di una miniera, il terzo episodio di Joe Dever's Lone Wolf ci porta, come da titolo, nell'antico tempio degli Shianti, misteriosa stirpe di negromanti, dove le forze del male stanno cercando qualcosa che gli permetterà di dominare il Magnamund.

Ovviamente toccherà a noi e alla nostra fedele Spada del Sole sventare i piani dei malvagi, salvare il mondo e lasciarci dietro una scia di cadaveri; d'altronde siamo o non siamo Lupo Solitario, ultimo della stirpe dei Signori Kai, altrimenti detti Cavalieri Ramas?

Se tutto ciò che avete appena letto per voi non ha senso, allora o siete molto giovani o molto sprovveduti, perché da piccoli vi siete persi la saga dei libri game di Lupo Solitario. Fortunatamente siete sempre in tempo per recuperare, visto che Joe Dever's Lone Wolf: Il tempio di Shianti è solo il terzo di un videogioco suddiviso in quattro atti per dispositivi Android e iOS, del quale potrete facilmente recuperare il primo capitolo che s'ispira a quei vecchi libri fantasy che univano i racconti ai giochi di ruolo. Veri e propri antesignani del concetto di link e ipertesto.

Alcuni mostri sono veramente enormi e no, non sono quasi mai soli.

La storia racconta appunto di Lupo Solitario, ultimo sopravvissuto di una stirpe a metà fra i guerrieri e i chierici, in grado di aiutare il popolo a eliminare ogni tipo di minaccia, affidandosi alla magia e alle proprie incredibili doti di combattimento.

Nel corso dei combattimenti potrete dunque utilizzare spade, mazze, scudi, coltelli da lancio, asce, balestre, raggi psichici, pozioni, bombe e soprattutto la Spada del Sole, una potentissima arma il cui potere si ricarica lentamente ma che vi permette di fare un sacco di male, anche a più avversari.

Le avventure di Lupo Solitario si dipanano in parte come i vecchi libri della saga. Al tempo, in fondo alla pagina, bisognava scegliere a che bivio seguire e continuare a leggere nella pagina corrispondente, qui capita di dover scegliere che approccio avere prima degli scontri, quali parole usare per convincere qualcuno o quale bivio imboccare. Il risultato premierà di volta in volta l'astuzia o la forza, dipende dal vostro stile di gioco e da un pizzico di fortuna.

Quando non sarete impegnati a leggere, molto probabilmente starete combattendo una delle cinque o sei varianti di mostri che il gioco vi scaglierà contro, e per farlo userete un sistema simile a Final Fantasy. Dovrete infatti aspettare che si carichi una barra prima di decidere quali azioni compiere in tempo reale, e a quel punto potrebbe capitarvi anche di fare dei piccoli e semplici QTE per concatenare più colpi o schivare un fendente.

Ma non è finita, in alcune occasioni vi troverete anche di fronte a forzieri da scassinare, muovendo con cautela due grimaldelli, o rompicapo da risolvere. In quest'ultimi dovrete vedervela con un cubo che può assumere varie forme e deve far corrispondere la sua figura a quella di una fessura in cui andrà inserito per fare da chiave.

I QTE sono fondamentali per fare seriamente male ai nemici.

Tutti elementi che avevano già visto nei precedente capitolo, il quale aveva introdotto nuovi mostri e il rompicapo del cubo, e che in questa terza puntata non vengono affiancati da ulteriori novità. Il tempio degli Shianti segue infatti i binari dei titoli precedenti, senza introdurre nuovi elementi di gameplay, che gli sviluppatori hanno preferito tenere caldi per il quarto e ultimo capitolo.

Questo non vuole assolutamente dire che ci si trovi di fronte a un gioco noioso e troppo simile agli altri due, anzi: Il Tempio degli Shianti ci mette di fronte a situazioni decisamente interessanti e a bivi che possono far divergere il corso dell'avventura in maniera ancora più netta rispetto a prima.

L'unica novità è rappresentata da alcune caratteristiche di un mostro, la cui identità preferiamo lasciare segreta, che metterà a dura prova le vostre abilità con magie in grado di rubarvi il mana, la vita e causarvi altri spiacevoli effetti temporanei. Trovarselo di fronte sarà un bel casino, visto che ovviamente non sarà quasi mai solo, e ai livelli più elevati di difficoltà sarà senza dubbio fonte di simpatiche invocazioni ai piani più alti.

In generale il gioco si mantiene comunque su livelli di difficoltà abbastanza netti: a livello facile probabilmente lo finirete senza morire quasi mai, mentre già al livello medio vi capiterà più volte di dover ripetere uno scontro che sembrava facilissimo, a causa di una botta di sfortuna o una decisione sbagliata.

Per quanto riguarda lo stile di scrittura, visto che alla fine stiamo anche parlando di un libro, Il Tempio di Shianti è un passatempo piacevole. Certo non è un premio Strega ma ha il registro stilistico giusto per un'opera che si rivolge agli appassionati di fantasy e che conclude questo capitolo con la suspense necessaria per farci desiderare che il capitolo finale sia già disponibile. Certo, qualche novità di gameplay in più non avrebbe guastato.

Complimenti dunque a Joe Dever, creatore della serie e autore degli originali libri game, e a Forge Reply per lo splendido lavoro che continuaa fare per riportare in auge una storia che viene direttamente dall'infanzia di molti di noi, e che magari incuriosirà le nuove leve verso quella strana, nostalgica ma ancora divertente forma di passatempo che erano i libri game.

8 / 10