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Stacking

Tim Schafer colpisce ancora.

L'esperienza è inoltre impreziosita da una serie di piccole chicche che fanno senz'altro la felicità di molti di voi: una lunga serie di collezionabili, tra cui speciali set di bambole, tutti visionabili nel nascondiglio segreto di Charlie; gli "scherzetti" una serie di missioni secondarie, che contemplano cose come il prendere a schiaffi un certo numero di NPC; infine, pezzi di puzzle che saranno conquistati in automatico in base agli specifici approcci utilizzati per avanzare nella storia.

Insomma, considerata una longevità non eccelsa (difficilmente supererete le 5 ore di gioco), gli sviluppatori ci hanno fornito ulteriori spunti volti a rendere la nostra permanenza nel mondo di Stacking quanto più duratura possibile.

Al di là di quelli che sono i suoi innegabili pregi, l'ultima creazione di Double Fine non è però del tutto esente da difetti. Il gameplay, ad esempio, tende a perdere un po' del suo fascino con il passare delle ore: una volta passato lo stupore dei primi minuti, le possibilità di sfruttare le "abilità speciali" delle varie bambole risulta un po' troppo meccanica e prevedibile. Lo stesso dicesi per l'atmosfera generale, minata da una semplicità a tratti eccessiva.

Una volta compresa e padroneggiata al meglio la natura del prodotto e le sue dinamiche, non vi ritroverete mai di fronte a reali problemi, e anche se questo dovesse verificarsi, la presenza di un sistema di "suggerimenti su richiesta" renderà il tutto fin troppo semplice. Il fatto poi che non vi sia alcun reale beneficio per coloro che decideranno di puntare solo sulla propria intelligenza, rifiutando qualsivoglia indizio, non aiuta di certo.

Difetti marginali, questo è certo, a cui speriamo che Double Fine possa porre rimedio nell'eventualità di un sequel o di qualche DLC volto a estendere la longevità complessiva del prodotto.

Detto questo, così come tutti i titoli partoriti dalla mente di Schafer, Stacking è uno di quei prodotti per cui non sono ammessi compromessi. O lo si ama alla follia o lo si odia. Il concept di base è geniale, così come le meccaniche che lo caratterizzano e i personaggi che ne svelano le qualità, e se a questo aggiungiamo un'atmosfera a dir poco suggestiva, l'avventura non può che risultare ancor più pregevole e godibile del previsto.

I difetti come detto non mancano ma considerando che non sono sufficienti per rovinare la qualità complessiva dell'esperienza proposta, non c'è davvero alcun motivo per cui dovreste privarvi della possibilità di acquistarlo o, perlomeno, di provarne la versione dimostrativa.... perché, ci tengo a sottolinearlo, i 1200 Microsft Point necessari per l'acquisto su XBLA e i circa 15 euro richiesti sul PSN, non rispecchiano realmente quello che è il reale valore del lavoro svolto dai ragazzi di Double Fine.

8 / 10