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TASTEE: Lethal Tactics - recensione

Come impreziosire le già ottime meccaniche di Frozen Synapse.

Nell'ormai lontano 2011 uno studio indipendente, chiamato Mode 7, entrò a gamba tesa nel nascente mercato degli indie game, portando una ventata d'aria fresca in un genere ormai consolidato e fin troppo letargico: quello degli strategici tattici a turni. Il gioco, creato dallo studio inglese, si chiamava Frozen Synapse e, dietro ad un impianto grafico e concettuale semplicissimo, nascondeva delle meccaniche complesse da padroneggiare.

Frozen Synapse ha infatti prodotto un innovativo sistema a turni simultanei, in cui le azioni programmate dai due sfidanti si svolgono contemporaneamente. Per questo motivo il difficile compito del giocatore consiste nel prevedere le mosse dell'avversario e allo stesso tempo imbastire una strategia di attacco vincente, incrociando le dita e sperando che tutto fili come previsto.

TASTEE: Lethal Tactics prende di peso il gameplay di Frozen Synapse e lo imbelletta con alcune idee interessanti. La più evidente riguarda ovviamente il design grafico: la ricchezza di colori saturi e lo stile cartoon donano a personaggi e ambientazioni un aspetto accattivante. Gli ambienti di gioco in particolare beneficiano della cura per i dettagli messa in campo dagli sviluppatori di SkyBox Labs. Le sparatorie all'ultimo sangue possono infatti disputarsi su ben dieci mappe differenti, ognuna delle quali caratterizzata da un paesaggio unico. L'ottimo level design, che obbliga ad approcci differenti a seconda della mappa, soffre in parte per l'assenza di una generazione procedurale più marcata, che in questo caso si limita ad alcune barriere o elementi di copertura.

Lo stile grafico è davvero piacevole da guardare e con dieci mappe la varietà di ambientazioni è assicurata.

I designer di SkyBox Labs si sono sbizzarriti anche nella realizzazione dei personaggi. Tutti e dodici sono stati rappresentati in modo caricaturale, ma senza scadere nell'eccesso o nel ridicolo. All'inizio di ogni partita, al giocatore viene chiesto di scegliere quali mercenari portarsi in missione, selezionandoli tra quattro classi: i cecchini, efficaci solo sulle lunghe distanze, quelli armati di fucili a pompa, letali esclusivamente da vicino, i pistoleri, con una gittata più equilibrata ed infine i granatieri. Ogni personaggio differisce dagli altri per un'abilità speciale, attiva o passiva. Ognuna di queste differenze, tra classi e abilità, dà modo di plasmare il proprio stile di gioco, adattandolo eventualmente allo specifico campo di battaglia.

Ciò che Lethal Tactics riesce ad offrire più di qualunque altro Frozen Synapse è proprio la sensazione di maggiore varietà, sia sul fronte grafico che del gameplay, mantenendo inalterate le meccaniche. La complessità tattica del titolo obbliga infatti il giocatore a calcolare nei minimi dettagli ogni singola mossa, dando al contempo la possibilità di fare una previsione sugli spostamenti dei nemici, osservandone il probabile risultato.

TASTEE: Lethal Tactics mette a disposizione una campagna singleplayer, composta da trenta missioni da giocare unicamente per prendere confidenza con il gameplay e con le abilità dei diversi personaggi, in modo da capire quali mercenari portare con sé in base alle diverse situazioni. Questa sarebbe stata una buona occasione per confezionare una trama da action movie all'americana, che ci facesse entrare in maggiore confidenza con i vari personaggi. Purtroppo così non è stato e, sebbene le missioni si aprano con brevissimi briefing e contengano qualche linea di dialogo, la modalità storia non regala alcun genere d'intrattenimento narrativo.

Sempre per quanto riguarda la campagna a giocatore singolo, le missioni ci sono parse leggermente più semplici da portare a termine rispetto a quelle di Frozen Synapse. L'intelligenza artificiale fa comunque il suo dovere e si comporta in modo realistico, avendo dimostrato più volte di sapere come si tende un'imboscata o come si aggira il nemico per colpirlo dov'è più vulnerabile. La vera sfida di Lethal Tactics risiede però nel comparto multigiocatore, che può essere affrontato in due modalità: quella asincrona e quella a tempo.

Il multiplayer asincrono consiste in una sorta di partita a scacchi per corrispondenza: i due sfidanti possono mettere a punto le proprie mosse in tempi molto diversi tra loro, anche il giorno successivo. Per agevolare questa inusuale tipologia di match, il gioco vi può mandare una mail ogni volta che l'avversario avrà pianificato il suo turno. Si tratta chiaramente di un'idea intelligente che si adatta benissimo al tipo di gameplay, ma che obbliga ad armarsi di tanta pazienza. Tra fusi orari diversi e tempo a disposizione per giocare, bisognerà spesso attendere troppo tempo per godere o soffrire dei risultati della propria strategia, rischiando di minare così il divertimento e la concentrazione agonistica.

Al contrario, il multiplayer a tempo consente di giocare le partite in un'unica sessione, obbligando gli sfidanti ad elaborare la propria strategia tenendo sempre d'occhio il conto alla rovescia. Questa struttura si presta bene a veloci scontri tra amici, ma paradossalmente soffre un po' dell'incespicante sistema di ricerca dell'avversario, portando il giocatore a stare fin troppo tempo ad aspettare di fronte allo schermo.

Quei due omini che saltano in aria facevano parte della nostra squadra. Ricominciare la missione è in questo caso la scelta giusta.

Concretamente, pensiamo che l'idea delle sessioni asincrone sia la più azzeccata, ma si sarebbe potuta accompagnare ad una semplicissima lista delle partite aperte, per risolvere i problemi legati al matchmaking. Inoltre, l'unica vera e propria modalità di gioco è il deathmatch, in cui l'obiettivo è chiaramente quello di eliminare tutti i membri della squadra avversaria. Un vero peccato se pensiamo alle interessanti idee messe in campo nella campagna singleplayer, che propone obiettivi di missione piuttosto vari.

Tecnicamente il gioco soffre di qualche problema legato alla gestione dell'interfaccia utente. Non sempre i segnalini per coordinare le azioni dei personaggi rispondono come dovrebbero al click del mouse e quando due mercenari si compenetrano spesso risulta impossibile impartire correttamente gli ordini. Si tratta comunque di sottigliezze che non inficiano la giocabilità complessiva. Sul fronte del comparto sonoro, avremmo apprezzato una minore ripetitività dei suoni ambientali e un doppiaggio dei personaggi, che avrebbe potuto colorare le partite con qualche simpatica battuta. Graditissima è stata invece la colonna sonora, che si adatta perfettamente alle atmosfere del gioco.

Il lavoro svolto da SkyBox Labs su TASTEE: Lethal Tactics è quindi un ottimo aggiornamento che impreziosisce le meccaniche già consolidate di Frozen Synapse. Anche se il titolo non offre grandi innovazioni, riesce comunque ad intrattenere e a differenziarsi dall'opera Mode 7, grazie alla grafica in stile cartoon e ai bei personaggi caratterizzati da abilità uniche. Peccato per il sistema di matchmacking un po' contorto, ma che comunque non pregiudica l'esperienza multigiocatore.

8 / 10
Avatar di Pier Giorgio Liprino
Pier Giorgio Liprino: Per far felice Pier Giorgio basta parlargli di politica, scienza e videogiochi. A questi ultimi s'è avvicinato da bambino giocando ad Age of Empires 2 e da allora è rimasto un appassionato PC gamer, con uno sguardo attento alle console.

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