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Disgaea 6: Defiance of Destiny - recensione

Ritorniamo nel Netherworld su Switch!

La serie Disgaea non ha certo bisogno di presentazioni. È iniziata nel 2003 su PlayStation 2 con Disgaea: Hour of Darkness, gioco di ruolo tattico realizzato dall'esperto sviluppatore di genere Nippon Ichi, il cui grande successo ha spinto i publisher Atlus e NIS America a produrre tanti nuovi episodi principali e spin-off.

Nel corso delle due passati decadi sono stati una ventina i videogiochi della serie Disgaea che sono passati per diverse generazioni di console fisse e portatili PlayStation e Nintendo, fino ad arrivare oggi a Disgaea 6: Defiance of Destiny, nuovo episodio in uscita esclusiva su Nintendo Switch.

I giochi della serie Disgaea hanno da sempre la stessa struttura ed elementi chiave simili, volta dopo volta introducendo qualche novità di gameplay e storie inedite ma ambientate sempre nel Netherworld, un universo parallelo infestato dai demoni in cui le leggi canoniche sono sovvertite.

La serie Disgaea è progettata per i puristi del genere RPG tattico a turni, che ha conquistato il grande pubblico con titoli come Ogre Battle e spin-off di serie classiche come Final Fantasy Tactics, Suikoden Tactics.

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Un genere che ha dimostrato di avere ancora successo tra il pubblico nonostante l'evoluzione della complessità grafica dei mondi tridimensionali e dei cambiamenti nelle esigenze del pubblico. Tuttavia se gli RPG classici hanno quasi tutti abbandonato i turni in favore dell'approccio action in tempo reale, i tattici sono rimasti più fedeli ai propri canoni, presentando una curva di evoluzione meno marcata.

In Disgaea 6 il protagonista del gioco è Zed, uno zombie presuntuoso che sta nella parte più bassa della classe sociale del Netherworld insieme con sua sorella Biecko. Ma Zed non ci sta, vuole scalare tutte le classi sociali e dei lottatori e arrivare a scagliare colpi da 99.999.999.999 hit point e sconfiggere così il God of Destruction. Per riuscire in quest'impresa Zed allestirà un party di tantissimi guerrieri di svariate classi, avvalendosi di tecniche speciali, poteri sovrannaturali, equipaggiamenti eccezionali e tecniche e abilità di vario tipo, che andrà imparando strada facendo, diventando sempre più potente.

I dialoghi di Disgaea 6: Defiance of Destiny sono molto frequenti, ben articolati e ben recitati. Umorismo, cinismo e irriverenza sono alla base di tutte le battute che alleati e i villain si scambiano puntualmente prima, durante e dopo le battaglie, dipanando la storia che il giocatore andrà scoprendo via via che sarà sempre colma di colpi di scena, mantenendo viva l'attenzione. Zed ed il suo pet companion Cerberus non faranno altro che punzecchiarsi rendendo l'atmosfera decisamente frivola e leggera.

Tuttavia il punto focale di Disgaea è sempre stato (e neanche il sesto capitolo fa eccezione) il combattimento. Combattimento che si svolge su arene isometriche a scacchiera, nelle quali i giocatori possono muoversi a turni seguendo le specifiche della propria classe personaggio, per poi attaccare, difendere, lanciare incantesimi o abilità speciali e collaborare al meglio per sconfiggere i nemici sul campo.

Accerchiare i nemici permette di scatenere potenti team attack.

I membri del party possono eseguire varie azioni come lanciare o sollevare blocchi e alleati, eseguire combo e attacchi di gruppo. Tutto questo dà a ogni battaglia un'ulteriore componente tattica che andrà a differenziare ogni scontro, rendendolo spesso unico. L'approccio sul campo di battaglia è quindi fondamentale, anche perché strada facendo troveremo arene piene zeppe di elementi modificanti come i Geo-Panels, ovvero blocchi di colore differente cui corrispondono bonus/malus di vario tipo sia per gli alleati che per i nemici.

Tra gli elementi già noti ritorna il Dark Assembly, che altro non è se non un senato composto da demoni per demoni, un luogo in cui potremo fare le più sconcertanti richieste: la cosa bella è che se il comitato rifiuta di accontentarci, potremo fargli cambiare idea con la forza. Ritroviamo anche le Evilities, ovvero abilità particolari che possono essere sbloccate, acquisite e anche potenziate, lo skill shop e l'Item Shop, dove oggetti possono essere persino livellati.

Volete più personaggi? No problem, tramite lo Squad Shop potrete acquistare nuovi alleati e rendere il vostro party più numeroso, forte e vario, sfruttando le numerose classi personaggio disponibili, comprese quelle inedite tutte da esplorare.

Per quanto riguarda invece le novità del sistema di combattimento, ce ne sono parecchie e sono decisamente interessanti. Quella che spicca maggiormente è sicuramente la Super Reincarnation. Questa consente a Zed e ai suoi amici di diventare ogni volta più forti attraverso la morte. In pratica, ogni volta che si viene sconfitti dal Lord of Destruction, è possibile reincarnarsi in un altro Netherworld mantenendo le abilità e le statistiche ottenute precedentemente, a patto di ripartire dal livello 1.

La nuova grafica con poligoni 3D e personaggi super-deformed è azzeccata, ma spiccano i fondali scarni.

