Skip to main content

Tiger Woods PGA Tour 10

Una tigre ferita.

Come gran parte dei franchise più duraturi, anche quello dedicato a Tiger Woods ha vissuto diversi alti e bassi nel corso degli anni. Ci sono stati momenti in cui la serie ha vissuto una seconda giovinezza, introducendo cambiamenti radicali e di grande impatto, e altri in cui le innovazioni si sono fermate a un’ottimizzazione generale, volta a rifinire le colonne portanti della struttura di gioco. E quest’ultimo caso descrive alla perfezione ciò che è accaduto con PGA Tour 10. EA ha infatti deciso di non rivoluzionare il suo nuovo titolo, mantenendo intatta la formula vincente del suo predecessore, quel PGA Tour 09 che rimarrà senz’altro negli annali del golf videoludico.

La più grande novità di questo nuovo capitolo è senz'altro l'aggiunta dello US Open nella carriera (accompagnato dalla USGA Championship e quindi dal regolamento ufficiale USGA), ma non mancano anche innovazioni marginali come sei nuovi campi (Bethpage Black, Hazeltine, Oakmont, Pinehurst, Torrey Pines and Turnberry) e due nuovi golfisti, ovvero Anthony Kim e Rocco Mediate.

Sul fronte del gameplay la realizzazione è rimasta pressoché invariata, confermando gli stessi pregi e difetti del suo predecessore. Il più grande cambiamento è infatti il putting analogico (che rende più gradevole uno degli aspetti più frustranti dell'intera esperienza) ma al di là di questo le uniche differenze rispetto a PGA Tour 09 riguardano la possibilità di esplorare qualsiasi campo nella modalità allenamento e di modificare liberamente il proprio "equipaggiamento" in base alle specifiche condizioni dei campi durante ogni torneo.

Avrebbero potuto almeno aggiungere i lampi... anche se in questo modo le mazze avrebbero rappresentato una potenziale fonte di pericolo.

Grazie alla partnership con The Weather Channel incaricata di fornire, in tempo reale, i dati relativi alle condizioni dei vari campi, EA ha inoltre potuto dedicare ampio spazio alle variazioni meteorologiche in modo che l’esperienza in-game possa sempre rispecchiare la realtà. All’apparenza tutto potrebbe sembrare molto entusiasmante, ma la realtà dei fatti è che quest’innovazione non influenza il gameplay nella maniera che avremmo sperato, contribuendo solo a rendere più credibile l’atmosfera di gioco; sono infatti presenti solo quattro variazioni, ovvero sole, nuvole, pioggia leggera e pesante, e il loro impatto sull’esperienza di gioco è purtroppo del tutto marginale. In molti casi vi sarà difficile percepire veri e propri cambiamenti passando da un campo soleggiato a uno colpito da una pioggia battente.

Al di là della carriera, una delle novità più importanti è però l'implementazione dei Tornei Live su base giornaliera e settimanale. Prendere parte a queste competizioni è molto semplice, anche perché il loro svolgimento è tale e quale a quello della modalità Carriera (con apposite leaderboard dove si andranno a sommare i risultati di tutti i giocatori), ma conquistare la vetta delle classifiche sarà sicuramente un’impresa alla portata di pochi.

Infine troviamo Tournament Challenge, che va a sostituire la modalità Tiger Challenge, proiettando i giocatori in frangenti "reali" e già accaduti, dove l'obiettivo è quello di emulare (o migliorare) quanto fatto da uno determinato professionista (come avviene per le sfide di SBK per capirsi). La realizzazione di questa modalità è purtroppo mediocre e si dimostra incapace di garantire grandi stimoli o soddisfazioni anche a causa di diverse omissioni che faranno senz’altro storcere il naso a tutti gli appassionati di questo sport.

PGA Tour 10 si dimostra dunque un titolo deludente, la cui mancanza di innovazione riesce ad oscurare, seppur in parte, le sue innegabili qualità. Il lavoro di EA Sports, palesemente orientato verso un processo di ottimizzazione piuttosto che d’innovazione è comunque ottimo, ma se foste fra coloro che hanno trascorso ore e ore con PGA Tour 09, troverete ben pochi motivi per acquistare anche questo nuovo capitolo. Che resta, volente o nolente, un punto di riferimento unico per il genere.

6 / 10