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Monitor NZXT Canvas 320 recensione, NZXT fa il suo debutto nell’ambito monitor

27 pollici o 34 pollici? Piatto o curvo?

Recentemente NZXT ha dato inizio ad un processo interno molto importante per quanto concerne le componenti di propria produzione: creare tutto l’hardware necessario per una postazione da gaming o da lavoro. In tempi recentissimi abbiamo visto approdare sul mercato non solo prodotti proprietari come dissipatori, alimentatori e schede madri ma anche accessori esterni al mero PC come microfoni, tastiere, mouse ed anche una scheda di acquisizione. Mancava solo un piccolo tassello per poter avere una configurazione completa siglata NZXT e la compagnia americana non ha tardato molto ad introdurre anche i suoi primi due monitor: Canvas 27Q e Canvas 32Q Curved.

Il primo si presenta come un QHD a schermo piatto da 27 pollici mentre il secondo sfoggia i suoi 32 pollici abbinati ad un pannello curvo di cui potete trovare le specifiche tecniche qui. Abbiamo avuto la possibilità di testare quest’ultimo, ammirandone i tratti estetici, la solidità dei materiali e la prestazione con giochi e contenuti multimediali.

Il monitor a nostra disposizione è arrivato in colorazione bianca, ma lo troverete disponibile anche in nero ed un mix tra il bianco e nero, i due colori che contraddistinguono il brand in ogni suo componente. Il Canvas riesce sicuramente ad attirare l’attenzione una volta posizionato sulla scrivania, non solo per le dimensioni importanti che un 32 pollici impone ma anche per il design di questo nuovo prodotto.

I 32 pollici del Canvas 320 sanno sicuramente attirare l’attenzione una volta posizionato sulla scrivania ma nonostante le importati dimensioni il montaggio è semplice e veloce.

La base di plastica dura si differenzia da qualsiasi altro monitor da gaming al momento sul mercato, non montando alcun tipo di piedino ma con un solido blocco rettangolare unico, liscio e privo di loghi di sorta. Il braccio invece, acquistabile separatamente se volete risparmiare qualche euro sul costo totale affidandovi ad un braccio già di vostra proprietà, presenta una fessura per metà della sua lunghezza (ideata per una buona gestione dei cavi) per poi dare spazio ad alcuni fori per tutto il resto del supporto.

Seppur la base rispecchi il concetto minimalista che da sempre contraddistingue NZXT, questa occupa una consistente area sulla superficie di lavoro richiedendo davvero molto spazio di fronte a sé, obbligando a tenere la tastiera ad esempio, lontana dal monitor stesso. D’altro canto, garantisce una solidità e robustezza ineguagliabile, inamovibile nella sua posizione anche in caso di piccoli urti con il pannello e nessuna oscillazione.

Sulla scocca posteriore, troviamo tutti gli ingressi per la connettività: due HDMI 2.0, una DisplayPort 1.2, due USB-A 3.0, una USB-B 3.0, una USB-C (DisplayPort) e un jack audio da 3,5 mm. Anche in questo caso non vi sono modifiche all’ormai configurazione consueta per i monitor recenti. Ovviamente questo tipo di predisposizione strizza l’occhio ai giocatori PC, un chiaro segnale di come NZXT si concentri prevalentemente sul creare un ecosistema a 360 gradi, studiato attentamente anche per l’utenza PC più attenta al dettaglio.

Entrambi i due nuovi schermi NZXT mantengono le tradizionali colorazioni in nero e bianco opaco o un mix tra i due.

Da lodare inoltre la scelta dell’azienda di vendere il Canvas 320, ma anche la versione piatta da 27 pollici, letteralmente “a pezzi”. Sul sito NZXT o in quelli dei rivenditori autorizzati, troverete dunque il pannello venduto singolarmente, lasciando la scelta al consumatore finale se aggiungervi il supporto classico o optare per un braccio unico o doppio da fissare alla scrivania. In questo mondo, non solo si ha piena libertà di configurazione ma potrete risparmiare qualche euro a fronte di una spesa di base non proprio leggera.

