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King's Bounty: Armored Princess

Novelle Giovanna d'Arco cercasi.

Vostro scopo sarà quindi di vagare per le lande sterminate di un mondo che richiede il vostro intervento salvifico, alternando sessioni di semplice avventura ad altre dove, a seguito di un incontro/scontro con un nemico darete il via a ragionate battaglie a colpi di zombie, pirati e chi più ne più ne metta.

Particolare importanza in tutto questo verrà investita dall'aspetto economico, in quanto sarà attraverso le elargizioni di denaro che potrete ingrossare le fila del vostro esercito, spesso seriamente messo alla prova da battaglie che non avevate certamente intenzione di combattere. Pianificare attentamente i vostri movimenti e l'utilizzo delle vostre truppe si rivelerà così ben presto come l'unica chiave di volta per uscire vittoriosi dalle vostre peripezie.

La parola d'ordine rimarrà sempre e comunque l'accessibilità, aspetto che Armored Princess offre a piene mani, con tutte le spiegazioni necessarie a padroneggiare appieno le meccaniche di gioco illustrate in maniera esauriente e per tutta la durata dell'esperienza: anche in questo caso, il lavoro di rifinitura portato avanti ha dato i suoi frutti in maniera visibile, soprattutto nei piccoli particolari che come ben sappiamo alla fine fanno la differenza.

Il tratto distintivo di questo episodio è però non tanto il gameplay fine a se stesso quanto probabilmente l’ironia con la quale è stata confezionato ogni aspetto del gioco, a discapito della scarsa originalità nella trama che affliggeva il primo capitolo: gli scontri fra personaggi improbabili che solo nel magico mondo di Teana hanno modo di incontrarsi e i dialoghi intrisi di quella comicità che solo i traduttori riescono a dare, rendono infatti il tutto particolarmente godibile per l’intera durata dell’avventura il che è un buon punto a favore dell’acquisto di questo titolo. Peccato che gran parte del divertimento venga divulgato solo attraverso righe e righe di testo, in maniera simile al più confusionario ma altrettanto valido Torchlight che ho avuto modo di provare in tempi recenti. Ogni grado di interazione viene quindi vagliato sotto la dannata scura della rigidità che alla lunga rischia di far perdere quella brillantezza che però difficilmente non potrete vedere.

I colori sgargianti sembrano essere tornati di moda nei mondi fantasy videoludici.

Preso comunque atto della cosa non si può far a meno di riscontrare che immergersi in paesaggi tanto ampi quanto curati, è una gioia per tutti gli “amanti” del bello e il grado di dettaglio con il quale sono tratteggiati i vari ambienti che vi troverete a incontrare non può che rendere merito al lavoro fatto a monte dalla casa russa. Un mondo concreto e ricco di quella vivacità che solo i grandi riescono a donare.

Il voto finale è dato pertanto con l’occhio di chi giudica King’s Bounty senza pensare in modo vincolante a quanto c'è stato prima o a quanto verrà poi. Prendetela quindi come una valutazione “secca” delle potenzialità e delle qualità di un gioco tanto unico quanto collaudato: se non avete mai avuto di provare nessun King’s Bounty, il consiglio più corretto è di partire dal titolo originale che verosimilmente dovreste poter trovare a un prezzo più economico, ma in ogni caso non disdegnate a priori questo acquisto.

Per tutti i non neofiti promuovere questa ex espansione, cresciuta al punto da reggersi sulle proprie gambe, può essere di contro considerato come un atto d’amore, ma credetemi non lo è. Se avete già provato il primo e fate parte del popolo videoludico che dice “ancora, ancora e ancora”, farete bene infatti a farci più di un pensierino. Se volete invece farvi particolarmente del bene, recuperate anche l’originale degli anni ’90 e poi tornate da queste parti per vedere quanto il mondo cambi, ma in fondo rimanga sempre lo stesso.

8 / 10