In questo modo, però, ogni volta che ci si reincarna si diventa più potenti, ed il nuovo livello 1 sarà decisamente più forte, permettendoci di raggiungere nuove vette di potenza e di attacco, così da arrivare a infrangere il muro dell'hit da 9999. Inoltre, la Super Reincarnation ci darà del Karma, che potremo utilizzare per migliorare ulteriormente statistiche e abilità, anche quelle che normalmente non vengono potenziate, come ad esempio la capacità di contrattacco.

Nuovo è pure il Juice Shop, che ci permette di scambiare i punti esperienza ottenuti con il potenziamento del livello di ciascun personaggio o delle sue singole abilità. In tal senso questo funziona alla perfezione in tandem con altri elementi di nuova introduzione, ovvero l'Auto-Battle, l'Auto-Repeat e la modalità accelerata. Queste tre opzioni sono perfette per livellare, in quanto permettono di ripetere all'infinito e senza alcun intervento da parte del giocatore, una battaglia, una missione o una quest, rendendo più vivido e raggiungibile il sogno del livello 99.999.999.

Lasciar gestire tutto all'AI è però una mossa azzardata in un GdR tattico, e così ci viene incontro un'altra novità introdotta, ovvero la Demoniac Intelligence. Essa permette d'impostare le skill da utilizzare in battaglia, in modo da rendere la CPU meno "stupida" e prevedibile, visto che altrimenti finirebbe per eseguire solo attacchi semplici e non sfruttare combo e attacchi di squadra.

Ci sono quindi molti modi per livellare e diventare più forti, cosa indispensabile per proseguire nei capitoli più avanzati (infatti ad esempio c'è un salto netto di difficoltà tra il primo e il secondo capitolo che ci costringerà a livellare), e uno di questi è l'Item World. Si tratta di una serie di dungeon generati proceduralmente, in cui a ogni piano pulito l'oggetto viene livellato. Inizialmente è possibile schierare solo tre alleati, ma tramite lo Squad Shop se ne possono schierare fino a nove, aggiungendone uno a ogni piano superato.

La base è il nostro hub. Qui potremo scegliere a quale attività dedicarci, battaglie e quest da affrontare o potenziare il team tramite i vari NPC.

Insomma, le novità allettanti sul fronte gameplay sono tante e mirano a svecchiare la classica formula, ma Disgaea 6 ne introduce di importanti anche dal punto di vista tecnico. Dopo tantissimi anni, e diremmo finalmente!, i modelli dei personaggi passano dai classici sprite bidimensionali ai poligoni tridimensionali, con uno stile super-deformed che ben si sposa con la scarsa complessità delle texture. Una novità che in molti attendevano ma che è stata introdotta non in modo indolore. Il gioco offre tre modalità di rendering: bilanciato, grafica e performance.

Si può dire che nessuna di esse sia perfetta ma quella grafica è veramente sconsigliabile: applica un filtro anti-aliasing ai poligoni e aumenta visibilmente la risoluzione, ma il frame-rate scende vertiginosamente sotto la soglia dei 20fps, rendendo talvolta le cose complicate, specialmente nella base.

Decisamente meglio si comporta la modalità bilanciata che mira ai 30fps trovando un buon compromesso tra fluidità e risoluzione (dinamica). Infine, la modalità performance punta e raggiunge i 60fps, sacrificando però la fedeltà grafica, al punto che diventa sconsigliabile in modalità portatile, visto che si fatica un po' a distinguere le varie unità. Si comporta decisamente meglio se giocate su TV di grandi dimensioni.

La build che abbiamo testato in fase di recensione è la 1.2, che migliorava la situazione rispetto alle precedenti, e la 1.3 che è in arrivo dovrebbe sistemare ulteriormente le cose, quindi siamo fiduciosi da questo punto di vista. La colonna sonora invece è ben riuscita e si unisce molto bene al parlato e agli effetti sonori. Non è memorabile come quella di altri jRPG ben più blasonati e difficilmente vi rimarrà impressa, il che non è un bene ma nemmeno un male.

Converrà fare saltuari salti ai vari shop per non soccombere negli scontri che la storia ci mette di fronte.

Siamo giunti ora al momento di tirare le somme. Disgaea 6: Defiance of Destiny rappresenta finalmente un nuovo capitolo dopo ben sei anni, se consideriamo che le precedenti release erano porting o versioni complete, e ci voleva per un franchise che ha piazzato 4,5 milioni di copie.

Gli appassionati della serie e dei jRPG avranno di che sfregarsi le mani. C'è tantissimo da fare in questo gioco, specialmente per quanto riguarda la gestione dei personaggi, delle skill e dei potenziamenti, ovvero gli elementi chiave di un vero gioco di ruolo classico. Passerete ore vagando tra i menu di statistiche, equipaggiamento e shop. D'altro canto l'introduzione delle battaglie automatiche, velocizzate e ripetibili, stendono il tappeto rosso ai nuovi giocatori e ai casual, rendendo il livellare meno traumatico e frustrante per i giocatori meno navigati.

Disgaea 6 è inoltre una nuova release in esclusiva per Switch che arriva in un periodo di stanca per la console di Nintendo. Ed è un gioco che si presta perfettamente a questa macchina. Lo stile grafico leggero e la modalità performance aiutano parecchio la durata della batteria, ed il software sembra ben ottimizzato per la nuova versione della console standard e per lo Switch Lite.

Non possiamo quindi che consigliarlo agli amanti della serie e dei jRPG, ma anche a chi volesse provare questo mondo per la prima volta. Il gioco non è perfetto, specialmente dal punto di vista tecnico, ma lo si può perdonare a un titolo che non fa della grafica il suo selling point.

8 / 10