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Godzilla II King of The Monsters - recensione

Mostri alpha a confronto.

Vogliamo smettere di preoccuparci della Grande Finanza, dei cambiamenti climatici, della povertà, del cancro, della solitudine e via enumerando i molti timori che ci attanagliano ogni giorno?

Sì, possiamo, condensando ogni terrore nei giganteschi mostri distruttori che, vomitati dalle viscere della terra, lottano per sopraffarsi a vicenda e intanto riducono in briciole il nostro sempre meno amato pianeta.

E chi potrà mai opporsi (animato da misteriosi, benevoli intenti) se non il mitico Godzilla, quello per il quale le dimensioni contano eccome? Dal lontano 1954, uno dei mostri kaijū più famosi torna ancora una volta sui grandissimi schermi, da cui strabordare dopo il trattamento di Roland Emmerich nel 1998 e il reboot diretto da Gareth Edwards nel 2014, di cui questo Godzilla II King of The Monsters è il sequel. E come fare il sequel di un film sui mostruosi e giganteschi kaijū? Con più kaijū, più grossi e più feroci!

Siamo a 5 anni dalla distruzione di San Francisco narrata nel film precedente e l'agenzia Monarch è chiamata a rispondere in tribunale dei suoi discutibili progetti. Ma c'è qualcuno che ne ha di più discutibili ancora, gente animata da istanze ecologiste un tantino eccessive, in una deriva "virtuosa" alla Thanos, tanto per intenderci. Del resto la strada per l'Inferno è lastricata di buone intenzioni.

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Quindi inesorabilmente vedremo arrivare sempre i mostri, nuovi mostri, sempre più mostri, mentre gli umani litigano e pasticciano, arrivando sull'orlo della distruzione totale. Ma, sorpresa, i mostri non sono dei cattivoni, loro arrivano per "erase and rewind", per rimediare alle (quelle sì) mostruose conseguenze delle gesta umane. E c'è il solito scienziato folle (illuso più che folle e di più non possiamo dire per non spoilerare) convinto fermamente che dalle macerie nascono i fiori, specie se le rovine le ha prodotte una di queste mitiche creature.

Che sono tutte qui, sul nostro amato pianeta, sepolte sotto qualche catena montuosa, dentro qualche vulcano, in qualche fossa sottomarina, in luoghi segreti tutti monitorati dalla Monarch, organizzazione "cripto-zoologica" che ci sentiamo di segnalare come degna di maggiore controllo governativo. In mezzo, tanto per aggiungere un po' di pathos (vana speranza), c'è la triste vicenda di una famigliola devastata da un lutto conseguente la prima distruzione, in cui padre e madre sono a loro volta coinvolti con la Monarch.

Pochi film come questo Godzilla II richiedono, esigono la sospensione dell'incredulità, che con spirito fanciullesco spesso accordiamo alle spettacolari fiabe d'azione che il cinema di puro intrattenimento ci offre periodicamente. Ma questa volta anche lo spettatore dall'animo più conciliante faticherà a non fare pesante sarcasmo su una sceneggiatura davvero folle, che inanella un'infinita serie di passaggi illogici, di svolte assurde, di dettagli risibili.

King Ghidorah, l'Idra del nuovo millennio.

Siamo però nel campo dei film di mostroni mostruosi, nello stile dei prodotti Toho, con contese fra creature gigantesche per la cui creazione agli artisti della CG sarà stato chiesto "di tutto, di più!", e poi ancora un po'. E allora come andare per il sottile? Questo è la versione del nuovo millennio, super-enhanced, di quegli elementari prodotti d'intrattenimento con assurde creature animate all'epoca da effetti speciali teneramente artigianali. Potevamo quindi aspettarci delle finezze narrative? No, ma noi un po' ci speriamo sempre.

I mostri, come dichiarato dalla produzione, sono 17 ma se ne vedono bene soprattutto 4 e alcuni altri solo più velocemente. A dominare lo schermo sono ovviamente Godzilla, mostrone un po' panciuto, nutrito a botte di energia nucleare, che non è ben chiaro perché si ostini a prendere le parti della razza umana, e il Maschio Alfa nuovo di zecca, che gli contende il primato, Ghidorah.

Il progetto, che fa parte del nuovo MonsterVerse di Warner, dopo il Godzilla di Gareth Edwards e Kong: Skull Island, è stato affidato a Michael Dougherty (Krampus), responsabile (in tono accusatorio) della sceneggiatura, scritta insieme a Zach Shields, che è al lavoro anche su Godzilla vs Kong, il che un po' ci preoccupa.

Godzilla, altri mostri e grattacieli da devastare: un classico.

Il cast è mica male ma è del tutto sprecato, viste le poche espressioni richieste e la scarsità di dialoghi. Oltre ad attori noti come Vera Farmiga, Kyle Chandler, Charles Dance, Ken Watanabe, Sally Hawkins, David Strathairn e Zhang Ziyi, ritroviamo con piacere tante facce note da serie TV, con in testa Millie Bobby Brown, eroina di Stranger Things, Thomas Middleditch, la simpatica star di Silicon Valley e lo "storico" Bradley Whitford.

Però, lasciatecelo dire, due ore e passa (tocca sorbirsi tutti i titoli di coda perché c'è l'immancabile scena aggiuntiva) sono un po' troppe se sono composte quasi esclusivamente da ruggiti, stridii e barriti mescolati a clangori di varia natura, esplosioni esagerate, spari, urla, crolli e schianti, mentre in ambientazioni quasi sempre buie e piovose, o comunque con l'acqua di mezzo, avvengono sfracelli cosmici fra uomini e mostri e fra mostri e mostri.

Nel frattempo gli umani, penalizzati dalla sceneggiatura esattamente come nel primo capitolo, fanno cose insensate, prendendo decisioni a contraddittorie, e si spostano in ogni angolo del pianeta a velocità sovrumana, intrattenendosi oltre ogni limite di umana incolumità al margine di apocalittiche distruzioni, e via enumerando. Non mancano i soliti Valori (con la maiuscola) quali eroismo, dedizione e sacrificio, patria e famiglia, mentre dagli scienziati mi guardi iddio, e dai militari pure.

Quanto sono piccoli e fragili gli umani...

Certo, come dicevamo per John Wick 3, basta sapere a cosa si va incontro. Se nostalgici dei ricordi della vostra infanzia volete vedere un film di mostroni super-giganteschi che strepitano e lottano per due ore, sfracellando città, Godzilla II è il vostro film, che infatti in quei momenti trova la sua ragione d'essere, raggiungendo probabilmente un record. Perché le dimensioni contano.