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Essays on Empathy - recensione

Una collezione basata su un'unica sfaccettatura: le emozioni.

Lo studio spagnolo Deconstructeam, con la collaborazione di Devolver Digital, è una delle poche realtà a palesarsi senza veli. Ebbene, scoprire le carte delle emozioni ed esporle a un pubblico vasto quanto un oceano è, ahinoi, tanto difficile quanto coraggioso. In questi anni il team ha cercato una propria identità, ha effettuato un profondo lavoro di introspezione e, soprattutto, ha ascoltato il proprio cuore. Dopo The Red Strings Club, avventura cyberpunk noir, il trio ha così deciso di condividere una collezione di ben dieci giochi, seppur di breve durata: Essays on Empathy.

La componente narrativa rappresenta il fulcro vero e proprio di questa compilation videoludica, plasmatasi su contesti differenti e unici. Molti titoli erano già stati resi disponibili gratuitamente sul sito, ad eccezione di De Tres al Cuarto, una nuova avventura dalla durata di un'ora e mezza. Se tuttavia Underground Hangovers, primo gioco della serie, si distingue completamente per essere un puro Metroidvania, la restante parte vi colpirà per essere fortemente cruda e veritiera. Ogni storia affronta infatti tematiche importanti e terribilmente reali; Behind Every Great One, in particolar modo, ci ha fatto vestire i panni di una donna intrappolata nella propria casa, nonché manipolata dai comportamenti abusivi del marito.

De Tres al Cuarto è l'avventura inedita della collezione, e permette al giocatore di scegliere le carte giuste per uno spettacolo comico di successo.

Deconstructeam ha permesso anche di interfacciarci con elementi davvero forti come il suicidio, l'omofobia e l'accettazione del proprio corpo. Sebbene ogni dinamica sia stata plasmata in modo velato e non troppo cruento, il lavoro introspettivo che ne deriva è davvero impattante. In 11:45 a Vivid Life, ad esempio, la protagonista è fortemente convinta che il suo scheletro non le appartenga realmente, e decide di indagare attraverso un macchinario a raggi X. In questo caso avrete a disposizione diverse scelte e ipotesi, con la possibilità di trasformare l'avventura in una storia complottistica dagli elementi soprannaturali o, semplicemente, di adottare una visione molto più realistica. Ecco, è proprio a quest'ultima che ci riferiamo, dato che lascia trasparire quanto la ragazza provi una profonda insoddisfazione verso se stessa, fino a distaccarsene addirittura mentalmente.

Dal punto di vista interattivo, invece, abbiamo sperimentato diverse sfaccettature, tanto semplici quanto interessanti. Partiamo dal primo dettaglio che salta all'occhio: non è presente alcun menu, tanto meno particolari tutorial, di conseguenza abbiamo dovuto chiudere le schermate con uno schietto ALT + F4. Ebbene, tralasciando questo particolare, ogni singolo gioco ci ha permesso di vivere contesti davvero coinvolgenti e piacevoli. In Eternal Home Floristry abbiamo messo alla prova la nostra creatività creando dei bouquet di fiori, mentre in Supercontinent Ltd abbiamo impersonato diverse identità attraverso semplici telefonate. In 11:45 a Vivid Life, di cui abbiamo parlato prima, abbiamo invece scannerizzato il corpo della protagonista, e siamo stati spettatori di una vera e propria auto-mutilazione a sangue freddo.

Tutto a portata di click nella maggior parte del tempo, tranne in alcuni casi in cui abbiamo dovuto utilizzare i classici tasti WASD. Il punto più importante di cui vogliamo parlarvi, tuttavia, è l'effettivo stato dei giochi rilasciati. Recensire dei titoli su cui volutamente non è stata effettuata alcuna finalizzazione è davvero difficile, considerando soprattutto che la collezione è acquistabile a €11,49.

Si tratta di sketch realizzati in occasione del Ludum Dare, evento digitale in cui vengono abbozzati giochi in un singolo weekend; possiamo quindi definirli come dei concept e, di conseguenza, reputarli estremamente interessanti da tali. In questo caso quindi non possiamo esporci più di tanto, considerando che spesso ci siamo ritrovati senza avere idea di come controllare i personaggi e, difatti, abbiamo dovuto provare tutti i controlli a nostra disposizione. Allo stesso tempo sono presenti numerosi bug: in 11:45 a Vivid Life la schermata dei raggi X è rimasta bloccata sullo schermo senza poterla chiudere, mentre in Eternal Home Floristry non siamo riusciti ad annullare la scelta di alcune piante decorative, per cui abbiamo dovuto riavviare il gioco.

Vogliamo quindi esporvi il nostro forte interesse verso questi titoli visti in qualità di concept, dato che sono acerbi. Ciò non significa che non vi divertiranno o che addirittura limiteranno la vostra esperienza di gioco. È una collezione che ci ha fatto trascorrere diverse ore piacevoli: alcune storie ci hanno fatto anche riflettere più del dovuto, e hanno perfino risvegliato ricordi molto importanti. Non è tutto, perché avrete accesso a una galleria di immagini che percorre letteralmente il processo di programmazione, e ogni singolo gioco è spiegato da Deconstructeam attraverso dei documentari. Dal punto di vista tecnico, come potrete intuire, non possiamo sbilanciarci più di tanto: sono presenti molti bug, problemi di controllo dei personaggi e numerose rifiniture da effettuare.

Chi è particolarmente sensibile a tematiche come l'auto-mutilazione potrebbe non godere appieno dell'esperienza di gioco.

Non è neanche, giustamente, presente la localizzazione in Italiano, di conseguenza non tutti potrebbero godere appieno di questi titoli. Vogliamo tuttavia porgere i nostri più sinceri complimenti a Fingerspit, ovvero Paula Ruiz, per aver realizzato un comparto musicale meraviglioso; ogni singola nota ci ha rapito e ha arricchito tutte le storie in modo magico. Anche l'aspetto grafico si è rivelato gradevole: le ambientazioni sono semplici ma suggestive e sono riuscite a farci immergere nella storia senza alcuna distrazione.

Insomma, Essays on Empathy è una piacevole scoperta che ci ha permesso di vivere la crescita narrativa dello studio indie spagnolo. Questi giochi sono stati realizzati in pochissime ore e, nonostante l'abbondanza di sbavature assolutamente normali, è stata comunque una bella esperienza. Deconstructeam è in grado di realizzare titoli fortemente introspettivi e, soprattutto, capaci di denunciare comportamenti deleteri e purtroppo tuttora esistenti. Il nostro voto, quindi, è penalizzato esclusivamente dal comparto tecnico, dato che possiede delle lacune impossibili da accantonare.

Dal punto di vista emotivo, invece, possiamo dirvi che ogni singolo gioco è stato in grado di emozionarci, seppur in modo diverso e unico. Le storie raccontate da questo trio lasciano trasparire le loro emozioni, e al giorno d'oggi è una sfaccettatura davvero rara e speciale. Siamo curiosi di osservare ulteriormente la loro crescita e, soprattutto, di provare i loro prossimi lavori: siamo certi che con le rifiniture necessarie potranno lasciarci senza parole.

6 / 10
Avatar di Stefania Netti
Stefania Netti: Classe 1995, Stefania ama follemente qualsiasi videogioco dalla trama coinvolgente, non a caso si definisce una “cacciatrice di emozioni”. Nella sua lista non possono mancare le avventure grafiche e, tra una sessione e l’altra di gaming, coccola i suoi gatti.

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