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Cooler Master Octane Gaming Gear Combo - recensione

Un kit interessante per chi vuole risparmiare su mouse e tastiera.

Quando ci si avvicina al mondo dei personal computer, in genere mouse e tastiera non sono mai particolarmente in alto nella lista delle priorità di chi prepara una postazione per giocare. Scheda video e processore hanno la precedenza e solo in un secondo momento ci si concentra sulle periferiche e gli altri accessori.

Cooler Master ha realizzato un'interessante bundle contenente mouse e tastiera proprio per questa tipologia di utenti, ovvero chi comincia a muovere i primi passi nel mondo del gaming. Soprattutto vuole farlo spendendo il meno possibile ma avendo a disposizione hardware in grado di venirgli incontro nelle sue esigenze di gioco e lavoro.

Si tratta del Cooler Master Octane Gaming Gear Combo, un kit che propone in un'unica soluzione tastiera MB7C e mouse MS35. Si tratta di un coordinato abbastanza piacevole in termini estetici che vede nell'uso delle stesse plastiche e di un design similare per entrambi gli elementi una scelta interessante per chi apprezzi "il coordinato" tra mouse e tastiera. L'estetica della tastiera non è male, con linee angolari ed aggressive per la tastiera mentre il mouse è sicuramente più gradevole, con una forma che ricorda molto da vicino quella del Taipan di Razer.

La MB7C in tutto il suo splendore (retroilluminato). La linea è volutamente aggressiva, soprattutto grazie alle scanalature laterali.

Per quanto riguarda la tastiera, non siamo di fronte a un carro armato per robustezza perché si tratta di normale ABS che si flette abbastanza quando preso lateralmente, ma il peso è discreto e la stabilità buona grazie a una valida piedinatura. I tasti sono in plastica opaca e rispondono bene alla retroilluminazione regolabile tra sette colori predefiniti, gli stessi del mouse.

Il layout è Italiano a 104 tasti: oltre a quelli standard sono presenti anche sei tasti funzione per il controllo dei dispositivi multimediali e null'altro. Tutte le funzioni importanti sono infatti gestite tramite la pressione simultanea dei tasti funzione: il più utile è sicuramente la possibilità di bloccare il tasto Windows o l'intera tastiera, cui si aggiunge la possibilità di alternare le sette retroilluminazioni reimpostate di cui è possibile modificare l'intensità o spegnerla del tutto o alternare l'illuminazione fissa alla pulsazione.

La MB7C è una tastiera a membrana con attuatori 'rubber dome' e come reattività agli input si è confermata un ottimo compromesso per chi non abbia solo il gioco come obiettivo primario ma anche una digitazione prolungata. L'attivazione è buona ma non allo stesso livello di una tastiera meccanica, ma nel complesso la digitazione è più che discreta per il confort è garantito anche da una certa silenziosità di fondo che rende le sessioni di lavoro e gioco piuttosto piacevoli.

Le plastiche sono al risparmio ma l'abbondanza di ABS fa pensare a una certa resistenza nel tempo. I tasti 'rubber dome' sono un buon compromesso tra efficienza ed ergonomia.

Abbiamo provato a pestare duro con Battlefield 4, Far Cry 4 e Alien Isolation e anche in questo caso il responso è stato piuttosto valido, soprattutto grazie al feeling dei tasti sempre piuttosto efficienti. L'impressione è che la finitura opaca della superficie richiederà qualche tempo prima di decolorarsi ma prima o poi inizierà a mostrare i segni del tempo.

L'altro contenuto importante riguarda l'antighosting, ovvero il sistema di protezione dalla pressione simultanea accidentale di più tasti che in una sessione di gioco molto intensa può risultare problematico. La MB7C lo implementa solo per i tasti di uso comune per il gioco come WASD e molti di quelli che gli sono intorno. Dopo aver intenzionalmente premuto ripetutamente quelli "protetti" e quelli non gestiti, possiamo confermare che il sistema funziona e svolge bene il proprio lavoro e compone il quadro di una tastiera spartana nei materiali e limitata a poche funzioni ma gradevole nell'estetica, per merito di una retroilluminazione abbastanza accattivante nell'uso notturno. L'assenza di un software di configurazione ed eventuali funzioni macro si fa sentire ma per chi è agli inizi difficilmente va oltre un normale plug-and-play, può effettivamente bastare.

Passando al mouse non abbiamo avuto particolari sorprese: la forma è quella tipica dei palmgrip vista la lunghezza, larghezza e profilo abbastanza ribassato. Per lunghezza e dimensioni laterali si parla comunque di dimensioni notevoli che ne fanno un mouse adatto a chi ha mani di dimensioni medio-grandi.

L'estetica del MS35 ricorda molto quella del Taipan di Razer: l'ergonomia è buona per tutti gli utenti.

Il sensore ottico è il collaudato Avago 3050 che permette quattro step di sensibilità (500, 1000, 2000, 3500) alternabili usando il primo pulsante dorsale, mentre il secondo permette di attivare i vari colori i cui profili sono identici, come intensità di base, a quelli della tastiera. I due scatti nella parte alta riflettono infatti la retroilluminazione del mouse, mentre la rotellina centrale è solo bianca, con il riflesso che passa attraverso due griglie frontali come fossero una sorta di fanali.

L'MS35 è un mouse perfettamente simmetrico e può essere usato tranquillamente anche dai mancini: purtroppo i due tasti extra sono disponibili solo sul lato destro e questo significa che unicamente i destrorsi potranno usarlo al massimo delle sue possibilità. La reattività di questi due pulsanti non è eccezionale perché affondano molto nel recesso dando una sensazione di scarsa resistenza, ma servono abbastanza bene alle necessità dell'utente medio.

Decisamente migliore è il feeling dei due tasti dorsali principali, veloci e molto reattivi. La gomma della rotella non è granché ma lo scorrimento è discreto e permette di lavorare con buona precisione su browser e fogli di lavoro in generale. La stabilità in appoggio infine è garantita da tre ampi pad in teflon nella parte inferiore.

In blu i tasti con protezione antighosting, un layout ideale a coprire le necessità di chi usa WASD e le frecce direzionali per giocare.

Nell'uso il mouse ci è sembrato complessivamente buono: i materiali non sono raffinatissimi ma funzionali e l'ergonomia è adatta a un gran numero di possibili utilizzatori; la precisione è buona ai bassi e medi regimi, ma le limitazioni del sensore a 3500 DPI non lo rendono sicuramente un prodotto per gli 'highsenser' più sfrenati.

Per la vasta fascia di pubblico entry level che annovera la categoria di utenti che raramente si spinge oltre i 2000 DPI, è comunque un buon mouse che difficilmente farà rimpiangere prodotti di fascia molto più alta. Peccato anche in questo caso per la mancanza del software di configurazione che come nel caso della tastiera è assente, e quindi non permette di salvare profili diverse da quelle standard, a tutto beneficio di un plug-and-play a tutti gli effetti.

Tutte le limitazioni di cui abbiamo parlato vengono ampiamente ridimensionate (e fanno assumere il giusto valore ai pregi, che non sono pochi per entrambi i prodotti) dal prezzo di vendita del kit, che sul sito ufficiale di Cooler Master e tutti gli store online non supera i 50 Euro. Un ottimo affare che lascerà indifferenti i giocatori con una capacità di spesa maggiore, ma che non mancherà di suscitare parecchio interesse da parte della stragrande maggioranza del pubblico.

8 / 10