Il Canvas da 27 pollici viene venduto infatti ad un prezzo di 409€ senza supporto mentre la versione da noi testata a 499€ a cui aggiungere, rispettivamente, 40€ o 50€ per il supporto. A giustificare un tale prezzo, il nuovo arrivato di casa NZXT propone una configurazione QHD (2560x1440) con una frequenza di aggiornamento a 165Hz, tempi di risposta di 1 ms e HDR10. Tali prestazioni sono molto comuni al momento sul mercato e possiamo affermare senza alcun dubbio che rientrano in uno standard già raggiunto nell’ambito dei monitor da gaming.

Sul fronte console rimaniamo ancora un passo indietro, in quanto le prese HDMI presenti sulla scocca posteriore sono di tipo HDMI 2.0, un formato che non permette di sfruttare al meglio le caratteristiche di Playstation 5 e Xbox Series X o S. Ma vi è anche un ulteriore limitazione per chi volesse associare questo monitor al proprio PC: il Canvas, in ogni sua versione, non supporta il G-Sync ma solo AMD FreeSync Premium. Questo paletto imposto da NZXT potrebbe allontanare molti proprietari di schede grafiche NVIDIA, abituati alle ottime prestazioni offerte da tale tecnologia di sincronizzazione.

La grande base rettangolare, minimale ma al tempo stesso ingombrante, conferisce solidità e stabilità al prodotto, senza provocare oscillazione in caso di piccoli urti.

Ma come si comporta messo alla prova il Canvas 320? Abbiamo testato il monitor con giochi del calibro di Elden Ring, Call of Duty: Warzone e Forza Horizon 5, un mix di titoli in grado di sfidare le specifiche del nuovo arrivato di NZXT. Durante i nostri test, lo schermo si è comportato come ci aspettavamo, con una buona fluidità di immagine anche in assenza del G-Sync ed una gamma di colori e livello di contrasto in linea con le prestazioni di altri competitor a parità di specifiche. Come per altri prodotti, ad inficiare maggiormente la resa qualitativa è la bassa luminosità del pannello che rimane ancorato all’HDR10.

Seppur vero che per poter trovare una conta di nit maggiori dobbiamo ricercare prodotti il cui prezzo lievita di molto rispetto al Canvas 320 o addirittura passare direttamente alle TV degli ultimi due anni, questo standard, accoppiato all’assenza dell’HDMI 2.1, risulta quasi sorpassato. NZXT poteva sfruttare dunque l’occasione di distinguersi, come ha sempre fatto per il lato estetico e per un ottimo rapporto qualità prezzo sulle componenti PC, anche sulle specifiche tecniche.

Sicuramente interessante la decisione di mettere in vendita il Canvas a “pezzi”: in fase di acquisto potrete scegliere se comprare il solo pannello o il pacchetto completo con sostegno, oppure, con un braccio singolo o doppio da fissare alla scrivania.

L’approccio della compagnia americana ci è sembrato quindi piuttosto timido, piazzandosi in piena concorrenza nella fascia media dei monitor gaming quando, forte di un’ottima base, poteva tentare qualcosa di leggermente più innovativo e all’avanguardia in grado di impensierire la concorrenza. Intendiamoci, il Canvas 320 fa egregiamente quel che promette, ma le lacune che porta con sé potrebbero essere un punto decisamente a sfavore in termini di vendite globali.

NZXT però dimostra al tempo stesso di essere al passo con le esigenze dei consumatori, riversando una particolare attenzione verso i giocatori pronti a cavalcare le nuove mode e agli innovativi concept ideati per streamer, content creator e tutti gli appassionati del gaming PC. Avremmo voluto parlarvi di un monitor in grado di eccellere in ogni ambito, ma il Canvas 320 e la versione da 27 pollici sembrano essere un tiepido inizio di un futuro di periferiche proprietarie da tenere d’occhio.