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Yakuza 2

Meglio tardi che mai.

Il gradevole senso di immersione non potrebbe raggiungere un tale livello se non fosse per la pregevolissima fattura tecnica del titolo. Pur essendo ormai abituati alla magnificenza dell'alta definizione (complice il ritardo con cui SEGA ha rilasciato il gioco in Europa) dobbiamo ammettere che lo sviluppatore ha dimostrato una conoscenza impressionante dell'hardware PS2. Non solo le location sono vive e colorate, ma in tutto si denota una cura particolare anche per i più piccoli dettagli. Palazzi, negozi e personaggi non sono riproposti in modelli sempre uguali, ma presentano invece spesso e volentieri un design autonomo, il che va tutto a favore della varietà e della verosimiglianza.

Le molteplici discussioni con gli NPG lungo il cammino (divertenti e sboccate), aumentano inoltre la sensazione di una realtà ben radicata e perfettamente riconoscibile. Non scherziamo dicendovi che in molte situazioni ci ha riportato alla mente lo storico Shenmue, il mai dimenticato capolavoro di casa SEGA.

Un voto sicuramente positivo lo meritano anche le animazioni, adesso molto più fluide e coerenti. I caricamenti tra una location e l'altra (e quelli necessari per dare il via alle scazzottate) sono stati ridotti all'osso eliminando così uno dei più fastidiosi problemi del prequel. Lo sviluppatore si è insomma adoperato ad ottimizzare il codice nel migliore dei modi, evitando anche lo spreco di risorse umane ed economiche mantenendo unicamente il doppiaggio originale. Ciò rende giustizia alla trama e allo spessore dei personaggi con una recitazione notevole, da cui le cut scene traggono enormi benefici. La tirata d'orecchi a questo punto è però obbligatoria: dopo ben due anni di attesa, il giocatore italiano si vede arrivare un prodotto certamente ben confzionato ma inspiegabilmente privo di localizzazione in italiana. Se il parlato giapponese rinforza i momenti drammatici della storia, quei sottotitoli in inglese rappresentanto un serio ostacolo alla fruizione dell'utente medio italiano. Una "discriminazione" ingiusta e priva di qualsiasi motivazione accettabile, almeno a nostro avviso.

Kiryu sta cercando di estrarre il suo pugno dalla faccia di questo poveretto...

A volersi soffermare sui difetti, non possiamo che citare l'apparizione spesso improvvsa dei pedoni, alcuni sbilanciamenti della visuale e qualche sporadica compenetrazione di poligoni. Tutta roba che la passata generazione hardware non ha mai saputo scrollarsi di dosso. Fortunatamente, Yakuza 2 riesce a farsi perdonare con una adeguata posizione dei punti di salvataggio, la possibilità di riprendere subito i combattimenti con i boss in caso di sconfitta e la riduzione della difficoltà di gioco in alcune sessioni particolarmente ostiche.

Per certi versi, il gioco è il saluto esemplare di SEGA al glorioso hardware PlayStation 2, nonché uno degli ultimi titoli di grosso budget per la console. Anche coloro che siano ormai assueffatti alle recenti produzioni next-gen, potrebbero trovare non pochi stimoli nel riprendere in mano il vecchio DualShock 2. Nonostante la mancata localizzazione in italiano, il nostro consiglio è pertanto quello di non farvelo sfiggire, perché si tratta davvero di un'esperienza videoludica meriteole d'attenzione. E ora incrociamo tutti le dita augurandoci che SEGA si decida a far uscire Yakuza 3 anche sul Vecchio Continente...

8 / 10