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DiRT 3

Codemasters strizza l’occhio ai social network.

Eurogamer Pensate di aver esagerato con il processo di americanizzazione della serie che ha coinvolto in primis DiRT 2?
Paul Coleman

Con DiRT 2 abbiamo preso delle decisioni che si sono poi riflesse nel modo in cui abbiamo realizzato le macchine, nelle musiche, nel tipo di eventi proposti e nel modo di interagire con gli altri giocatori.

Volevamo dare la sensazione di essere a un evento degli X-Games. Quando guardi gli skateboarder finire una corsa in quegli eventi, si danno sempre le pacche sulle spalle. È vero che sono in competizione l'uno con l'altro ma sono anche una sorta di comunità e sono amici tra di loro. Volevamo portare quel feeling nel mondo delle corse perché abbiamo visto la medesima attitudine e filosofia anche in persone come Travis Pastrana, Ken Block e Dave Mirra.

Ripensandoci ora, però, forse ci siamo spinti troppo in là. Avevamo anche finito un giro di conferenze negli Stati Uniti, e gli americani volevano più rally nel gioco. In quel senso non li abbiamo accontentati.

In un certo modo è stato un bene però, perché molti dei ragazzi dello studio che riconoscevano la nostra eccessiva americanizzazione adesso hanno l’opportunità di concentrarsi veramente sul rally. Ad ogni modo tutte le altre discipline non mancheranno di certo, così coloro che le hanno apprezzate in DiRT 2 non rimarranno delusi.

Il rally in sé e per sé è in crescita. Ken si sta spostando dagli X-Games e quel tipo di eventi. Travis sta correndo nella NASCAR ed è del tutto fuori dai rally. Insomma, possiamo focalizzarci sui gusti europei senza preoccuparci di perdere l’audience americana.

Eurogamer L’ Auto Log di Need for Speed: Hot Pursuit è apparso come un qualcosa di realmente innovativo. Possiamo aspettarci un qualcosa di simile anche in DiRT 3?
Paul Coleman

Abbiamo osservato il modo in cui Ken Block si presenta globalmente e molto del suo successo è attribuibile alle sue gincane su YouTube. Ha avuto più di 90 milioni di hit con quei video! La cosa ci è piaciuta e l'abbiamo in un certo senso sfruttata per realizzare le feature per la community.

Vogliamo che i giocatori possano caricare video di ogni replay nel gioco o anche il replay immediato che appare durante una gara. L’idea è che si possa vedere un replay, premere il tasto di YouTube, selezionare l’inizio e la fine del video e caricarlo direttamente online.

Il video andrà sul canale del giocatore e sul canale comune di DiRT. Sceglieremo gli incidenti e i sorpassi migliori, e forse distribuiremo anche qualche premio. La gente potrà mettere in giro il video attraverso qualunque medium di stampo social, che sia Facebook o Twitter, esibendo ai loro amici le proprie prodezze.

Con DiRT 3 useremo vari modi per attirare potenziali nuovi fans. Uno che non gioca potrebbe essere seduto davanti al computer, controllare Facebook e tutto a un tratto trovarsi a guardare un video del suo amico impegnato ad affrontare una gincana. Magari non aveva mai sentito parlare del nostro gioco, il che per noi rappresenterà un’opportunità di farci conoscere attraverso i social network.

Devo ammettere che l’Auto Log ci ha stuzzicati parecchio ma eravamo talmente in là con lo sviluppo del gioco che non avremmo potuto rispondere come si deve ad Electronic Arts. Ci stiamo pensando però per i titoli futuri.

Riproporremo il sistema delle statistiche già introdotto con DiRT 2, e speriamo di trasformarlo in un’App per Facebook. L’idea è che si possa fare una gara tra due persone cha hanno un profilo su Facebook e che stanno giocando a DiRT 3. Queste saranno in grado di prendere le loro statistiche dal gioco e di usarle per sfidarsi all’interno di Facebook.

Ciò vuol dire anche che sarà possibile creare club automobilistici al di fuori del gioco, usando Facebook per comunicare coi membri e lanciando DiRT 3 per incontrarsi e gareggiare. Come vedi abbiamo molta carne al fuoco, anche se l'approccio adottato è chiaramente diverso da quello di EA.

Paul Coleman è il lead game designer di DiRT 3 presso Codemasters.