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The Walking Dead: L'Ultima Stagione - Episodio 1 - recensione

L'ultima avventura di Clem ha inizio.

Tutte le cose devono avere una fine, anche le più belle. The Walking Dead è stato un fenomeno mondiale, unico nel suo genere anche nell'affollato mondo dell'entertainment. Ha avuto successo come fumetto, è esploso come serie TV macinando record su record e ha raccolto consensi più che favorevoli anche come franchise videoludico.

In realtà l'epopea televisiva da tempo non ha più molto da dire. Dopo 4 stagioni strepitose ha cominciato ad arrancare fino a trascinarsi penosamente verso la fine dell'ottava: ci auguriamo che l'imminente Season 9 ponga fine all'agonia, anche se il vero finale sembra destinato ad arrivare insieme alla doppia cifra.

La saga sviluppata da Telltale Games ha seguito un percorso parallelo alle storie di Rick Grimes e soci, raccontando un periodo antecedente alle loro avventure e non incrociando mai le loro strade. Ha concentrato l'attenzione dei giocatori un numero ristretto di personaggi, tra i quali ha subito spiccato quello di Clementine.

Se non avete un salvataggio delle precedenti stagioni il gioco vi fornirà una sorta di riepilogo interattivo... ma non è esattamente la stessa cosa.

Nel corso delle prime due stagioni abbiamo seguito il suo percorso di crescita da bambina impaurita a ragazza conscia delle sue possibilità. In questa terza e ultima la ritroveremo ancora più matura e decisa a vendere cara la pelle. Ora, se non avete giocato le due precedenti raccolte non avete scelta: dovete recuperarle prima di avventurarvi in questo primo episodio dell'Ultima Stagione. Non c'è verso che possiate godervi al meglio la storia che vi attende senza sapere cosa sia accaduto prima.

In realtà all'inizio di "Basta Fuggire" (questo è il titolo di questo Episodio 1) viene dato al giocatore un brevissimo riassunto di quanto accaduto prima, ma rispondere freddamente a delle domande di cui non si conosce l'antefatto non è esattamente il massimo. Molto meglio dare in pasto al gioco i salvataggi precedenti e riprendere la storia esattamente da dove si era interrotta, con le scelte fatte realmente e non impostate in freddi menù.

Per venire incontro a chi non ha giocato le precedenti avventure di Clem eviteremo qualsiasi riferimento a fatti importanti accaduti nel suo passato. La dolce ragazzina di un tempo è costantemente in viaggio, alla ricerca di cibo e di un posto in qui sentirsi sicura. Almeno per qualche ora. Insieme a lei ritroviamo Alvin Jr., AJ per gli amici. Qui purtroppo un piccolo spoiler non possiamo proprio evitarlo: AJ era appena neonato nella precedente stagione e Clementine decise di prendersene cura. Ora è cresciuto, avrà all'incirca 6/7 anni ma sa già come caricare una pistola a tamburo e guardare le spalle alla sua amica. Clem gli ha insegnato le regole base per sopravvivere ai Vaganti: mai rimanere troppo nello stesso posto, mai fidarsi e soprattutto... mirare sempre alla testa.

Se il simbolo di un pulsante è cerchiato di rosso significa che compiere quell'azione avrà delle conseguenze sul seguito del gioco. A voi la scelta.

In un mondo normale potrebbero essere fratello e sorella. Dovrebbero pensare ad andare a scuola, a giocare e a pensare al futuro. In questo invece devono pensare solo a sopravvivere, cibo e acqua sono le priorità assolute. Durante una missione i due vengono a contatto con un gruppo particolarmente nutrito di zombie che sembrano sul punto di avere il sopravvento. Proprio quando tutto sembra perduto vengono però salvati da qualcuno ma perdono conoscenza. Clem si risveglia malconcia in un letto, al caldo, all'interno di un istituto scolastico trasformato per l'occasione in una sorta di fortino a prova di non-morti. Ritrova anche AJ e con lui un gruppo di ragazzi che hanno creato una vera e propria comunità: c'è chi si occupa di cacciare, chi di cucinare, chi ancora ama alleviare la tensione suonando il piano.

Sembra la situazione ideale. Il piccolo ha anche un amico poco più grande di lui che ama disegnare e Clementine trova delle ragazze cresciute molto in fretta, proprio come lei. Di tanto in tanto devono uscire per procurarsi scatolame, o cacciare e pescare. Dentro l'istituto invece la vita sembra scorrere felice tra cene intorno al fuoco e partite a carte. Chi segue The Walking Dead conosce situazioni come questa, apparentemente idilliache ma sempre sul filo del rasoio. Naturalmente eviteremo di dirvi cosa accadrà dopo l'arrivo di Clem e AJ in questa improvvisata comune, ma i colpi di scena non mancheranno.

Come da tradizione, Telltale Games ha seguito lo stesso terreno già battuto nelle due stagioni precedenti, riducendo il gameplay all'osso per elevare alla massima potenza la narrazione. Sapete già cosa aspettarvi: estrema linearità nell'esplorazione, Quick Time Event, azioni contestuali da portare a termine entro un tempo limite e decisioni critiche da prendere. Non è insomma un gioco per smanettoni, ma la struttura da serial interattivo mantiene sempre un certo fascino.

Avrete un tempo limitato per dare una risposta, scaduto il quale verrà automaticamente scelta l'opzione del silenzio... che a volte è la migliore.

Ciò che deciderete di fare verrà ricordato (positivamente o negativamente) dagli altri. Ogni risposta data, anche a domande apparentemente innocue, può portare ad un inasprimento o addolcimento dei rapporti tra i personaggi, al punto da cambiare il loro atteggiamento nei confronti di Clem e AJ e provocare reazioni differenti nella parte finale dell'avventura.

Il tutto si palesa davanti agli occhi del giocatore con un comparto grafico leggermente differente da quello delle due precedenti stagioni. Lo stile fumettistico è quasi esasperato da linee nere di demarcazione ancora più accentuate e da tonalità di colore meno accese, con un sistema d'illuminazione che a volte sembra quasi bruciare parte degli scenari. Bisogna farci un po' l'abitudine ma alla fine la resa è davvero eccellente. Il doppiaggio inglese è come sempre di ottimo livello, così come la qualità della localizzazione in italiano dei sottotitoli.

Come da tradizione per questo genere di prodotti seriali, daremo una valutazione numerica solo a stagione conclusa. Questo primo episodio è un discreto inizio, che poggia su basi narrative solide anche se non particolarmente originali. Le tre ore necessarie a finire questo Episodio 1 possono sembrare poche ma i bivi narrativi forniscono un buon incentivo alla rigiocabilità e il cliffhanger finale è sufficientemente potente da dare al giocatore la giusta dose di adrenalina in vista del prossimo capitolo.