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The Tiny Bang Story

Un’avventura fragile e poetica.

Terminato il gioco, qualora voleste offrire un poco di sfida a un vostro amico troppo impegnato per immergersi completamente in questa avventura, vi verrà poi offerta la possibilità di rigiocare buona parte degli enigmi che avrete affrontato, così come di riascoltare le varie colonne sonore che accompagnano i livelli di gioco.

Un piccolo contentino che purtroppo non risarcisce per una mancanza di un finale che si possa definire tale e che onestamente non si configura come quel genere di contenuto capace di convincere a rilanciare l'eseguibile di Tiny una volta completata l'avventura.

Esplorata la dimensione ludica, non ci si può però esimere dal parlare della già lodata dimensione artistica, probabilmente il vero cavallo di battaglia di The Tiny Bang Story: in una bidimensionalità disegnata a mano, la fatica di Colibrì Games è infatti davvero in grado di creare un'atmosfera fiabesca dove l'assenza del protagonista a schermo non viene sentita come una mancanza, ma anzi come un'opportunità per calarsi in prima persona nel gioco.

Nonostante quindi la staticità delle varie schermate, le quali prendono vita unicamente in pochi punti al passaggio del puntatore, Tiny Bang Story non soffre per la mancanza dell'alta definizione e per lo zero alla voce "poligoni", ma anzi dimostra una volta di più come sono le idee a rendere i giochi unici.

Spesso gli elementi nelle varie schermate nascondono enigmi da risolvere.

Alla stessa stregua della componente grafica, anche l'audio concorre a formare un giudizio lusinghiero, grazie alla sua capacità evocativa che riesce nella non facile impresa di non stancare mai il giocatore nonostante, a conti fatti, ogni livello mantenga la stessa melodia per tutta la sua durata.

La fusione di queste due realtà rende il titolo di Colibrì un gioco unico nel suo genere così come nelle premesse, tanto da portarlo a distinguersi dalla massa dei titoli indie nonostante l'appartenenza a un genere non esattamente in prima linea nella selva dei gusti videoludici del pubblico.

Il giudizio finale cerca pertanto di tener conto di entrambe le anime di questo prodotto, nella consapevolezza che, alla resa dei conti, il peso capace di cambiare l'equilibrio nella bilancia debba essere ricercato in cosa il gioco lascia alla fine di un'avventura e quanto uno si porti a casa una volta riposto il mouse.

Ecco così spiegata la valutazione che trovate qui di seguito, che include anche il finale-non finale che lascia un po' di amaro in bocca a chi si aspetti una spiegazione che giustifichi gli sforzi appena compiuti.

In definitiva un titolo poetico ma, così come il mondo di gioco che crea, forse troppo fragile nelle dinamiche per orbitare con tranquillità nel mondo delle avventure grafiche.

7 / 10