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Esclusivo: The House of the Dead: Overkill

Proiettili e cervelli che schizzano.

Se se proprio siete ancora convinti di finire Overkill a occhi chiusi ecco una proposta per i palati più fini: quelli che da piccoli hanno cominciato con Duck Hunt e ancora non hanno mollato la Light Gun, una volta terminato lo Story Mode, potranno accedere alla modalità Director’s Cut al cui confronto tutto sembra solo un riscaldamento prepartita. Questa modalità, che di fatto raddoppia la longevità del titolo, è un gioco completamente nuovo con sezioni aggiuntive, strade differenti, nemici più duri a morire e solo tre vite a disposizione. Ancora non vi basta? Allora sul piatto mettiamo anche tre minigiochi per il multiplayer a quattro giocatori, tutta la modalità principale giocabile in cooperativa e una modalità a due pistole (terribilmente tamarra e divertente), sbloccabile se terminando anche la Director’s Cut. Niente male per un "semplice" shooter su binari che sa di retro.

Il sistema di combo è in grado di rendervi suoi schiavi in poco tempo, soprattutto dopo aver familiarizzato con i pattern di movimento dei mostri. I moltiplicatori della combo vengono rappresentati dal tamburo di una pistola che si riempie sempre di più ogni colpo consecutivo (soprattutto quelli alla testa). Una volta riempito un tamburo si passa al livello successivo, su su fino al livello "Goregasm", dove ogni testa "scoppiata" varrà 1000 punti. Un sistema semplice ma che fa emergere anche uno difetti del gioco: il bilanciamento delle armi.

Non sappiamo perchè, ma ci è venuto in mente Resident Evil: Umbrella Chronicles ...

Tutto l'arsenale a vostra disposizione sarà divertente da usare, ma mentre le armi più grosse e lente offriranno una maggior precisione, il fucile d’assalto e la SMG vi garantiranno un'ottima copertura ed il piacere di sparare come pazzi a tutto quello che si muove impedendovi però di fatto la possibilità di accumulare combo, vista l'alta probabilità di mancare il bersaglio sparando centinaia di proiettili al minuto senza un perchè. Se andate alla ricerca del perfect score, dopo averle provate tutte, vi ritroverete ad usare la pistola iniziale o il fucile a pompa che è decisamente efficace, anche troppo. Vi dimenticherete in fretta dei grossi calibri a disposizione fino a che non incontrerete uno dei boss, che rappresentano il secondo difetto di Overkill.

Un grande classico ritorna su Wii e nonostante la formula vetusta, funziona per una serie di accorgimenti intelligenti da parte del team di sviluppo.

Questi infatti non sono "gratificanti" in termini di "ricompense" offerte e non sono neppure sistemati con un criterio di difficoltà progressiva. I primi due sono decisamente più tosti dei loro successori. Questo passo falso combinato con i problemi di bilanciamento di cui sopra ed uno stile che alla lunga può anche stancare (perchè non è detto che tutti gradiscano una overdose di battutacce e citazioni da letteratura pulp), può portare a situazioni di gioco meno esaltanti. Non è un grosso difetto ma è reso leggermente più evidente dalla qualità complessiva del titolo che rimane decisamente molto alta, sorprendentemente per un prodotto dalla struttura così semplice e limitata.

Headstrong ha creato un software di grande valore: curato, generoso, dotato di una direzione artistica impeccabile e fin troppo longevo e ultraviolento (che non guasta mai). A voi non resta che fare il pieno di munizioni e di battutacce e buttarvi nella mischia, qualora lo vogliate!

8 / 10