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Army of Two: The 40th Day

Una bomba inesplosa?

Non ci sono variazioni sul tema, come sessioni di volo o di guida. Potrebbe essere un bene, vista la scarsa qualità del livello in hovercraft del primo episodio, ma è contemporaneamente un grosso limite che ci porta a dover sopportare (alla lunga) uno schema di gioco che si fa ripetitivo nonché soporifero, rispetto a quello che la presentazione tutta bombe ed esplosioni potrebbe suggerire. Uccidere. Fiancheggiarsi. Ripulire. E poi? Ripetere il tutto fino alla fine… Una meccanica che non esalta e che immobilizza Army of Two all’interno della lista degli altri titoli co-op che non hanno lasciato un segno…

Le stesse due star del gioco non riescono a trascinarci dentro questa storia, intrisa di riferimenti classici e di icone ormai sorpassate. Muscoli, proiettili e una Shanghai riempita di aggressività e delinquenza rappresentano elementi fin troppo scontati, e anche l’iper-violenza dell’originale, pur conservando il suo impatto coreografico, non regala più alcun momento di originalità.

Alla fine, quindi, tutto ciò che è stato migliorato finisce con il passare in secondo piano, proprio per questo suo non essere in grado di coinvolgerci. Una sensazione che è a volte è bilanciata da attimi di divertimento e puro intrattenimento, ma che è sempre e comunque presente dall’inizio alla fine del gioco. The 40th Day prende ispirazione da molti titoli a lui superiori, ma non riesce a rendergli il giusto omaggio, perché questi ingredienti non sono ottimamente collegati tra loro.

Durante le missioni possiamo anche far finta di arrenderci. Servirà a qualcosa?

Il multiplayer potrebbe in qualche modo salvare questa mancanza di ritmo del gioco. Al momento della recensione, però, i server non erano ancora attivi, quindi abbiamo potuto provare soltanto il co-op in split-screen. C’è da sottolineare come stavolta i server saranno region free, quindi ci sarà la presenza di molti più utenti con cui fronteggiarsi, anche se resta da testare come verranno accolte le nuove modalità di gioco.

Questo secondo capitolo ci ha lasciato parecchi dubbi e perplessità, e siamo convinti che anche chi ha apprezzato in qualche modo il predecessore, non rimarrà molto soddisfatto dalla prospettiva di un “more of the same” leggermente migliorato. Buona parte delle ambizioni che il gioco vantava in fase di preview sono state disattese, cosa che lascia questo sequel di Army of Two tra la schiera di titoli in co-op a cui si può prestare attenzione soltanto per un paio di giorni…

7 / 10