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Mount & Blade: With Fire & Sword

Quando è meglio il due senza tre.

Anche l'inserimento, sulla carta sostanziale, della polvere da sparo nelle dinamiche dei combattimenti, spauracchio per chiunque sia vissuto di cappa e di spada negli episodi precedenti, non è capace di far fare al gioco quel salto di qualità che ci si aspetterebbe, non andando a modificare equilibri ampiamente rodati.

Stessa solfa per il comparto grafico, aspetto che si regge su un precario equilibrio fatto da piccoli miglioramenti (vedi la resa degli ambienti) e curiosi passi indietro, come nelle animazioni che accompagnano i combattimenti, spesso neanche troppo velatamente riciclate da Warband nonostante la loro qualità non eccelsa.

Capite bene quindi come il più grosso problema di With Fire & Sword non sia tanto da imputare a ciò che il gioco offre in senso assoluto, ovvero un titolo capace di adattarsi ai desideri del giocatore in maniera mirabile, quanto che se messo a paragone con i titoli precedenti non riesce a giustificare la propria esistenza.

I paesaggi del gioco beneficiano di tutta la varietà dello stile est-europeo.

Se consideriamo poi che il comparto multigiocatore, cuore pulsante dell'intera serie e arena dove è possibile mostrare con orgoglio il proprio livello di testosterone, non ha subito sostanziali modifiche, fatte salve le già citate armi con polvere da sparo e alcune interessanti aggiunte (minori) sul fronte degli assedi, la frittata è fatta.

A onor di cronaca segnaliamo comunque la possibilità di poter gestire in maniera più organizzata la proprie truppe guidandole all'assalto dei bastioni nemici, con alcune opzioni, come l'avvelenamento dei pozzi, che donano un minimo di freschezza ad un gameplay comunque solido come da tradizione.

I tempi di ricarica delle armi renderanno l'uso delle stesse alquanto critico.

Nota sconsolante finale, come se non bastasse quanto detto finora, la maggior parte (se non la totalità, salvo errori o modifiche dell'ultimo minuto) dei mod sviluppati per il capitolo precedente risultano inutilizzabili in With Fire & Sword, tagliando così le gambe ad un archivio di longevità pressochè infinito che si era costruito nel tempo.

Terza puntata di una serie che poteva essere considerata come uno dei titoli di maggior successo nel mondo indie, Mount & Blade soffre così inesorabilmente del passaggio del tempo e del suo riproporsi praticamente sempre uguale a se stesso.

Quelle magagne che anche le produzioni più blasonate soffrono quando raggiungono la periodicità vengono poi esasperate da un comparto tecnico appesantito dall'età e per una vitalità che sembra essere più di casa nel popolo dei modder che nella mente di chi concretamente ha sviluppato il gioco.

Il consiglio è pertanto quello di non prendere in considerazione With Fire & Sword se siete fortunati possessori di uno dei due predecessori, mentre valutate seriamente l'acquisto qualora siate ancora vergini alle dinamiche della serie, in quanto la qualità sottostante è comunque presente e il prezzo è sicuramente appetitoso a fronte della vagonata di divertimento che i neofiti non tarderanno ad apprezzare.

6 / 10